giovedì 8 marzo 2012

Telecronaca di un lungo viaggio in treno: parte IV - gli Altri - Apatia

Per chi è fan del gossip, il viaggio in treno è un toccasana. Non c'è nulla di più semplice del farsi i cavoli degli altri mentre, con la testa spiaccicata al vetro, cercate di riposare.
Dopo le innumerevoli telefonate, ho scoperto che l'avvocato toscanaccio alla mia destra sta cercando di comprare un biglietto per lui e un suo amico per qualche evento. Ha fatto una roba come circa dieci telefonate per scegliere il posto, adesso sta digitando nervosamente sul cellulare, il vagone risuona del tictictictictictictic dei tasti.
Un'altra toscanaccia più avanti ha appena ricevuto una telefonata da un fioraio che sta per consegnarle dei fiori in ufficio. Ho sentito dirle di nascondere il bigliettino ai colleghi perchè, a sua detta, sono proprio impiccioni, e, dopo essersi fatta riferire il messaggio, ora ha un sorriso da 342 denti.
Poco distante un uomo, il cui silenzio mi impedisce di inquadrarlo geograficamente, ascolta musica con le cuffiette. Ascolta Antonacci, lo distinguo nettamente visto che il volume è impostato sul limite di sordità.
Più avanti, non riesco a vederla seppure non stenti a sentirla, una donna dal forte accento emiliano racconta delle zozzerie che ha fatto la sera prima con "dai, hai capito chi!" dandosi in allusioni poco esplicite e fastidiose "eh, hai capito dai, non farmi continuare!". Avrei voglia di alzarmi e dirle: "Eh, no, adesso ti spieghi! O ci racconti tutto o taci!". 
Intanto, la donna che tenta continuamente di sbirciare sul mio monitor (me ne sono accorta! Leggi qua, ficcanaso!), scuote la testa a destra e a sinistra chiedendosi dove sia il bagno. Sarebbe per me facile interrompere questa sua litania suggerendole di cercarlo poco distante ma una profonda pigrizia mentale, un po' di sadismo e di insofferenza, mi portano a tacere indifferente. 


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