Tic tac tic tac tic tac
la casa è buia e silenziosa. Si sente il ticchettio del grosso e sempre in ritardo orologio della cucina.
Sono a casa. Sì, sono le 19 e già sono a casa...come impiegare questo insperato tempo libero? leggo? pulisco? dormo? cosa fa la gente normale nel tempo libero? non me lo ricordo più.
Flashback:
Ieri. Sono le 19.15. Il capo mi chiama e mi dice che sta arrivando in ufficio. Alle 19.30 mi dice che gli serve una cosa urgente da portarsi via per un convegno che avrebbe avuto l'indomani. Lo accontento e dopo 3 anni di straordinari quotidiani non pagati, lo colgo alla sprovvista e gli chiedo che mi vengano riconosciuti.
Mi guarda come se stessi ballando il tip tap sulla sua scrivania. Si riprende e mi dice: "Eh, per una volta che fai tardi!"
Lui si mette in modalità facciadaculo e mi dice:" Io sono contro gli straordinari, non ne fare più. Quando devi andare via impunta i piedi e pretendi di andartene".
Io lo guardo. Lui mi guarda. La mia lingua spinge per dire: "mi prendi per il culo?". La mia testa ferma la lingua, la arrotola e la comprime in un "ok, allora non ne faccio più".
E così sono uscita presto. Mi sembra così strano. Non ci sono abituata. A volte il lavoro può essere una droga davvero pesante. Certo, oggi è stato facile, ero sola in ufficio. Sono andata semplicemente via. La prova del 9 ci sarà domani...
To be continued.