lunedì 26 settembre 2011

Processi onirici: rifiuti organici del mio apparato intelligente


Ieri notte ho sognato che abitavo in un villaggio piene di case in legno. Durante la notte gironzolavano gruppi di zombie o qualcosa di simile: avevano un aspetto comune, non erano cenciolosi e deturpati come quelli dei film, anzi indossavano tutti jeans, felpa e all star ai piedi; giravano in gruppo e ti venivano incontro con le braccia protese, sorridenti, come se volessero abbracciare chiunque avessero incontrato sul loro cammino. Ignoro se avessero intenti omicidi perché nel sogno eravamo tutti impegnati a ucciderli senza chiedere troppe spiegazioni. Davamo loro colpi al collo con un coltellaccio mentre loro sorridevano. Non c’era sangue, era come staccare la testa all’omino Playmobil.
Nel sogno non avevo paura né ero preoccupata, ero solo un po’ infastidita che colpendoli al collo con un machete, raramente la testa si staccava di netto: ero costretta a menare sempre due o tre colpi e cominciavo a stancarmi.
Quando abbiamo finito di trucidarli, eravamo tutti contenti che anche per quella sera il lavoro era stato fatto. Parlandone sembrava che avessimo zappato un campo di patate piuttosto che tagliato teste a iosa.
Nel sogno io non potevo vedere il mio aspetto ma gli altri erano tutti fighissimi (anche gli zombie), sembrava il classico film ammmericano.
Se qualche regista fosse interessato, io sono qua.

giovedì 22 settembre 2011

Pensiero del giorno

C'è gente a cui le parole entrano da un orecchio ed escono dall'altro. 
Ciononostante in quel breve passaggio fanno in tempo a cambiare.
(Eros Drusiani)


domenica 18 settembre 2011

Ce la posso fare.

Ho iniziato il corso prematrimoniale. Non mi sarei mai aspettata di trovare così tante persone: eravamo circa in 30 e c’è stata la gara per accaparrarsi le sedie. Di fronte a noi due sacerdoti e 4 coppie di "civili" pronti a portare la propria esperienza, una specie di plotone di esecuzione. Una di queste coppie professava di avere ben 8 figli.
Appena lo hanno detto ho iniziato a ridere. Poi si sono guarda attorno e mi sono accorta che ridevo solo io. Timidamente ho detto sottovoce “Pensavo fosse una battuta” e mi sono ritirata al mio posto piccola piccola come una merdina di piccione.
L’incontro è durato due ore. Due lunghissime ore.
Quando il prete ha detto: “vediamo a chi posso fare la prima domanda…” tutti hanno abbassato il capo. Le donne hanno cominciato freneticamente, tutte, a cercare qualcosa nella borsa. Gli uomini facevano finta di controllarsi le tasche, come se si fossero ricordati all’improvviso che qualcosa gli andava a fuoco nei pantaloni. Insomma, un po’ come a scuola quando il professore dice che deve interrogare: tutti a viso basso a ravanare nello zaino pur di non incrociare lo sguardo della Santa Inquisizione.
La domanda è stata: “Perché volete sposarvi in Chiesa?”
Ad uno ad uno, col copia-incolla, abbiamo dato la stessa risposta: “Per consacrare la nostra unione di fronte  a Dio” per poi restare inebetiti di fronte la domanda: “sei praticante?”. Alla fine della giostra, il prete ci ha detto, in termini un po’ più aulici dei miei, che gli erano cascate le braccia a sentirci e che avrebbe dovuto mandarci tutti al rogo. Per vendicarsi ci ha fatto presente che c’è una buona percentuale di coppie che si lascia durante il corso prematrimoniale e molte altre che giudicano il matrimonio un fallimento dopo pochi giorni dalle nozze.
Anche quelli che hanno dichiarato di essere già conviventi con prole al seguito, si sono beccati una profezia del malaugurio.
Se è vero che chi ben comincia è già a metà dell’opera, temo il proseguimento di quest’avventura.
(To be continued…)

sabato 10 settembre 2011

Avviso importante

Avviso per la persona che arriva sul mio blog cercando su google: "ABBRONZATURA INTEGRALE DEL PENE".
Ti prego contattami, ti voglio conoscere!

venerdì 9 settembre 2011

...di 28 ce n'è uno, tutti gli altri ne han 31!

Ieri ho compiuto trent..ehm..un..cof cof... anni. Scusate, ho un po' di tosse.
Dicevamo: ieri è stato il mio compleanno.
Movimentato, allegro, bellissimo, emozionante, inaspettato.
Cosa desiderare di più?
Sul lavoro la nuova collega, pur essendoci da pochissimo, mi ha portato un regalino. Non me lo sarei mai aspettato.
Il massimo è stato quando sono tornata a casa.
Era stata una giornata calda ed ero tutta sudata: i capelli erano sporchi ed arruffati, puzzavo come un facocero in calore. Avendo fretta di infilarmi sotto la doccia, avevo cominciato a sbottonarmi la camicetta per le scale. Credo di aver lanciato anche qualche parolaccia mentre ravanavo nella borsa in cerca delle chiavi. Trovate, ho aperto la porta e…
…palloncini, gente, cappellini e trombette dappertutto!
Il primo pensiero è stato: cazzo, sono in uno stato indecente!
Il secondo: cazzo, ho le tette di fuori!
Il terzo: cazzo, ho lasciato in bella vista in bagno le supposte di glicerolo, le avranno viste tutti!!!
Ciò nonostante la festa è stata bellissima, un turbinio di emozioni. Sudavo come una bbbestia in preda al caldo e all’imbarazzo.
Grazie a tutti, soprattutto a te, T.d’oro che non smette mai di stupirmi.
Che poi, ti faccio fare certe figure di merda coi tuoi amici, che si chiedono ancora cosa ci trovi in me. Onestamente me lo chiedo anch’io, ma tant’è….



Ed ora, un po' di sana di auto celebrazione:
  1. Mi capita di rado di essere qui, ma quando entro, vengo simpaticamente incuriosito dalla tua cerebralità. Buon compleanno, te lo meriti, per come arricchisci il mondo con la tua spontaneità. 
  2. Ingegneressa...una delle persone più intelligenti che conosca! tantissimi auguri!!!
  3. AUGURI CARA XXX..DOLCE, SENSIBILE, SIMPATICA, INTELLIGENTE, AFFETTOSA, CORAGGIOSA, PROFONDA, PASSIONALE....DONNA PERFETTA!
Pagare, paga ;-)
 
 
 
 
 

mercoledì 7 settembre 2011

Anche gli angeli mangiano fagioli

Questa non ve la volevo raccontare che, si sa, non è che uno deve dire proprio tutto tutto…ma poi ti viene da pensare: se non lo dico nel blogghe in cui sono anonima dove altro dovrei dirlo? Beh, anonima…si fa per dire, quasi tutti quelli che mi conoscono sanno del blogghe ma è anche vero che tutti quelli che mi conoscono e sanno del blogghe non verranno mai a rinfacciarmi una cosa del genere. Credo.
Ho ripreso il lavoro da così tanto ormai che già sono stufa. Ho una nuova collega ma di questo sparlerò la prossima volta. Veniamo a noi: voi, sinceri sinceri, cosa fareste se vi capitasse di scoprire che un vostro superiore è un petomane seriale??? Eh??? Che fareste???
Vi verrebbe da ridere se mentre vi sta cazziando che “no, no, questa relazione proprio non va!” gli partisse una pernacchietta anale all’aroma di chihuaua stantìo?
Riuscireste a restare seri se vi passasse accanto lasciando nel corridoio una scia di eau de toilette, dove per toilette si intendono i cessi pubblici della stazione termini prima della ristrutturazione?
Ce la fareste a restare impassibili quando, dall’altra stanza, inutilmente mimetizzato dal clangore della fotocopiatrice scarrupata, risuonasse uno sprooooot di quelli epici, di quelli che oltre ad essere di natura gassosa ti fanno temere in una pericolosa emissione solida?
Dite la verità, ci riuscireste?

Modalità maschera di cera: attivata.

martedì 6 settembre 2011

Apatia: me pari mi' zia

Tre settimane di ferie sono troppe, diciamoci la verità: si perde l’abitudine alla sveglia forzata, alla colazione lampo, alla vestizione automatica, al bagno occupato, al traffico, ai clacson, ai furbetti, ai rompicoglioni, al telefono perennemente trillante, alle proteste, alla stampante che non stampa e al computer che non computa. Io proporrei una settimana di lavoro e una settimana di riposo. Basta coi ponti e con le ferie lunghe. E’ una settimana che ho ripreso a vegetare a questa scrivania e ancora non riesco a connettere col mondo. Il telefono squilla e io gli ringhio contro “ ebbbasta!”.Il citofono trilla e “chi è???” detto con voce arcigna da far impallidire la strega di Cenerentola. Il capo urla e “Sì, sì, ora lo faccio…ecco, proprio ora…”. La nuova arrivata che chiama in continuazione perché, giustamente, avrebbe bisogno di affiancamento e io, per avere un po’ di pace, la spedisco alla posta o a comprare materiale di cancelleria. Insomma, sono tornata più bbbestia di prima. Bbbestia da leggersi con la B più dura che siete in grado di produrre al fine di identificare al meglio il mio grado di beceritudine.
Chiunque arrivasse qui mi vedrebbe con la palpebra socchiusa stile “non mi sono mai svegliata da tre giorni a questa parte”, vestita tanto per vestirmi, con abbinamenti improbabili degni di qualche stilista cieco, unghie mozzicate dalla noia, smalto scrostato che non conosce estetista, capello arruffato modello “domani mi pettino, fidati”, sandalo stile tristezza, il primo reperito ravanando nella valigia ancora da disfare.
Nemmeno nei periodi di iper-lavoro mi ero mai ridotta così. Mi sento la brutta copia della mia brutta copia: una fotocopia sbiadita, una carta di caramella appallottolata, una cacca di cane pestata.
Signori, sono tornata. 
 
P.S. sconsiderando che anche l'anno scorso scrivevo una roba di questo tipo vuol dire che è proprio fisiologico. Si vede che ad agosto accumulo tutta la beceritudine che poi rilascerò gradualmente durante tutto l'anno. 'namo bene.