mercoledì 31 agosto 2011

Auguri blogghe!!!

Perchè two is megl' che one.

mercoledì 17 agosto 2011

Aggiornamenti per i fedeli lettori

Quest’anno pur avendo un trilione di cose da fare, abbiamo chiuso prima l’ufficio. E per un periodo più lungo.
Il giorno prima della chiusura avevamo sottoposto a colloquio una ragazza. Normale. Senza segni apparenti di schizofrenia o, quel che è peggio, di logorrea. Ci ha conquistato quando ha detto: “Io ho bisogno e voglio lavorare”. Io e il capo l’abbiamo abbracciata virtualmente e l’abbiamo accolta nel nostro staff.  Appuntamento a settembre. Che dio ce la mandi buona visto che bona lo è già!
Era un mercoledì, non lo dimenticherò mai. Il capo è entrato in stanza urlando: “Ci ha detto sì!!!! Festeggiamo! Sbaracchiamo tutto!”
E così, alla bell’e meglio, abbiamo spento i pc, allarmato porte e finestre, ci siamo salutati frettolosamente e… ognuno per la sua strada. Non abbiamo inviato nemmeno un avviso che saremmo stati chiusi. Sti cazzi.
Mai successa una cosa così.
Quando Sfortunella l’ha saputo si è arrabbiata furiosamente. Pensava che, con la sua (di)partita, avremmo supplicato per un suo ritorno, che saremmo rimasti chiusi per recuperare gli arretrati e altre scene simili tratte dai film mentali che è solita farsi. Invece io mi sono fatta un mazzo a tarallo* e pur avendo accumulato lavoro arretrato, mi sono meritata delle ferie e un premio extra di produzione. Lei l’ha saputo e ce l’ha con me. Come se le avessi fatto un torto. Forse dimentica che è stata lei ad andarsene. Forse nella sua idea di “amicizia” avrei dovuto soccombere al lavoro affinchè il capo la supplicasse…boh, non voglio entrare nelle sue elucubrazioni mentali. Ho già le mie a cui pensare.
Insomma, le ferie non sono iniziate sotto i migliori auspici e non sono proseguite nel migliore dei modi:
  1. Sfortunella ha rotto i coglioni, giusto per usare un francesismo
  2. Il primo giorno di ferie mi è venuto un mal di denti che avrei ucciso qualcuno se avessi potuto. Spero che i soldi che ho dato dentista vengano utilizzati per l’acquisto di supposte di glicerolo
  3. Passato il mal di denti, mi sono storta un piede su una passerella per i disabili. Vorrei chiedere al comune se la passerella è per favorire i disabili o per rendere disabile chi la percorre
  4. Uscita fuori a cena, ho bucato e ho litigato con un senegalese che voleva aiutarmi a sostituire la ruota ma a modo suo mentre io volevo farlo a modo mio.
  5. La connessione va e viene. Nel 90% del tempo va
  6. Appena accendo il pc, qualcuno si mette alle mie spalle per curiosare su quello che faccio. E quel qualcuno si chiama “mamma”
  7. Ho deciso di sposarmi. E prima che lo decidessi già lo sapevano tutti. E già tutti stanno sparlando del mio vestito che non esiste e delle damigelle che non vorrei
  8. E mentre vi scrivo, il mio cane formato famiglia, sta scoreggiando profumatamente e rumorosamente.

C’è qualcun altro che vuole infierire?

P.S. Nonostante le sfighe, le ferie si stanno rivelando molto riposanti. Sono fatte di lunghe passeggiate sulla spiaggia all'alba: non amando il mix di sole e caos, dopo un lungo bagno nell'acqua gelida, rientro a casa non appena la spiaggia comincia ad affollarsi di individui che sembrano appena usciti da "Tamarreide". Mi dedico alla lettura, agli amici, alle passeggiate e ai miei cagnoloni. C'è chi ha bisogno di strafare per dimostrare di essere figo, a me basta essere me.

*mazzo a tarallo: il mazzo è quel cofano che mi ritrovo al posto del culo. Il tarallo è il biscotto con il buco. Associate i termini e il significato è fatto!

mercoledì 10 agosto 2011

8 settembre 2012: in attesa della profezia Maya


Quando l’ho conosciuto non lo volevo. Proprio no. Ero persa dietro un Tizio irraggiungibile che,digiamogelo, era irraggiungibile proprio perché non voleva farsi raggiungere ma si sa che il prosciutto sugli occhi appanna decisamente ogni percezione sensoriale. Poi un giorno ho interrotto la dieta, ho preso il prosciutto e l’ho mangiato: ho mollato il Tizio e ho mandato a fan…cuore il genere umano. Quando T.d’oro mi chiese di uscire per l’ennesima volta gli dissi di sì per esasperazione. Avevo una bronchite pazzesca e confidavo di morire di lì a poco. La mia assenza all’appuntamento sarebbe stata più che giustificata. Poi non morii e provai a chiamarlo per dirgli che non sarei più uscita ma appena rispose con un “Pronto?” sconsolato che la diceva lunga non ebbi cuore di dargli buca. Lì mi fregai.
Mentre passeggiavamo non faceva altro che inciampare. Scherzando gli dissi: “vuoi che ti dia la mano così eviti di inciampare ancora?”. Lui non se lo fece ripetere due volte. Io capii di aver fatto una cazzata: quella che doveva essere una battuta, risultò come una proposta romantica. L’ho sempre detto che non sono fatta per queste cose da donna.
Quando provò a baciarmi, andai via urlando gridando: “No no no!!!”. Lui se l’aspettava e non ci restò molto male. Almeno credo. Quando  ci rivedemmo, giorni dopo, seduti su una panchina così gelida da avermi de-sensibilizzato il culo, sferzati da un vento polare, ci baciammo. Da allora non ci siamo più mollati.
Se penso che proprio non lo volevo, deduco facilmente che io non capisco proprio un cazzo. Istintivamente stavo rifiutando l’unica persona che non ha mai smesso di amarmi nemmeno quando da principessa sono diventata la peggior specie di muratore bergamasco con tanto di panza, parolaccia facile, rutto libero e cinismo a fiotti. Non so proprio cosa ci trovi in me. Ogni tanto glielo chiedo e poi mi arrabbio se non mi da una giustificazione plausibile. Così, tanto per confermare che oltre che cessa sono pure un poco stronza.
Quando mi chiese di sposarlo, mi portò nel luogo del nostro primo bacio. Un po’ cambiato direi… C’erano un gruppo di filippini ubriachi che cantava a squarciagola e un nugolo di zingari accampati. Quando tirò fuori l’anello, gli intimai di rimetterselo in tasca prima di rischiare una rapina. Quando mi chiese di sposarlo gli risposi con un “ci penso”.
Sono passati dieci mesi. Ora ci ho pensato. Ti sposo. 

mercoledì 3 agosto 2011

ja posso faaaaaa

Questi ultimi giorni hanno messo a dura prova la mia pazienza e la mia resistenza fisica. Ancora domani e poi sparirò dalla faccia della terra per, spero, almeno 3 settimane. Chiusa la porta dell'ufficio, la prima cosa che farò,sarà spegnere a morte il cellulare dell'ufficio. E forse pure quello personale che qualcuno sul lavoro ancora lo conserva memorizzato.
Non sparirò dal blog, a meno di difficoltà di connessione, perchè ci sono grosse novità per la casa e nella ricerca della segretaria. Forse ce la famo, daje!