domenica 2 gennaio 2011

Botti di fine anno

Anche il 2010 è passato.
All’uomo fa piacere pensare che il tempo sia diviso in contenitori stagni perché l’idea di un inizio e di una fine spingono alla speranza di una rinascita. Per il mio cane il passaggio da un anno e l’altro è solo un gran casino di botti. L’ho visto girare in giardino impazzito. Avendo un grande istinto per la caccia immaginava i botti come mille colpi di fucile e girava in giardino cercando qualche beccaccia. Illuso.
Per quel che mi riguarda, il 2010 è finito di merda e il 2011 è iniziato di merda. Il che è già positivo.
Il mio telefono personale funziona a sentimento, ovverossia quandocazzogliparealui. Il telefono di lavoro invece funziona benissimo tant’è che nei presunti giorni di ferie mi hanno chiamato tutti i giorni più volte al giorno. L’anno prossimo non le voglio le ferie, mi riposerei di più. E pensare che era stato il capo ad insistere per farmele prendere…  L’ultima telefonata a cui ho risposto è stata quella di Rolling, echevelodicoafa, che mi ha chiesto, testuali parole: “Sono arrivate 30 email, che devo fare? “
Nulla, cosa dovresti farci? ci piace farci inviare le comunicazioni e non leggerle.
Al ché ho chiuso la conversazione, il telefono e soprattutto il cervello.
Nel frattempo mia nonna è collassata e le hanno trasfuso così tanto sangue che sembrava il cenone del Dracula di Stocker. Adesso sta meglio, me ne sono accorta perché ha ricominciato a criticare tutto e tutti, soprattutto le “vecchione” che ha in stanza. Peccato che la giovinetta ha più di ottantanni!
Oggi sono rientrata a Roma. In casa ho trovato un lazzaretto.
Cioè, mo basta, ja!

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