sabato 22 dicembre 2012

Vuoti.


Scusate per l’assenza ma ho avuto un blocco creativo dopo aver scoperto che presto uscirà il nuovo libro di Barbara D’Urso. Il quarto.

giovedì 29 novembre 2012

Ma come ti vesti???

Ma come ti vesti tu??????????????????????????

venerdì 23 novembre 2012

I miei perchè

Spett.le Dangerousmind
            via dei mecojones 14
            00100 - Roma

Gentile cliente, come da Lei richiesto, abbiamo aggiornato la sua  anagrafica. Il suo nuovo indirizzo per il recapito della corrispondenza è il seguente:

via  del babbalocco 35
00100 - Roma

Cordiali saluti, 

Banca Indifferente

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Scusate, ma se il mio nuovo indirizzo è via del babbalocco 35, perchè minchia continuate a scrivermi a via dei mecojones????????


mercoledì 14 novembre 2012

Sono una donna con i piedi per terra


Eravamo in banca, semi-appisolati causa calduccio da interno affollato e fila infinita allo sportello.
La mollezza si era impossessata di tutti e qualunque zombie avrebbe avuto invidia della nostra apatia.
All'improvviso un ticchettio sul pavimento.
La prima cosa che notai furono due gambette corte corte su un paio di scarpe con i tacchi altissimi. Non saprei dire se fossero più lunghe le gambe o i tacchi.
La donnina correva sui trampoli come se fossero una sua appendice naturale.
Mi voltai e incrociai uno sguardo.
Sorpreso come il mio.
Incredulo come il mio.
 - Resto sempre basita quando in orario di lavoro vedo donne camminare su ste robe. Io che devo ottimizzare il tempo correndo sulle mie shapeup.-
Diedi a quello sguardo basito, un corpo, allungando la mia visuale.
E capiì.
Entrambe donne.
Entrambe con un borsone alla Mary Poppins.
Entrambe con scarpe comodissime da corsa.
Entrambe con la stessa domanda negli occhi: “Chi cazz’ te lo fa fare!?!?!”

mercoledì 7 novembre 2012

E intanto...

...sul lavoro, le cose stavano prendendo una brutta piega...


giovedì 1 novembre 2012

Odi et amo


Odio le telefonate troppo lunghe in cui viene trito e ritrito lo stesso argomento. Odio le conversazioni stile muro di gomma, in cui io dico una cosa e l’altro, ignorandomi puntualmente, dice una cosa assolutamente impertinente rispetto al discorso che facevo. Odio la corsa all'acquisto tipica del fine mese, quando lo stipendio entra in banca e esce dal bancomat dritto dritto per finire in qualche stronzata alla moda. Odio la gente che trascina a spasso dei cani minuscoli, acquistati con la stessa consapevolezza con cui si compra un paio di guanti. Odio le bugie di routine che si ripetono per buona creanza. Odio quando mi si dice che “mamma mia, come sei dimagrita”, invece, che cazzo, sono ingrassata. Odio quando gente che pesa 45kg bagnati si lamenta di quanto sia grassa e dice di non mangiare carboidrati. Odio quando le commesse mi seguono per tutto il negozio manco potessi mettermi in tasca tutto uno stand. Odio il sorriso forzato di chi mi strangolerebbe. Odio chi, invece di strangolarmi, mi dice quanto sia cara. Odio il telefono quando squilla sempre nel momento sbagliato. Odio quelli che mi fanno i gestacci quando guido che io scenderei e romperei loro il crick in testa. Odio le donne che si truccano così tanto da lasciare fondotinta adeso su qualsiasi cosa le sfiori. Odio le donne che si vestono leggerissime e poi frantumano i maroni dicendo che hanno freddo. Odio quando muore uno famoso e tutti fanno la ola e poi, invece, muore un operaio e non gliene frega niente a nessuno. Odio chi dice che con la crisi non ce la fa, ma poi ti fa vedere l'iphone nuovo perché fa figo. Odio il concetto di “essere figo”, odio il concetto di status, odio tutte le bugie legate al rincoglionimento di massa. Odio le facce da culo della politica che col mio stipendio non ci comprerebbero nemmeno un paio di scarpe mentre io ci devo pagare le tasse, il mutuo e il mio sostentamento.  Nonostante ciò io non rubo. Odio chi va un passo avanti a me e si crede Dio. E odio chi resta un passo indietro a me e cerca di assaltarmi alle spalle. Non odio le figad’orodotate che vengono mantenute a nostre spese, ma odio chi permette loro di fare quello che vogliono impunemente. Odio essere impotente di fronte a ciò. Odio il benzinaio quando cerca di fregarmi sul resto. Odio gli impiegati pubblici quando mi leggono il giornale di fronte mentre faccio la fila e non rispondono al telefono per non essere disturbati. Odio il postino perché non è vero che suona sempre due volte. Spesso non suona proprio. E sei costretto a farti due ore di fila all’ufficio postale per ritirare una raccomandata. Odio chi mente sapendo di mentina. Odio chi non è venuto al mio matrimonio e poi è andato dicendo in giro che non era stato invitato. Odio il maltempo dei giorni festivi e il buontempo dei giorni lavorativi. Odio la bilancia perché non dice mai quello che vorrei. Odio l’apatia del giorno chiuso in casa. Odio spolverare e riassettare la cucina Odio essere me , piena di così tante cose che non mi garbano che mi girano le ovaie solo a pensarci.
Ciò nonostante sono felice. Perché ci sei tu, perché ci siamo noi.

mercoledì 31 ottobre 2012

Rituali



Un anno fa.
“Mi dai un po’ della tua acqua?”
Un mese fa.
“Mi dai un po’ della tua acqua?”
Una settimana fa.
“Mi dai un po’ della tua acqua?”
Un giorno fa.
“Mi dai un po’ della tua acqua?”
Un’ora fa.
“Mi dai un po’ della tua acqua?”
Un minuto fa.
“Mi dai un po’ della tua acqua?”
“Prendila pure”
“Lo so che te la chiedo sempre ma non mi va di portarmela da casa, pesa troppo!”

E sì che il peso della bottiglia dovrebbe bilanciarsi con il tuo vuoto cerebrale.

giovedì 25 ottobre 2012

Ottunsangoli

...per certa gente, l'omosessualità è alla stregua di un reato sessuale.

martedì 16 ottobre 2012

Rosa porco



Mia madre.
Mia madre è venuta a trovarmi e mi ha portato una cassa di roba da mangiare.
Qualche peperone cotto alla brace.
"Qualche" nel senso di una ventina.
Mia madre è entrata in casa mia e l’ha riempita di corredo: lenzuola col pizzo, ricami da nonna de’mi nonna, centrini, merletti, ecc.
Mia madre.
Mia madre mi ha portato anche un pigiama e una vestaglia.
Rosa.
Di quel rosa che solo i maiali sanno esserlo.
Ricamatissimi.
“Te li ho fatti io, sennò tu non te li saresti mai fatti”
“Ci sarà un perché!”

P.S. sono ironica, ovviamente. Sarò sempre grata a mia madre per quel che ha fatto per me e per quello che, sicuramente, ancora farà.
P.P.S. comunque è indubbio che non  vedeva l'ora che qualcuno mi sposasse e si prendesse il pacco (cioè io!)

venerdì 12 ottobre 2012

Mater semper certa



Squilla il telefono.
Mia madre.
“Forse domani ti vengo a trovare”
“ok”
“forse viene pure tuo fratello”
“ok”
“forse viene pure zia”
“ok, fammelo sapere così mi organizzo per il pranzo”
“però non lo so con sicurezza”
“ok, fammelo sapere”
“credo di sì al 90%”
“ok”
“poi se non veniamo, pazienza”
“ok, ma dovrei organizzarmi…”
“ok, te lo faccio sapere domani”
“prima o dopo che citofoni???”

giovedì 11 ottobre 2012

Plin plin



So che vi avevo lasciato in sospeso con questo dubbio qua!
Ecco cos’è accaduto:
Niente pipì, dalle 8.30 in cui ho indossato lo scafandro alle 21.00 che l’ho tolto. E non perché me la sono trattenuta! Il mio corpo dev’essersi adattato subito all’emergenza, azionando una ritenzione idrica da record e immagazzinando tutto in comodi cuscinetti! Ah, se non ci fosse la cellulite!

P.S. buona parte dei liquidi ingeriti l’ho smaltita sudando come un facocero per le vie del paese mentre cercavo di fare le foto a 80° all’ombra.

lunedì 8 ottobre 2012

Bimby cattivi


Ehm, toc toc, c’è nessunoooo???
Sono tornataaaa!
Sono seduta qui, azzeccata alla finestra per carpire un segnale internet sempre più avaro, mentre mio marito (…che strano dirlo!) smanetta col bimby cercando di preparare una frittata… L’avessi fatta a mano io, adesso, probabilmente ce l’avrei già nella pancia…
Il bimby è stato un regalo di nozze che sto cercando di impiegare per l’ammaestramento ai lavori casalinghi del mio gentil consorte. Essendo negatissimo con la cucina, stasera, per festeggiare il primo mese di matrimonio si è proposto di spignattare con l’aggeggio infernale. Sono giorni che studia ricette e poi…
Quando ho capito che stava facendo solo una frittata l’ho guardato storto. Chissà che mi credevo! C’è gente che col bimby prepara delle cose fighissime e lui, dopo giorni di meditazione, mi propina due uova…ma aspettate un momento…
Ecco, te pareva.
Mentre scrivevo si è avvicinato e mi ha chiesto: “maaaa, le uova in quanto tempo coagulano???”
Mi volto e vedo la frittata in padella sul fuoco, accompagnata da un sottile odorino di bruciato.. Gli chiedo: “Scusa, ma se la frittata è in padella, il bimby per cosa l’hai usato???”

“Per sbattere le uova…”
Ecco, questo è quanto. 

domenica 2 settembre 2012

Problemi esistenziali

Avevo scelto come tema del tableau nuziale i miei libri.

Poi ho pensato al titolo del miei libri preferiti:
- mucchio d'ossa
- 40 modi per dire dolore
- io uccido
- il fiume dei cadaveri
- cadaveri senza volto
- ecc.

T. d'oro mi consiglia di cambiare tematica...

venerdì 31 agosto 2012

E se...

...e se quel giorno mi scappasse la pipì?
Come potrei espletare le mie normali funzioni fisiologiche portandomi addosso un abito confortevole come un'enorme meringa gigante?

Vi aggiornerò in merito.
Lo so che queste cose vi incuriosiscono!








martedì 21 agosto 2012

Damig(ia)nelle

Io le damigelle non le volevo, giuro!

Sono carine, è vero, nei loro vestitini pomposi mentre si muovono impacciate lungo la navata, coi visini spauriti che cercano la mamma che, poveretta, si sbraccia urlando affinché la propria creatura non scappi e arrivi almeno fino all’altare.

Una scena deliziosa, vero? Beh, io l’avrei evitata in tutta onestà…
Ma lei iniziò a rompere qualche mese fa: 
“mi piacerebbe tanto che la mia bambina facesse da damigella, sarebbe proprio una bamboletta. E’ la mia unica figlia, mi farebbe proprio tanto piacere! Dai Dai Dai Dai!”
E daje, famo sta bomboniera in miniatura…
La incontro ieri sera.
“Ciao, ho trovato il vestitino per tua figlia e ho comprato il cuscino per le fedi”
“Ah, ma non mi sembra il caso, ci ho ripensato, mia figlia è ancora troppo piccola per fare da damigella”
“…”
Io mi sposo tra circa 20 giorni. Quando cazzo aveva intenzione di dirmi che aveva cambiato idea?????

lunedì 20 agosto 2012

Aggiornamento


Non sono sparita. Sì, lo so, ultimamente l’ho detto un trilione di volte, ma il destino ha voluto che passassi, di casa in casa, in dimore internet-repellenti. Ho passato gli ultimi mesi con un pc inclinato alla ricerca di un’onda impavida che volesse congiungersi timidamente con la internet  key. A volte ci sono riuscita, altre volte, molte volte, mi sono dedicata a lunghe sessioni di solitario nella disperata impresa di far caricare qualche pagina. Ma non temete, pare che l’adsl sia giunta anche dalle mie parti e pare quindi che potrei avere qualche speranza per  il mio futuro telematico.
Il mio pc, non si è più ripreso da quel lontano 10 aprile, 4 mesi dopo la scadenza della garanzia. Pare non sia riparabile se non per via di una serie di coincidenze improbabili, le stesse che potrebbero anche farmi vincere alla lotteria. Ei fu. Si spense una sera di primavera e non volle riaccedendersi più. Pace all’anima de li mortaccia sua.
Ma non voglio abbandonarvi. Scriverò i miei pensieri su un foglio word del vecchio pc del mio futuro primo marito e, quando la internet key vorrà, lancerò in rete i miei sfoghi quotidiani.
Ad maiora.

venerdì 13 luglio 2012

Attenti alle (s)palle


Ieri sera guardavo un documentario di Super Quark.
C’era un pinguino che doveva costruirsi un nido.
Con una fatica bestia, gironzolava nel niente dell’Antartide raccogliendo ciottoli col becco.
Ora immaginate la fatica che faceva sto povero cristo: già trovare qualcosa in mezzo a quel ghiaccio sapeva di miracoloso, figuriamoci in aggiunta le sue evidenti difficoltà deambulatorie che, è noto, il pinguino non è certo l’Usain Bolt degli animali.
Accanto a lui un vicino di nido.
Appena il disgraziato si muoveva per andare a cercare pietre, quel becero della porta accanto gli fregava i ciottoli già accumulati nel nido!
Poi quando il disgraziato ritornava al nido, il becero si metteva di spalle, con fare vago per poi tornare a colpire appena quell’altro si allontanava!
Dopo un 4 – 5 ruberie, il disgraziato si è accorto che il becero gli rubava i sassi alle spalle e si è visto che gli correva (si fa per dire) contro con fare incazzato.
In quel mentre il video si è spostato su altre robe dell’Antartico, secondo me non volevano far vedere il disgraziato che mazzolava il becero e lo prendeva a sassate.
Io l’avrei fatto.

Io, in questi giorni, mi sento proprio così.
Io sto per lanciare sassi, sappiatelo.

giovedì 5 luglio 2012

Questione di praivasi. Ovvero "Non rompere!!!"


Ci sono giorni come questo in cui capisco appieno il senso del detto: la pazienza è una virtù dei forti.
Se così non fosse, spazientiti, il gesto inconsulto vibrerebbe sulla punta delle dita…decisamente!!!

E’ tutto il giorno che mi chiama. Dio, perché mi fai questo?
Dangeeeeee, dove lo trovo il numero di tizio???
Dangeeeee, hai visto il mio telefono????
Dangeeeee, ma come si fa questo???
Dangeeeee, ma come si fa quello???
Dangeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee….ah, no niente!
Lucidalabbra per logorroici

L’idea di regalarle un lucidalabbra all’Attack si fa sempre più forte.

Mi rifugio in bagno per 5 minuti di serenità.
Provo a far pipì e….
Dangeeeeeee, che stai facendo la pipì???? Ti cercano al telefono!!!!

Inutile dire che la mia vescica timida si è ritratta come una cozza appena pescata.
L’interlocutore al telefono l’avrà sentita? Meglio ignorare prima che mi accanisca sulle sue corde vocali facendone una coccarda decorativa…

Quando finirà questa giornata???
Dio, rendila afona per una mezz’ora almeno!

giovedì 28 giugno 2012

Errare humanum est...perseverare ovest


Un anno fa:
“Quando devi lavorare col software, accedi con la prima password e autorizzi con la seconda”
Dieci mesi fa:
“Quando devi lavorare col software, accedi con la prima password e autorizzi con la seconda”
Tre mesi fa:
“Quando devi lavorare col software, accedi con la prima password e autorizzi con la seconda”
Ennesima volta nel tempo:
“Quando devi lavorare col software, accedi con la prima password e autorizzi con la seconda”

5 minuti fa:
“Quando devi lavorare col software, accedi con la prima password e autorizzi con la seconda”
“Sì, va bene, ho capito!!!!”

Un minuto fa:
“Si è bloccato tutto, com’è che funzionava?”
“Quando devi lavorare col software, accedi con la prima password e autorizzi con la seconda”
“Qual è la seconda?”
“Quella scritta dopo la prima”

Lapalisse, beccate questa!


giovedì 21 giugno 2012

Nausea


Sto vivendo un momento complesso.
La mia migliore amica, nonché futura testimone di nozze, sta perdendo il padre per un male improvviso e senza speranze.
Tom, il mio cane adorato, è sparito nel nulla. Non riesco più a trovarlo, né vivo né morto. Spesso lo sogno: io lo accarezzo e, appena mi fermo, lui con la zampetta mi da dei colpetti sul braccio per farmi riprendere. Chi non ha un cane, non capirà la mia pena.
Problemi di cui preferisco non parlare rendono la strada impervia. La pazienza è poca e un biglietto lastminute per un posto in capo al mondo sembra sempre meno una follia.
Il lavoro è sempre meno una certezza e, anche qui, la sopportazione è quella che è.
Soprattutto mi sento sola.
Soprattutto se, chiamandoti, mi dici: “Adesso c’è quel programma alla tv che non posso proprio perdere, ci sentiamo dopo”.
Soprattutto se, dopo una settimana, quel “dopo” non è ancora arrivato.
Soprattutto se continui a pubblicare su facebook quei cazzo di link sull’amicizia, l’empatia e il tuo nobile spirito.
‘fanculo.


lunedì 11 giugno 2012

Crisi


“E questa cos’è?”
“E’ una spillatrice nuova, capo. Quella che avevamo non andava più. Abbiamo provato anche a sistemarla, ma proprio non andava. Restava bloccata, non si riusciva a premere…”
“Uhm…”

Due minuti dopo.
“Dammi un po’ la spillatrice vecchia…”
“Ecco capo, purtroppo non funziona più”
“Adesso vediamo”
Prende la spillatrice. Essendo una spillatrice ad alto spessore, è dotata di una base fissa, la appoggia a terra, inserisce un foglio e inizia a premere…con un piede!
Preme preme preme ma la spillatrice proprio non va.
“Eh, no, non funziona. Pensavo che almeno col piede si potesse usare”.

Costo della nuova spillatrice: 5 euri.
Costo della figura di merda: inestimabile.

martedì 29 maggio 2012

Pozzi-ginori collection

Casco per evacuazioni ad alta velocità
Vaso igienico di sostegno.

Edizione limitata   
Quando sarò anziana, il futuro sarà nelle loro mani...
Se il buongiorno si vede dal mattino, mi aspetto un futuro di merda.

venerdì 25 maggio 2012

Sordità


Da un capo all’altro dell’ufficio, urla: “Dangeeeeee”
Alzo gli occhi al cielo e rispondo: “Dimmi”
“Ah, no niente!”

Dopo 10 minuti: “Dangeeeeee”
rialzo gli occhi al cielo e rispondo: “Dimmi”
“La fattura di cicciarculo quando scade?”
“A fine mese!”
“Ah, è vero, eccola!”
Santa pazienza…

Dopo altri 10 minuti: “Dangeeeeee”
Rialzo di nuovo gli occhi al cielo e rispondo: “Dimmi”
“Vado al bagno!”
E sticazzi.

Altri 10 minuti ancora e, sorpresa“Dangeeeeee”
Gli occhi sono ormai fissi al cielo, supplici: “Che c’è?”
“Ma secondo te domani piove?”
“..’azzo ne so! Vedi su internet”
“Ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, non ho capito…”


Dio dammi la pazienza, che se mi dai la forza faccio una strage.

P.S. Non sono defunta, in compenso il mio pc è in assistenza dal 10 aprile. Lo rivedrò mai? sul lavoro il tempo è tiranno, il matrimonio mi succhia via tutte le energie, sicchè...portate pazienza!

venerdì 27 aprile 2012

Scusa, eh!


Prova dell’abito da sposa. Il corpetto stringe.
La sarta: “Eh…e tu tene chelle zizze!”
 

giovedì 19 aprile 2012

Pericolo di botte


Ieri al supermercato ho comprato lo yoghurt, quello col bifidus captivus, ricco di fibre e al gusto kiwi, tanto per dire che mi sento un po’costipata.

Poi ho preso una confezione formato famiglia di assorbenti.

L’addetto alla cassa mi ha guardato sbigottito e con occhi timorosi.

Forse conosce bene l’effetto devastante di una donna stitica e col ciclo.

State lontani.

venerdì 13 aprile 2012

Punto di fusione

Quando ti accorgi che:
  • non vai a fare la pipì e te la tieni stretta stretta per ore pur di evitare di passare di fronte la stanza della segretaria logorroica pronta a fermarti coi sui video caricati sul cellulare riguardanti i nipoti, fiori e qualsiasi altro essere vivente e non, che abbia colto la sua attenzione
  • metti 3 cucchiaini di zucchero nel caffè del capo cantiere, dopo averci discusso, sperando malignamente che un cagotto lo colga
  • guardi un punto fisso sul monitor facendo finta di essere assorta pur di non incontrare lo sguardo della donna delle pulizie che continua a fissarti da dietro lo stipite della porta
  • fai finta di non notare che quel trasportatore continua a fissarti le tette e rispondi per le rime alle sue provocazioni facendolo vergognare di fronte alle tue esternazioni da "vera caminiosta inside"
  • cominci a parlare con la bocca piena per disgustare volutamente la collega con cui pranzi che ha la pessima abitudine di farti una domanda non appena inizi a mangiare
  • quando sei sola in ufficio rispondi al telefono dicendo di non essere tu per evitare che ti appioppino la solita urgenza dell'ultimo minuto
  • prevedi le azioni  e reazioni del capo stupendo la collega che viene colta da isterici scoppi di riso
  • bevi caffè come se fosse acqua e acqua come se fosse caffè
  • mangi di nascosto i cioccolatini sperando che il metabolismo non veda
significa che la tua psiche sta cercando disperatamente di dirti qualcosa. Indovina cosa?

domenica 25 marzo 2012

Arredando casa

Entrare in un mobilificio così scicchettoso da definirsi boutique del mobile. Impallidire di fronte al prezzo di un misero comodino. Gironzolare con finta aria distratta in cerca dell’uscita. Venire tampinati da un rappresentante. Chiedere un preventivo scegliendo a caso la camera e il soggiorno più caro. Far finta di chiedere uno sconto e sentirsi rispondere: “Devo chiedere, al più le posso togliere i 38 euro”. Alzarsi, stringere la mano, sfoggiare un sorriso e dire: “Tornerò sicuramente, i mobili sono deliziosi”. Salire in macchina e partire sgommando.

Per tutto questo non c’è prezzo,  per il resto c’è Ikea.

venerdì 16 marzo 2012

Pacco, doppiopacco e contropaccotto

...io lo dicevo da anni!!!!!!!
Che poi, diciamocelo, come si fa a credere ad un prodotto miracoloso per la ricrescita dei capelli quando il testimonial, non è un calvo miracolato, bensì un calciatore rasato che si lascia ricrescere i capelli!
E' come credere alle pillole dimagranti!
   ai cibi ipocalorici!
      alle pillole che allungano il pene!
         ai bibitoni sciogligrasso!
            alle guaine snellenti!
               ecc. ecc. ecc.

giovedì 15 marzo 2012

Misteri della mascolinità

Ma voi lo sapevate che esistono i collant da uomo?

Io non so come reagirei se in cantiere mi si presentasse un muratore con gli shorts, i collant, gli scarponi di sicurezza e una maglia attillatissima sbrilluccicosa...
e se mi chiedesse il caschetto con gli strass???
e se volesse la borsa degli attrezzi di Gucci????
...e se gli menassi una palata in testa????

Io sono della vecchia scuola: l'omo adda puzzà*!!!

* precisiamo che trattasi solo di modo di dire in quanto una certa rudezza è preferibile, ma non dimenticate di lavarvi denti, piedi e soprattutto le ascelle. Mi rivolgo soprattutto ai miscredenti del sapone che affollano la metropolitana nelle ore di punta!

mercoledì 14 marzo 2012

Opinabilità della geografia

Della vispateresa, dopo le mirabolanti avventure di rollingstone, non ho avuto modo di parlarvi molto. Più per mancanza di tempo che di materiale. C'è da dire che il suo tentativo di corruzione con continui regalini e dolcetti, non mi lascia indifferente...si sa, tutto il mondo è paese.
Vi lascio però una sua espressione di saggezza, appena detta, fresca fresca di giornata, che ancora aleggia nell'aria:
"Ma Torino è in Lombardia????"

martedì 13 marzo 2012

La nave della vergogna...o la vergogna del business sulla nave?

Sei sempre alla ricerca dell'ultima notizia?
Hai sempre sognato di visitare le location dei principali accadimenti della cronaca nera italiana ed estera?
Il tuo più grande desiderio è ritrovarti protagonista di una storia del tipo "Weekend con il morto"?
Sei pieno di mille pulsioni necrofile ma il lavoro ti impedisce di spostarti a tuo piacimento?
Niente paura, abbiamo pensato a voi!
Per chi non avesse potuto usufruire delle innumerose dirette tv e delle gite turistiche in spiaggia, dal 6 Marzo è in edicola un ricco dossier sul Naufragio Costa Concordia!
Non perdere l'occasione per provare a scoprire i misteri che avvolgono l'incidente! Scopri le analogie col Titatic e con le profezie di Maga Magoo: la tragedia era prevedibile????
Godi delle immagini inedite sul dolore di chi non ce l'ha fatta e di chi è sopravvisuto! Richiedi l'effetto 3D per poter vivere in prima persona l'evento!
Dal prossimo numero, in omaggio i pezzi per la costruzione di un modellino in scala.
Affrettatevi!

P.S. Per la rubrica "Una parola al giorno", vediamo cosa ci suggerisce il vocabolario: "speculazione: Operazione intesa a ottenere un utile sfruttando senza scrupoli le situazioni favorevoli"

N.B. io non ce l'ho con chi si è inventato questa stronzata perchè è mera operazione di marketing che ha ben poco a che fare con eventuali scrupoli. Ce l'ho con tutti quelli che la compreranno perchè, per ogni cazzata che si vende ci sono fin troppi cazzaroni che la comprano.'tacci vostra, compratevi un libro vero invece di 'sta roba!

giovedì 8 marzo 2012

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte IX - il petomane

A giudicare dal lezzo immondo improvviso e dalla corsa precipitosa verso il bagno, deduco che qualcuno ne ha mollato una proprio grossa.

E intanto questo continua il giro.

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte VIII - il perseverante

E' la terza telefonata che riceve. Sono tre volte che si fa avanti e indietro il vagone. Arriva fino alla mia altezza, si avvicina alle porte scorrevoli che si aprono, si volta e torna indietro. Almeno la smettesse di far scattare il sensore.
L'assenza forzata da caffeina mi sta rendendo nervoso. Se gli spezzo le cosce, sapete il perchè.

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte VII - il raptus

...e dell'uomo che è al telefono da ben 52 minuti camminando avanti e indietro per il vagone, ne vogliamo parlare?????
Il desiderio di mettergli lo sgambetto è forte...molto forte...

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte VI - il rientro

Donna bionda tinta sulla cinquantina, lampadata,accento milanese, al cellulare:
“ehhhh, e tu che hai mangiato? Ehhh, io una snack (si legga proprio snack) con riso e pesce…ho una diarrea terribile, ehhh, che diarrea, maledetta”
L’uomo accanto a lei, intento nel mangiare un profumatissimo panino con la mortadella, la guardò disgustato, si alzò e usci dal vagone.
Certa gente il cagotto se lo merita proprio. 

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte V - l'arrivo

Arrivata a Torino ho avuto modo di sgranchire le gambe, fin troppo direi. La prima tappa è stata il bagno. I cessi della stazione di Torino sono più economici (ben 20cent di meno) e più puliti di quelli di Termini, di contro sono più stretti e hanno una scarsissima illuminazione. Insomma, ho fatto la pipì al buio.
Sono andata all’appuntamento con in spalla un maledettissimo zaino contenente: un computer portatile, giornaletti vari, un libro, documentazione varia, una bottiglia d’acqua, più ammennicoli vari e inutili che le donne sono solite portare con sé. Non avendo sistemato bene le cinghie, mi sono trovata a portare tutto sulla spalla destra con conseguente: dolore intenso alla spalla, scomodità, capelli impigliati nelle cinghie e smadonnamenti vari. Di solito un sopralluogo per la valutazione di un’offerta si riduce a mera visione degli elaborati progettuali. Stavolta, invece, hanno voluto farci vedere davvero i luoghi d’intervento: le tettoie della stazione! Non starò qui a dire lo schiattamento da ipersalita di scale con tanto di fardello in spalla e bardature di ciccia in eccesso: ogni gradino è stato un buon proposito per dimagrire, all’ultimo ero già decisa al digiuno vita natural durante. Mi soffermerò su quella povera signora che accompagnava un uomo, il quale evidentemente non le aveva ben spiegato come sono di solito i posti in cui si effettuano i sopralluoghi. Su tacchi altissimi e scomodissimi, la sua faccia contrita mi resterà a monito ogni qual volta sarò tentata dall’indossare sul lavoro qualsiasi scarpa che non sia piatta e con la suola di gomma.
Pace ai piedi suoi.

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte IV - gli Altri - Apatia

Per chi è fan del gossip, il viaggio in treno è un toccasana. Non c'è nulla di più semplice del farsi i cavoli degli altri mentre, con la testa spiaccicata al vetro, cercate di riposare.
Dopo le innumerevoli telefonate, ho scoperto che l'avvocato toscanaccio alla mia destra sta cercando di comprare un biglietto per lui e un suo amico per qualche evento. Ha fatto una roba come circa dieci telefonate per scegliere il posto, adesso sta digitando nervosamente sul cellulare, il vagone risuona del tictictictictictictic dei tasti.
Un'altra toscanaccia più avanti ha appena ricevuto una telefonata da un fioraio che sta per consegnarle dei fiori in ufficio. Ho sentito dirle di nascondere il bigliettino ai colleghi perchè, a sua detta, sono proprio impiccioni, e, dopo essersi fatta riferire il messaggio, ora ha un sorriso da 342 denti.
Poco distante un uomo, il cui silenzio mi impedisce di inquadrarlo geograficamente, ascolta musica con le cuffiette. Ascolta Antonacci, lo distinguo nettamente visto che il volume è impostato sul limite di sordità.
Più avanti, non riesco a vederla seppure non stenti a sentirla, una donna dal forte accento emiliano racconta delle zozzerie che ha fatto la sera prima con "dai, hai capito chi!" dandosi in allusioni poco esplicite e fastidiose "eh, hai capito dai, non farmi continuare!". Avrei voglia di alzarmi e dirle: "Eh, no, adesso ti spieghi! O ci racconti tutto o taci!". 
Intanto, la donna che tenta continuamente di sbirciare sul mio monitor (me ne sono accorta! Leggi qua, ficcanaso!), scuote la testa a destra e a sinistra chiedendosi dove sia il bagno. Sarebbe per me facile interrompere questa sua litania suggerendole di cercarlo poco distante ma una profonda pigrizia mentale, un po' di sadismo e di insofferenza, mi portano a tacere indifferente. 


Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte III - l'agenzia

Dato che la carta di credito era esaurita, ho dovuto fare il biglietto del treno in agenzia. Quella tontolonacaccamoscia che mi ha fatto il biglietto, mi ha trovato il posto più scomodo che c’è. Non per altro la chiamo tontolonacaccamoscia. Quando sono entrata in agenzia era al telefono col figlio e gli stava spiegando in quale cassetto trovare le mutande. Incurante della mia presenza, ha proseguito la telefonata per un’ulteriore quarto d’ora dicendogli nell’ordine: dove trovare i calzini, quale maglia mettersi, di spruzzare del deodorante nelle scarpe da ginnastica altrimenti in palestra avrebbe steso tutti, di mangiarsi qualcosa onde evitare un calo glicemico e, soprattutto, dove trovare le chiavi della macchina. Quest’ultimo punto mi ha steso. Al di là dello scarso rapporto con la clientela, cioè io, costretta a sentire i suoi ammennicoli privati, ti pare che una deve dire al figlio pure dove trovare le mutande? Figlio che, suppongo, non debba essere proprio un infante visto che avrebbe usufruito dell’auto…vabbeh!
Fatto sta che quando inizia a farmi il biglietto, tanto per cominciare mi sbaglia il giorno. Segue poi errata intestazione della fattura e resto dei soldi. Poi per farsi perdonare, mi dice: “adesso ti trovo un posto bellissimo sul treno, qualche preferenza?”
“Possibilmente al finestrino e con il tavolinetto per poggiare il pc.”
E così mi ritrovo, sì al finestrino, ma accanto alla porta che, ad ogni scalo fa entrare tutta la Bora di Trieste e venti affini, di fronte non ho il tavolo bensì lo schienale di un altro sedile e mi avvalgo scomodamente di un aletta predisposta per poggiare il pc.
Poi dicono che uno non si deve incazzare.

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte II - il WiFi

Quando sali su un Frecciarossa e ti aspetta un lungo viaggio, la prima cosa che pensi è: “meno male che posso usufruire della connessione gratuita WiFi, passerò tutto il tempo a cazzeggiare!”.

Parlo in modo impersonale, anche se mi riferisco a me medesima in persona.
L’idea del WiFi e la possibilità di navigare nelle lunghe ore di viaggio mi aveva messo di buon umore. L’idea che la cosa fosse gratis mi entusiasmava (devo avere qualche gene genovese…). Il prendere atto che il WiFi esisteva ma non era gratis mi ha rabbuiato alquanto, come quando scoprii che la Minetti era una politica di non primo pelo (ogni riferimento è puramente casuale).

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte I - i cessi

Fare l’ultima pipì prima di un lungo viaggio è doveroso. Euromunita, mi avvio ai cessi di Termini che, seppure cessi, lo sono assai meno di quelli che potreste trovare nella stazione di Pistoia. Se non mi credete liberi di provare voi stessi: binario 1, in fondo a sinistra, se riuscite ad entrare, nonostante la puzza così intensa da sembrare quasi solida (…e non aggiungo altro), fatemi sapere.
Termini ha quella parvenza di pulizia che non ti fa temere che ti cada la patata a pezzi in preda ad una candidosi  fulminante ma richiede sempre le precauzioni del caso…le donne dal piscio acrobatico mi capiranno, gli uomini su questo sono molto fortunati…
Mentre mi accingevo ad uscire una donna mi ha fermato perplessa:
“I bagni sono tutti rotti, scaricano in continuazione!”
Per un attivo avrei voluto risponderle dettagliatamente, spiegandole il perché e il percome sono stati adottati flussometri di questo tipo ma, vista l’ora, le 6.30, non mi pare ll caso di dissertare su dettagli tecnici, sanitari ed idraulici. Le rispondo mesta: “Smetteranno appena si poggerà”.
La legge di Murphy mi suggerisce che probabilmente andrà nell’unico cesso rotto, che il flussometro non si fermerà e che lei usufruirà di un bidet non gradito. Sento già le urla aleggiare nell’aria… Meglio allontanarsi…

P.S. caricare la foto di un cesso mentre passa il controllore e notare la sua espressione perplessa, mi fa temere che non si sia fatto una bella opinione di me...

giovedì 1 marzo 2012

Sfide


In ufficio, entra la mia nuova esimia collega, Lavispateresa, con gli occhioni spalancati e il viso sgomento:
“E’ morto Dalla!!!!”
“Chi?” faccio io che, rintronata, non avevo associato il nome al cantante
“Oh, mio dio!” esclama turbato Capodecapis
“Non è possibile! Poverino!” esclama il fornitore di turno che si stava sorbendo le richieste di sconto da parte di Capodecapis.
Segue un breve concistoro in merito alla bravura, all’affabilità e ai pregi del cantante. Una serie di luoghi comuni che, chevvelodicoaffà, mi urtano. Ti può piacere come cantante ma come puoi dire che era una brava persona? Ci hai mai parlato? Sei mai stato a casa sua? O vale la teoria che tutti quelli che se ne vanno sono sempre i migliori? Mah.
Fatto sta che, ancora speranzosa nell’umana comprensione, interrompo il processo di santificazione dicendo:
“Io non ho niente contro il cantante ma non riesco a capacitarmi come per Dalla ci siano ovazioni su Facebook e la rete tutta, mentre per Dulbecco solo un trafiletto in qualche testata giornalistica”.
Si girano e mi guardano:
“Dulbecco è morto?”
E poi: “Dulbecco chi?”

Eh, sarò monotona e rompi cocomeri, ma tra una canzone e la ricerca contro il cancro, non avrei dubbi a scegliere.

venerdì 24 febbraio 2012

Genio del male: l’arte dello stura cessi.

Se mai vi capitasse che, andando in bagno, lo sciacquone diventasse avaro di acqua al punto che, pigiando ripetutamente sulla vaschetta, vedreste scendere il nulla, nemmeno una lacrima di calcare, ricordate che:
  1. Mai dirlo a nessuno
  2. Risolvere il problema da sole
Il perché?
  1. Dicendolo a qualcuno trovereste sicuramente il supermegaesperto de noantri che finirà per divellere l’intero cesso; 
  2. facendo da sole, risolvereste in un istante senza dover assistere a tragicomiche situazioni. 
Io, che in teoria sono bravissima, ma in pratica finisco sempre per non farmi i cavoletti miei, di fronte ad un water in sciopero non ho avuto altro che la bella idea di dirlo al capo, il quale, più fesso di me, mi ha risposto con un inquietante: “Ci penso io”.
La prima parte è stata facile: ha rimosso con una certa imperizia la cassetta di scarico.
La seconda parte è stata micidiale. Sebbene sarebbe bastato alzare un pochino il galleggiante, lui ha ben pensato di rimuoverlo del tutto con un brusco movimento che è stato seguito da un crack allarmante e da una copiosa pioggia d’acqua. Con le mani di ricotta che lo contraddistinguono, ha continuato a ravanare nella cassetta mentre l’acqua fuoriusciva in un getto copioso. Semizuppa, ho cominciato a cercare la valvola di chiusura dell’acqua mentre nell’aria di perdevano i “porc…vaff…malimort…” del capo. Stranamente, nei due metri quadri scarsi di bagno, non riuscivo ad identificare i rubinetti di chiusura…finchè, la mia attenzione non è stata catturata dal pesante mobile che troneggiava nel cesso con l’unica funzione di sostenere qualche rotolo di carta igienica, qualche tovagliolo e diversivo.
Ma chi mai metterebbe un mobile ad ostruire le valvole di chiusura dell’acqua???
Sì, lui, proprio lui, l’infame che ancora persisteva nel ravanare nella cassetta di scarico. L’ho guardato come si guardano i cani ammaestrati al circo, con un misto di pietà e cinismo, e gli ho detto: “Qualche genio deve aver coperto i rubinetti, deve aiutarmi a sposare il mobile”.
Rosso come un pomodoro, bagnato con un pulcino di struzzo, ha detto: “Ci penso io, scansati!”

Il resto è storia.
Una settimana a casa con la schiena incriccata.
Basta poco per fare fuori un capo.

martedì 21 febbraio 2012

A proposito di Palindromia: Ere Nere

Post ad alto contenuto di yoghurt inacidito e sfiducia senza zucchero.

Dopo aver letto la notizia sui redditi dei vari minestroni, mi sorge solo una domanda: come può decidere di me e della mia sorte qualcuno che guadagna in un anno cifre che io, nemmeno sommandole, raggiungerò mai in tutta la mia vita?
Come può capire i sacrifici del pagare le tasse, dell’avere diritti fittizi sul lavoro (in ambito privato), del riuscire a vivere con quel che avanza tra lo stipendio e la rata del mutuo, come  può comprendere la mia (la nostra) situazione, qualcuno per cui il mio (il nostro) stipendio è all’incirca il costo di una borsa o di un paio di scarpe?
L’iniquità sta qui.
Il governo eletto dal popolo dovrebbe somigliare al popolo per riuscire a tutelarlo.
Lo stipendio dovrebbe essere rapportato alla tipologia del lavoro compiuto: un lavoro d’ufficio non potrà mai essere confrontato con i lavori usuranti. Non è la stessa cosa stare ad una scrivania o al fianco di un altoforno. Non c’è titolo di studio che tenga.
Stesso dicasi per l’età pensionabile.
Bah, mi guardo attorno e vedo l’abitudine a tutto ciò. Non potrà mai cambiare nulla, se non cambiamo prima noi. Finchè ci sarà qualcuno con le pezze al culo che fa la fila di notte per comprarsi una merda elettronica a rate, che bestemmia contro il governo ma poi non fa un cazzo se non spippolare col nuovo gadget, non cambierà mai nulla.
Abbiamo quello che meritiamo. Amen.

L'Oltre e l'Altro

Il 7 Ottobre 2011 scrivevo su un forum:
“Sì, abbiamo perso Steve Jobs, una grande mente a cui dobbiamo molto, ecc. ecc. Abbiamo anche perso un Nobel per la medicina anche se in pochi mostrano segni di costernazione per questo. Eppure, ad essere sincera, mi perdonino i fan di Jobs, preferirei mille volte la mente di un immunologo a qualche applicazione per Iphone & co.
In realtà sono morte altre persone nei giorni scorsi, morti bianche che passano silenziose, una "piccola" privazione a cui cercano di abituarci insinuandoci l'idea che possano esserci morti di seria A e morti di serie B. Esistono anche le morti di serie infima relative alle vittime di quei conflitti che, bah, accadono chissà dove, troppo lontano per poterci interessare.
Mi chiedo perchè l'uomo stia rinunciando al proprio raziocinio per adattarsi ad un sistema di massa in cui viene proposto in continuazione come vestire, come mangiare, come parlare, cosa sentire...
Io mi rifiuto di essere la massa. Preferisco essere un Individuo.”
 
Oggi la morte di Dulbecco è un accenno in tv e un trafiletto di giornale.
Di fronte all’Iphone vs la ricerca genetica, non riesco ad esimermi dal pensare che la pubblica opinione è sempre più spesso sinonimo di impecorimento indotto.
E non mi stupisce che Dulbecco sia morto nella sua casa sita in California e non in Italia.
No, non mi stupisco più. Oramai c’è solo rammarico.