martedì 29 settembre 2009

Com'è dura l'avventura...I parte


Domani parto per un breve viaggio di lavoro, solo due giorni ma in una location esclusiva.
Ho appena prenotato l'hotel. Navigando sul sito ho visto una presentazione del posto: due bagascione bionde che scendevano da un'auto con tanto di stacco chilometrico di coscia, entravano nell'alberto, si rotolavano nel letto e poi si sistemavano trucco, parrucco e mercanzia allo specchio.
Qualcosa mi fa sospettare che sarà un viaggio lungo e periglioso. E la prossima volta m'informo bene sull'albergo prima di prenotare!

venerdì 25 settembre 2009

L'erba voglio


Un giorno imparerò ad accettare un complimento senza restare incredula con l'espressione tipica di chi pensa: "Ehi, tu, ma dici proprio a me?"
Senza farmi troppe domande o farcirmi di dubbi, allontanando quell'espressione inebetita che fa dubitare l'interlocutore di quanto appena asserito.
Voglio prendermi l'elogio con la stessa facilità con cui accetterei un pezzo di cioccolato gianduia con nocciole intere del Piemonte, con gli occhi colmi di gratitudine e lo stomaco in sollucchero.
Voglio disimparare la ritrosia che mi frena, che mi impedisce di godere dei miei successi e mi tarpa le ali.
Voglio sentirmi fiera, voglio dirmi "sei in gamba". E soprattutto voglio crederci.

mercoledì 23 settembre 2009

V for Vendetta

Ahhhhhhhhhhhh, Uh, che goduria!!!
Oggi la mia stronzosità ha avuto uno sbocco insperato! Giorni fa fui costretta a trasportare dalla mia auto su per una lunga rampa due scatoloni. Uno leggero, una decina di chili circa. L'altro notevolmente più pesante, circa 30kg.
Fortunatamente mentre trasportavo il secondo incontrai una persona che mi ha aiutò nell'impresa.
Oggi il Gremlin si avvicina al secondo pacco dicendo di volerselo portar via. Io gli dico che è un "po'pesante" ma lui fa spallucce e stizzoso dice: "se ce l'hai fatta tu!" e lo tira su con vigore e... resta piegato in due con la schiena!
In quel momento appare Tizia che ridendo gli dice: "su, non fare brutte figure! lei l'ha portato per tutta la rampa e tu ora non riesci nemmeno a sollevarlo, su che ce la fai!"
Lui mi guarda con gli occhi sgranati e mi dice bieco: "l'hai portato tu????"
ed io falsa come le monete da 5 euro rispondo: "eh, sì!"
e lui: "e come hai fatto???"
"la forza della disperazione!"
Quindi sudando e imprecando, si accolla lo scatolone e comincia a correre per la rampa, se fosse caduto sarebbe rotolato all'unisono con tutta la scatola risparmiandosi un bel tratto di percorso. Ogni tanto si fermava imprecando e urlandomi: "ma come hai fatto???"

Ed io, stronza, con un ghigno malefico sul volto: "la forza della disperazione!!!"

martedì 22 settembre 2009

Mai dire mai

Non può piovere per sempre...
disse Bertolaso.

lunedì 21 settembre 2009

Punti di riferimento



Sono anni che ho perso la rotta e navigo a vista.
A volte il mare è uno specchio, il vento solo una brezza gentile che gioca increspando appena la superficie luminosa dell'oceano. Allora mi sdraio sulla barca, le braccia a sorreggermi la testa, chiudo gli occhi e annuso la libertà. Il sole mi brucia la pelle mentre assoporo il sale che si deposita sulle mie labbra.
Ma il mare è infido e un vento intempestivo può chiudere il cielo trascinandosi dietro pesanti nembi neri trasudanti pioggia. Le onde si alzano imperiose e schiumano come cani rabbiosi. Il cielo mi precipita addosso sottoforma di scrosci improvvisi. Il mare cerca di fagocitare me e la mia misera barca, quattro assi di legno marcito che combattono strenuamente contro i venti tempestosi.
E nel buio della notte, quando la lotta impari contro la burrasca mi avvilisce, quando la paura di lasciarmi andare nelle acque gelide si scontra col timore d'infrangermi contro gli scogli...allora ci sei tu. Un faro nella notte. Solido e forte, mi indichi la via. Mi tendi la luminosa mano e con forza mi tiri a te.
Grazie T.d'oro.

domenica 20 settembre 2009

Perdersi

L'amore che nutro per la pioggia risale ad un periodo così lontano che faccio fatica a ricordare.
Come non amare il ticchettio sommesso...quella luce giallognola che permea i muri e si insinua sotto la pelle...
Una doccia bollente per riscaldarsi, una coperta avvolgente e una tazza fumante tra le mani con lo sguardo ipnotizzato dal lento cadere della pioggia...

sabato 19 settembre 2009

Delirio

A volte mi chiedo com'è possibile che il sabato sia il più massacrante dei giorni della settimana.

L'unica concessione è che ci si può alzare un po' più tardi....sempre che qualcuno non vi chiami all'alba per chiedervi cose futili!!!
Ad esempio, oggi, appena sveglia, mentre il caffè cercava di vernir fuori pigramente, ho stirato un po'. Poi mi sono vestita in fretta e sono andata a fare la spesa. Quindi sono andata a ritirare la macchina che era ostaggio del meccanico: quando sono arrivata l'ho trovata a cuore aperto. Praticamente, appena finito di risolvere il problema per cui l'avevo portata, ne aveva manifestato subito un altro. E vabbè, altri soldi per il riscatto...
Arrivata a casa ho cucinato e nel mentre ho sistemato la spesa. Finito di mangiare mi sono rimessa a stirare. Terminato, sono uscita per dei sopralluoghi. Rientrata nel tardo pomeriggio ho dovuto pulire e lavare tutta casa. Quindi ho cucinato per la cena. Ora devo fare l'ennessima lavatrice che stirerò domani. E poi dovrei uscire. Ossignur, come sono stanca!
Non avendo niente di profondo da dirvi, faccio un inchino e vi saluto!
P.S.mi sta balenando l'idea di un blog culinario...

venerdì 18 settembre 2009

Sassi


Non credo nelle commemorazioni.
Di solito per qualche giorno c'è cordoglio, poi solo oblio.
E sì che ci sarebbe tanto da ricordare.
Innanzitutto bisognerebbe cercare di ritrovare nella memoria il motivo delle guerre, le promesse di pace, le convenzioni sulle armi e quelle sulla demilitarizzazione. E poi bisognerebbe ricordare cosa significa aver paura, cosa si prova a soffrire. Siamo così abituati alle stragi che quando ne abbiamo notizia non ci fanno più effetto. Al più ci "colpiscono" se coinvolgono un conterraneo, come se ciò rendesse la vittima un po' più importante rispetto alle altre.
Soprattutto bisognerebbe ricordare le stragi anonime per cui nessuno si esprime. Mi riferisco a tutte le persone che muoiono nel silenzio: per strada, sul lavoro, in posti troppo lontani per poter raggiungere il nostro civile senso di cordoglio. Perchè, non dimentichiamo, oggi si muore anche solo per esercitare il proprio diritto a vivere.

giovedì 17 settembre 2009

Venerdì 13

...pe' noantri va bene anche Giovedì 17.
Vi svegliate all'alba e passate due ore in coda cercando di raggiungere il vostro luogo di lavoro: una fogna a cielo aperto.
Arrivate e cominciate a lavorare. Tutti attorno una buca profonda da cui spuntano a malapena le teste delle persone che hanno il compito di entrarvi, un turno ciascuno.
Piove a dirotto. C'è fango ovunque. Il lavoro deve essere terminato.
Mentre guardate bofonchiando ed imprecando, vi ricordate che sono finiti i turni, che siete zuppi d'acqua, che non toccate nè cibo nè acqua da otto ore. E che da tutto quel tempo anche le normali funzioni fisiologiche sono ferme.
Che il lavoro vi prenda un po' troppo la mano?
Terminata l'impresa, consci che lavorare in un fogna e pieni di fango sta proprio ad indicare quel che solitamente si definisce "lavoro di cacc@", pieni ancora delle vostre elucubrazioni, vi dirigete verso la vostra auto. E vi accorgete che mentre vi è acqua ovunque, dentro e fuori di voi, la vostra auto è a secco grazie ad una intempestiva quanto propizia perdita. E allora tirate fuori tutto il vostro sapere: tutte le lingue del mondo condensate in un unico grande "BIP"!
Ma come disse Miss Rossella: "Domani è un altro giorno"

martedì 15 settembre 2009

...poi ti accorgi di essere uscito in canottiera.

lunedì 14 settembre 2009

lacrĭmae

Non c'è nulla di più sublime di un temporale estivo. Irrompe quando meno te l'aspetti, quando il sole ancora brucia la pelle e giri con i piedi quasi nudi per la città. Il cielo si adombra, si squarcia tonante...e l'eco del rombo del tuono riecheggia stupefacente.
Poi arriva Lei.
Goccia dopo goccia bussa sulla pelle e chiede di essere accolta per saturarti fin nel profondo.
E non puoi far altro che farla entrare.

De scavibus e altre buche

Si possono passare 6 ore in piedi, con le braccia incrociate, con un broncio infinito, con l'aria incazzosa, a guardare un operaio che lavora col martello pneumatico e un altro che lavora di pala e ripete ogni due minuti "eh...qui si vuole la moglie ubriaca e la botte piena!! " come uno strano mantra antifatica?
Sì, si può.

giovedì 10 settembre 2009

Sulle follie e altri misfatti

Cosa può accadere in solo tre ore in giro per una grande città:
1) arrivi presso un importante ente, entri a razzo, sai già dove andare. Ti insegue tutto incazzato il portiere e ti intima un "altolà!". Ti fermi, lo guardi. Guardi il cartello con la scritta "LIBERO ACCESSO".
"Dica?" "Dove deve andare?" "Al protocollo" "E non me la chiede la strada?" "La so, ci vengo spesso" "E se l'avessimo cambiata???" "...perchè, ora dov'è?" "Diritto per il corridoio, giri a destra, percorre il secondo corridoio, scende le scale a sinistra, rigira a destra, rifà il corridoio, entra a destra, rigira a sinistra e trova l'accettazione" "Uhmpf, esattamente dov'era l'ultima volta..." "Eh, ma lei non poteva essere sicura di saperlo!"
Sottofondo strozzato di mie imprecazioni.
2) arrivi presso una caserma, via del tizio. Militare di guardia "Scusi, sono qui per un sopralluogo" "Qui???" "Eh, sì, mi hanno detto via del tizio" "ah...(come se la cosa lo illuminasse) vabbè, faccia il pass" "Dove?" "Via del Caio" "Via del Caio? ma è sicuro??" "Sì Sì" Corro corro a via del caio, che era dietro a via del tizio, ma non potendovi accedere direttamente devo fare un giro degno del labirinto di Dedalo. Arrivo a via del caio e mi corre incontro un militare armato di mitra. Di bene in meglio. Mi urla che lì non possono entrare i pedoni (mi giro attorno e non vedo alcun avviso di divieto...vabbè) e mi manda a quel paese e in un'altra via per fare sto famoso pass. Arrivo ad un ufficio in cui Mister Simpatia mi riempe di domande, mi guarda lette e non mi fa concludere niente. Mi da il pass troppo tardi, ritorno indietro ma il sopralluogo è rimandato. 
Sottofondo strozzato di mie imprecazioni.
3) Sono sull'autobus e sto tornando a casa. Di autisti gentili e competenti se ne incontrano spesso. Ma Lui non è uno di questi! Comincia a saltare le fermate e a correre come un pazzo mentre tutti cercavamo di non volare via tenendoci aggrappati agli appositi sostegni mentre lui urlava "ora chiamo la poliziaaaa, ora la chiamooooo" verso un auto che a suo dire gli bloccava il transito. Non fossi stata impegnata a sgranarmi un rosario, gli avrei fatto notare che la macchina era ferma al semaforo...
Quanto amo questa città!

Entropia

Non credo di essere più bizzarra di qualcun altro su questo grumo di polvere chiamato Terra. Ne è conferma che qualcuno si sia preso la briga di definire il disordine che compone l'Universo col termine Entropia. 
Ogni Essere, animato o meno, è soggetto a trasformazioni irreversibili che avvengono invariabilmente in una sola direzione, ovvero quella verso il maggior disordine.  
In termini più etici e meno scientifici, oserei dire che la fiducia è soggetta all'entropia: una volta delusa è difficile, se non impossibile, riportarla allo stato originario.
La delusione è come una macchia sul vestito buono. Anche se non l'hai fatta di proposito lei sta lì; strofini e ti disperi nella speranza che sparisca. A volte il guaio è irrimediabile, a volte peggiora, a volte si riduce ma  in genere un alone resta sempre.
Come vedi, non sono io ad essere artefatta. Bensì, sono fatta ad arte: secondo le leggi della fisica sono pura entropia. 
Certo, potrei sempre tentare di oppormi alle leggi della fisica...già, ma come si definisce una funzione di stato in grado di opporsi all'Entropia? Ipocrisia. Forse.

mercoledì 9 settembre 2009

La persistenza della Memoria

"Invece di rendermi duro, come la vita in realtà aveva progettato, ...riuscì...a costruirmi un guscio che proteggeva la sensibile nudità del paguro bernardo che vi era insediato, cioè io stesso, sicché mentre io esternamente acquistavo sempre più l'aspetto di una fortezza internamente potevo continuare a invecchiare molle, ipermolle. E il giorno in cui decisi di dipingere orologi li dipinsi molli. " (Salvador Dalì)

Vivo in un mondo asimmetrico, in luogo e tra gente che non si compensa mai, un'equazione con soluzioni immaginarie, non esistenti nel campo del reale.  Per supplire a questa deficienza continua, in un senso e nell'altro, è abitudine corazzarsi per proteggere un intimo sempre più indifeso. Spesso purtroppo si è così occupati a rendere invulnerabile la corazza da trascurare quel che contiene...e si rammolliscono i pensieri, si ammorbidiscono i sentimenti e ci si ritrova con un pezzo di Camembert al posto del cuore. Fornito rigorosamente in una scatola di legno.
Stufa del mio animo di caciotta e di tutti gli elementi che gravitano attorno la mia vita in maniera disorganica, ho fatto un piccola quanto sofferta scelta. 
Macerare pagine e pagine di diari pieni della mia vita, pieni di numeri di telefono, persone e situazioni bizzarre. Inutile rimestare il passato, meglio saggiare il presente. Magari con un buon bicchiere di vino!

P.S. l'ho fatto per te. Te lo dovevo.

martedì 8 settembre 2009

Tanti auguri

Un po'di messaggi di auguri ricevuti dai miei fan:
1) Mi sono resa conto che lo scherzo che ti ho fatto è stato un po' grosso. Ho capito che con te ho esagerato. Spero riuscirai a perdonarmi, con affetto. La Natura.
2) Auguri tesoro, ogni giorno che passa si avvicina il momento del nostro incontro, non vedo l'ora di stringerti tra le mie braccia, a presto, La Morte.
3) In quest'occasione, porgendoti tanti auguri, ti ricordiamo di non usare tutte le candeline, bensì di avvalerti di un cero cumulativo. I Vigili Del Fuoco.
4) Auguri speciali per una persona veramente speciale. Me Stessa.

29 anni e non sentirli. Qualcuno direbbe che sono pochi. A me sembrano tantissimi. Sarà la vita, il lavoro, tutte le responsabilità che mi gravitano addosso...Ho l'età di una donna ma mi sento una bambina. E tutti gli oneri ed onori con cui mi incontro e scontro ogni giorno mi sembrano un gioco...già, gioco a fare la bambina grande. E sì che avrei tanta voglia di rivivere l'infanzia.
Tanti auguri.

lunedì 7 settembre 2009

Segnali stradali

"Eschiusmi, bitteschen; noio, volevon savuar l'indiriss.. ia?" - "E ma bisogna che parliate italiano perchè io non vi capisco" -"Aah, parla italiano! Complimenti! Senta: per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare... sa, è una semplice informazione." - "Se volete andare al manicomio vi ci accompagno io!" (da Totò, Peppino e la malafemmina)

Può capitare di dover andare da qualche parte e di dimenticare il navigatore... D'altra parte è una scoperta recente, quindi se non ne avete uno dietro, come diceva mia nonna, "si fa come facevano gli antichi".
Si narra che nel lontano 2000 d.C., quando non erano ancora diffusi i mezzi di navigazione GPS, gli antichi usassero muoversi mediante l'utilizzo di mappe rudimentali stampate su carta di cellulosa corredate da informazioni verbali, di solito inesatte, fornite da altri antichi oppure ricorrendo ad un sistema di localizzazione detto "cartello stradale". Stante la naturale riottosità alla richiesta di informazioni verbali, spesso quella del cartello stradale era la soluzione preferita. Per questo motivo importanti centri e luoghi di ritrovo erano soliti disporre lungo il percorso questi cartelloni contenenti informazioni utili al raggiungimento del sito d'interesse. Memori della propria storia e cultura, i due protagonisti di oggi, o meglio di ieri, hanno deciso di avvalersi del metodo di individuazione ottica per il raggiungimento del centro commerciale.
Primo cartello: "Centro commerciale Vispennoio a solo 4 km da qui!"
Tutti contenti, con un sorriso a 320 denti, procediamo per i 4 km che ci separano dalla meta agognata. A 500m dal presunto punto di arrivo, un secondo cartello " "Centro commerciale Vispennoio a solo 10 km da qui!". Il sorriso a 320 denti si riduce a 64, ma la speranza e la voglia di andare persiste seppur tarlata da qualche dubbio. Dopo un quarto d'ora, nascosto dietro una fratta, spunta giocondo un nuovo cartello "Centro commerciale Vispennoio a solo 4 km da qui!"
"ma non dovremmo essere arrivati?" "boh (si noti la mia prolissità nell'esprimere i miei dubbi)"
Continua la marcia, ormai il sorriso è tirato e limitato a mostrare una minima parte della dentatura.
Cammina cammina, giunsero ad un nuovo cartello "Centro commerciale Vispennoio a solo 3 km da qui!"
"ma non è possibile! avremo fatto 20km!!!" "boh" (si noti come sia coerente nell'esprimere i miei dubbi)
Siamo in marcia e continuiamo. Dietro la fermata di bus, ben nascosto, facciamo tana ad un nuovo cartello "Centro commerciale Vispennoio a solo 500 da qui!"
"altro che 500m, ci vorrà un secolo ancora!" "boh" (repetita iuvant)
Con la speranza ormai affievolita e con un sorriso così sottile da mostrare solo i nostri lunghi e assetati canini, cominciamo a piangere di gioia quando all'ennesimo cartello "Centro commerciale Vispennoio a solo 100m da qui!" vediamo in lontanissima lontananza il posto agognato! E' stato un viaggio duro e periglioso, ma alla fine siamo giunti. Ne valeva la pena. Soprattutto perchè abbiamo fatto un notevole acquisto pari a 2,50€ che è sicuramente valso il tragitto percorso. Vero???
Morale: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

venerdì 4 settembre 2009

Fuori piove

Quattro sporche mura e una luce giallognola che impregna le pareti. La luce artificiale cerca di spazzar via il grigiume ma non può nulla contro il nero sporco che hai dentro.
Quando sei diventato cosi? Sei nato e hai vissuto pieno delle migliori intenzioni e poi all'improvviso ti sei svegliato con la sensibilità di una roccia e tanta di quella rabbia incorporata dentro che esplode dai pori attraverso la pelle e trema in ogni parola vibrata nell'aria.
Cos'è accaduto in quell'istante in cui hai smesso di essere quello che eri e hai cominciato ad essere quello che sei?

I sogni sono chiusi in un cassetto di cui non ho più la chiave.

Vieni qui che ti sistemo io

E'tempo di regali. Cogliendo al volo l'offerta promozionale dell'ambulante giù in strada, il Gremlin comprò due ventilatori al prezzo di uno, con stretta di mano dell'ambulante e un minaccioso "buona fortuna".
Li consegnò tutto contento dell'affarone fatto e le affidò il compito di montarlo. Nulla di più semplice. Le istruzioni andavano dal coreano al più infimo dialetto maori. Poco male. Si mise di buona lena a cercare di comporlo secondo un criterio logico. Stante la scarsa qualità, i pezzi non combaciavano, le viti non si avvitavano e le pale non giravano. Pian piano cominciarono a girare a lei le pale...Infine tra un pugno, un calcio ben assestato e tanta forza, i ventilatori furono composti e messi in azione...


Post Scriptum:
...si sente uno strano scricchiolio ogni qual volta il ventilatore compie un giro di attorno al proprio asse. In particolare quando raggiunge l'estremo est le pale si fermano, tutto l'assemblamento sussulta, per poi riprendere il movimento in verso opposto. Quando raggiunge l'estremo ovest le pale continuano a ruotare ma il corpo macchina si blocca con un tictictictictictic sinistro finchè non gli si lancia su un qualsiasi oggetto.
Colpa delle viti che sono avanzate???

giovedì 3 settembre 2009

Il navigatore umano


Prima non era così. La prima volta che ci misi piede dentro mi tenevano a distanza, non si fidavano a farmi fare nulla e mi rivolgevano appena la parola. Ora è molto diverso. Ora mi tengono di_stanza, mi hanno piantato tra queste quattro mura e il mio augusto sedere ha radicato sulla sedia tronfio del loro pollice verde. Continuano a non fidarsi ma mi fanno fare tutto. E quando dico tutto intendo proprio tutto.
Ero in un momento di blocco dello scrittore quando il capo ci ha messo lo zampino. Squilla il telefono: "sono a via ciccio, devo andare a via cappuccio, indicami la strada!" sbraita!
Ora, diciamo pure che il mio senso dell'orientamento spiccato mi fa perdere anche nel percorso cucina-bagno in casa mia, figuriamoci in una grande città che poco conosco.
Mi appello a santo GoogleMap! Digito velocissimamente l'indirizzo di partenza e e quello di arrivo. Nel mentre che la pagina internet veniva caricata sentivo in sottofondo una serie di "porco di qua, porco di la, ora sono in via struzzo...ora in via orso" e io "scusi, accosti mentre le cerco la strada, come faccio a seguirla mentre lei continua a muoversi!".
Ma lui imperterrito continua a guidare, svolta, fa inversioni. E tutto a caso! Perché di volta in volta cambiava il percorso e le strade da fare. E ad ogni mio nuovo avviso di svolta lui imprecava "porco di qua, porco di là, lì è contromano, lì non posso andare" e io "ma se continua a muoversi come faccio a capire in che punto esatto sta!!!!!!"
Dopo aver fatto circa dieci volte il giro della stessa piazzetta, riesco a convincerlo a svoltare nella via giusta quando dicevo io e non quando sembrava giusto a lui! E'duro il lavoro del navigator, ma qualcuno doveva pur farlo.

mercoledì 2 settembre 2009

T. come Terremoto

L'aveva conosciuta per caso eppure avevano tante cose in comune, in particolare lo stesso percorso tortuoso che sembrava non riuscire mai ad arrivare ad un traguardo.
Inizialmente la guardava titubante, non riusciva a capire se le piacesse o no. Il classico effetto che le provocavano le persone troppo spontanee, troppo allegre. Come se non riuscisse a concepire che una persona potesse essere davvero così.
Il loro rapporto si sviluppò per lo più a distanza, attraverso tante pagine scritte. Le poche volte che la sentiva telefonicamente la percepiva sempre allegra, sempre fiera, sempre forte. Ma poi c'era quello che scriveva e quello che le si leggeva negli occhi ogni qualvolta la vedeva. Alla fine capì.

Si può essere roccia per tutti e conservare dentro di sè tante difficoltà.
Ammiro il tuo essere forte, il tuo affrontare la vita a testa alta. E resto affascinata dalla dolcezza con cui pian piano ti apri e tiri fuori le tue paure ed incertezze. Mai una volta ti ho sentito percepirti inferiore a qualcun altro.E' questo che ti fa grande. Sei speciale.

In attesa...

Sto aspettando che tornino. L'aria è afosa, manca il minimo mezzo di condizionamento e di sopravvivenza in questo forno. E tra qualche minuto l'aria sarà irrespirabile...
Oggi, a lavoro, si fa il resoconto delle spese. Roba che il mio capo farebbe una guerra anche per molto meno. Ovviamente i conti non torneranno...non tornano mai!
Ci sarà un giro di colpe e una serie di imprecazioni che in confronto Scarface potrebbero proiettarlo anche in chiesa. Io mi farò due palle così gonfie che uscirò dall'ufficio camminando ad un metro da terra. E mi gireranno così tanto che sperimenterò in assoluta autonomia il decollo verticale degli elicotteri.
P.S. Mr Stephen King se le manca l'ispirazione passi pure a trovarci!

La Disney acquisisce la Marvel


...un po' come dire che quell'odioso di Topolino li ha fregati tutti!
voi ve li riuscite ad immaginare Paperinick e Iron Man che combattono fianco a fianco???
Chissà che storie nuove ne verran fuori...
... ... ...
...C’era una volta, nella città di Paperopoli, un ragazzo un po’strambo, repellente e abbastanza peloso che veniva chiamato amichevolmente Uomo Ragno. Un giorno incontrò Maga Magoo che ne ebbe compassione e lo trasformò in un rospo per renderlo più attraente. I benefici non tardarono a manifestarsi! Passò di lì la Principessa sul Pisello che, con la vista annebbiata dal sonno insoddisfatto a causa del fastidioso legume, lo trovò bellissimo e lo baciò! Per effetto della magia il rospo si trasformò ne La Cosa e la principessa cadde a terra pietrificata!
In quel mentre i Magnifici 4 Nani (3 erano ancora in ferie), tornavano da una delle loro missioni quando si accorsero della fanciulla gettata a terra. Quindi la raccolsero e la gettarono nell'apposito cestino.

martedì 1 settembre 2009

Sottosopra

Ci sono quei giorni che ci si sveglia al contrario....
Suona la sveglia e vi riaddormentate. Quando Morfeo vi scaccia via a male parole, provate a connettervi col pianeta Terra ma cade la linea in continuazione. Pieni di buone intenzioni e tanta malasorte vi avviate al lavoro. La strada è intasata, il capo è in anticipo e abbondantemente incazzato. Il tempo di aprire il pc e vi arriva una valanga di email di proteste, di rifiuti e di variazioni non richieste. Vi fate un caffè che esce così schifoso che sospettate che la macchinetta vi ci sputi dentro. Lo ingollate nella speranza che Santa Caffeina vi salvi dallo stato di rincitrullimento che si è impossessato di voi. Niente da fare.
Combattete l'intera giornata tra le urla del capo e i diecimila piccoli errori che un'amena Agatha Christie ha scritto solo e soltanto per voi!
Ci sono quei giorni che spuntano così. Imprevisti e indesiderati come un autovelox.
Ci sono quei giorni in cui rimpiangete di non saper nuotare perchè quando la cacca vi arriva al collo...aspettatevi l'onda!