mercoledì 29 settembre 2010

Pane amore e burocrazia

No, non sono sparita. Non sono fuggita su di un’isola deserta né sono stata arrestata per Rollicidio (ma ci sto lavorando!). Niente di tutto ciò. Sto solo avendo un periodo intenso a lavoro mentre a casa ho una connessione che mi fa abbrutire.
Nonostante non ne parli qui, continuano le mie avventure in burocrazilandia, soprattutto perché per lavoro sono costretta a fare spesso dei sopralluoghi preliminari ai lavori da eseguire.
In teoria sarebbe una pratica efficiente per poter valutare l’effettiva fattibilità e costo delle lavorazioni, peccato che, in pratica, molto spesso, i sopralluoghi siano una facciata burocratica obbligatoria. Vi faccio un esempio.

Chiamo un famoso ministero e chiedo un appuntamento per verificare i lavori di manutenzione di un noto centro, chiamiamolo Caserma Ufo. Chiedo l’esatta locazione e mi dicono di andare su Via dell’Alieno “non si può sbagliare, sta proprio lì lungo la strada”.

La mattina mi armo di santa pazienza e comincio a vagare con la mia fida dange-mobile. Lungo Via dell’Alieno scorgo un cartello “CASERMA UFO A 200M A SINISTRA”.  Perfetto, sono arrivata e senza caccia al tesoro, peccato che….a 200m c’è una strada interrotta, senza possibilità di accesso. Prima imprecazione! Mi rimetto in auto e comincio a girovagare sperduta. Nel mentre mi accorgo di avere di fronte un’altra auto che, a giudicare dallo zigzagare, era presa dalla mia stessa ricerca del tesoro. Ci affianchiamo, ci scambiamo qualche imprecazione e decidiamo di proseguire la ricerca assieme. Ci ritroviamo, dopo mezz’ora di pellegrinaggio, siti visti e controlli su “location esclusive”, finalmente al luogo designato. Un luogo sperduto, inaccessibile, fuori dalla grazia di dio, altro che “non si può sbagliare, sta proprio lì lungo la strada”. Nel frattempo avevamo raccolto per strada un’altra auto con un altro sperduto come noi.

Parcheggiamo le auto lungo una via su cui sono parcheggiate un altro trilione di auto e ci avviamo verso la Caserma Ufo, al posto di blocco. Mentre siamo in attesa di fare il pass, arriva un furgone che si ferma in mezzo la strada e comincia a dare sportellate a dritta e manca imprecando “non dovete parcheggiare qui!!!”

Di rimando uno risponde: “e dove dovremmo metterle???”

E quello: “Dove vi pare ma non qui!” 
Nel frattempo risale sul furgone lesto visto che uno di quelli in attesa di fare il pass, un omone gigante, gli stava correndo incontro per spiegargli cosa ne pensava del suo gesto di prendere a sportellate le auto parcheggiate.

Attesa per il pass. Non vogliono farcelo perché siamo troppi (?). Ma porcapupazza, ci avete convocato voi tutti e 60 nello stesso luogo e nella stessa ora! 

Dopo un’animata discussione riusciamo ad entrare nel vialetto della Caserma Ufo. Dopo un km a piedi, arriviamo ad un secondo posto di blocco. Qui restiamo circa un’ora perché fanno entrare in gruppetti di 5.

Non vi dico i commenti di chi era in attesa perché sarebbero da censura. Nel mentre che attendevo ho avuto modo di monitorare la fauna che popola i sopralluoghi. Comincio col dire che stranamente questa volta non ero l’unica donna. Insieme a me c’erano una fatalona con una suoneria imbarazzante sul cellulare e un virago dai capelli rossi, fighissima, trucidissima, la classica persona verace con cui starei volentieri in compagnia. Si accompagnava ad una timida ragazzuola che mi ricordava tanto Candy Candy. Il virago in questione ha catalizzato subito la mia attenzione, mi sono scompisciata a sentirla imprecare contro i militari, il sistema, la chiesa e le tasse. Fantastica!

Per ciò che riguarda gli uomini, erano per lo più anzianotti imbolsiti. C’era però un classico esemplare di truzzo dotato di occhialone taglia xxxl, pantalone a vita bassa filo culo, cellulare sempre all’orecchio nemmeno fosse una sua appendice naturale. Di fronte a me c’era un signorotto vestito perfettissimamente. Mi sono soffermata a lungo a valutare la sua fisionomia: culo strettissimo e spalle larghe. Mi è partita in automatico una digressione filosofica inerente il fatto che il mio augusto deretano era esattamente il doppio di quello che avevo di fronte. Di lì a chiedermi perché gli uomini avessero un culo tanto piccolo, ecc. Insomma, non è che stessi facendo chissà che pensieri profondi! Mi sono ripresa dalle mie elucubrazioni che ancora gli stavo guardando il culo. Mi sono girata attorno un po’ imbarazzata, chi mi ha visto avrebbe potuto pensare che la mia insistenza nel guardare potesse essere concupiscenza sfrenata verso un paio di chiappette, invece…!

Finalmente arriva il mio turno. Supero il secondo posto di blocco, percorro un corridoio e: un terzo posto di blocco! Eccheccazz!!!! Lascio l’ennesimo documento: dopo la carta d’identità e la patente, mi restava la tessera sanitaria e la tessera mensa di quando andavo all’università (il motivo per cui la conservo 

ancora è un mistero). Passo il terzo posto di blocco immaginando chissà quale posto segreto avrei visitato!!! Ero emozionantissima quando…una strada. Una scrivania poggiata in mezzo la strada. Due uomini alla scrivania sotto al sole. Armati di timbro. Un timbro sul foglio e “arrivederci”.

“Scusate la domanda, non vorrei essere indiscreta, ma avendo aspettato due ore penso mi sia lecita una risposta.”

“Dica.”

“ ‘Sta scrivania non potevate metterla all’ingresso???”

“…”

“Prima del posto di blocco iniziale!”

“…signora, mi pagano per stare qua”

“…arrivederci.”

“Arrivederci…”

mercoledì 22 settembre 2010

Datemi un martello


In questi giorni sono stato un ricettacolo di bacilli. Lunedì in particolare sono stata, cosa anomala per me, tutto il giorno a letto in stato comatoso, senza bere né mangiare anche perché qualsiasi cosa avevo l’ardire di ingerire veniva rigettata malamente. Ieri ero già a lavoro a rompere i cogl…le scatole a mezzo modo con voce rauca e sensualissima. Questo fino le 12 circa, poi sono diventata afona e ho cominciato a comunicare a gesti facendo bene attenzione che il mio dito medio non osasse dire più di quello che coscientemente avrei detto a voce. Ecco, questo per dire che sto bene.
Quando ieri sono rientrata in ufficio, LoSqualo, così chiamato non proprio perché eccelle di grazia e comprensione, mi ha accolto con dolcezza infinita e mi ha detto: “Meno male che ci sei, quella (Rolling n.d.r.) non capisce niente!”
Ma dai! E io che cerco di farvelo capire in tutti i modi!!! Riuscisse a capirlo anche il capo saremmo a buon punto!
Considerate quest’episodio, io non riesco a vederci logica. Quando sono rientrata Rolling mi ha detto: “Ho visto che era arrivata una richiesta di autorizzazione urgentissima, sapevo che era per l’indomani, ho anche pensato che avrei dovuta farla io. Stavo per chiamarti per chiederti come fare ma poi ho pensato che poteva anche aspettare”
“Scusami ma se hai capito che era importante perché hai pensato che poteva aspettare?”
“…ehm…, lo vuoi un caffè? Te lo preparo?”
“Almeno hai avvisato che non ci sarebbe stata l’autorizzazione??”
“NO! (offesa)…senza zucchero vero?”
Roarrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!
Come si può evincere ho ripreso il lavoro con grinta, il male è alle spalle, mi resta solo la voce un po’ bassa che al telefono fa un effetto sensualissimo. Me ne sono accorta quando dall’ennesima telefonata, qualcuno mi ha ripetuto più e più volte “Sono tutto tuo!!!”.

domenica 19 settembre 2010

Mamma mia come sdo!

Bonasera, come va? Io sdo dudda addappata. Complice collega raffreddada e la serada raggelande di venerdì passado in pandaloncini e capelli bagnati, sono affetta da:
  • mal di gola ammudolente
  • fraffreddore acudo
  • febbre aliena
  • fischio nelle orecchie degno d'un camionista
  • desda ovaddada 
  • indondimendo generale

Insomma parlo come Malgioglio, cando col naso come Eros Ramazzoddi, bevo come una cammella, sudo come un facocero in calore e dremo come un pinguino col culo scoperdo: ho il dermomedro interno scassado. Quesdo è sdado il mio weekend. Domani è lunedì e si lavora, ovviamende starò benissimo.
Desdino crudele.

giovedì 16 settembre 2010

On - Off

Sempre a proposito del famoso fax. Dopo averlo inviato, ho lasciato un bigliettino sulla scrivania di Rolling con la scritta “fai più attenzione” e l’evidenza dell’errore commesso. Direte voi: e quindi? L’hai aiutata e le hai evidenziato l’errore per evitare di ripeterlo.
Seeee, la fate facile voi!!!
Vede il bigliettino e APRITI CIELO!!!!!!!
Ha iniziato ad urlare: “Che palle!!! Mi avete stufato con sto “fai più attenzione”! Come ti sei permessa di inviare tu il fax! Non sono mica la tua segretaria!”
L’ho guardata come si guarda un quadro di Andy Warhol, un misto tra stupore e schifiu. 
Mi sono caricata come si caricano le macchinette a molla. 
Non ricordo esattamente in che modo l’ho detto -quando mi trasformo in Erinni, perdo memoria di quegli attimi da Mr Hide - di sicuro so di averle spiegato che era impazzita; che non c’era alcun senso logico tra l’essere aiutata e sentirsi trattare come una segretaria, semmai  il contrario; che, a prescindere, lei è stata assunta solo per sbrigare pratiche che a me tolgono tempo prezioso (ergo, sì, sei la mia cazzo di segretaria); che mi aveva chiesto lei di aiutarla; che la prossima volta piuttosto mi do fuoco prima di rifarlo; che non mi chiedesse più nulla, anzi che evitasse proprio di rivolgermi la parola.
Questo è quello che pare io le abbia detto. Me l’ha riferito la mia collega con cui ero al telefono in vivavoce mentre Rolling si faceva prendere dallo sturbo. Ora non mi è dato di sapere se ho usato un tono così diplomatico. La mia collega non vuole dirmelo. Dice che certe cose è meglio non saperle.

Io nonsono cattiva, è che mi disegnano così

Ieri sera. Il boss non c’era e io facevo le sue veci in riunione. Ogni tanto vedevo Rolling fare capolino dalla porta e guardarmi con aria angosciata. Appena ho potuto mi sono assentata e l’ho raggiunta:
“Che hai?”
“Non riesco a mandare un fax! Devo mandare la copia di un documento ad un ente, ma non funziona!”
“Sono certa che funziona, ho trasmesso io un fax prima di iniziare la riunione”
“Non va! Non funziona niente! Forse non hanno il fax diretto, bisognerà inviarlo domani mattina! Non funziona niente qua dentro, bla bla bla bla bla”
Sono tornata in riunione ed è finita lì.
Stamani arrivo in ufficio e il fax in-inviato giaceva morto sulla scrivania di Rolling. In un primo momento, lo confesso, ho pensato di fregarmene, sarebbe il caso che la signora in questione cominciasse ad assumersi le sue responsabilità.
Poi lo spirito del lavoro si è impossessato di me e ho deciso di mandare questo benedetto fax. Vado per digitare il numero e mi accorgo che era quello di un centralino, una roba tipo 061234. La cosa mi lascia un po’ perplessa. Vado a cercare tra la documentazione relativa al fax e trovo la seguente dicitura:
“…trasmettere il documento al numero 06-1234-5678…”
Ecco perché il fax non andava: mancavano 4 cifre. Perché mancavano? Perché non le ha messe?
No, non può essere quello che penso…
E invece era. Era convinta che sul foglio fossero riportati 2 numeri di fax: 061234 e 065678. Invece di un mea culpa si è scagliata contro l’ignoranza di chi ha scritto il numero in “modo così ambiguo” per trarre “appositamente in inganno”.
Di fronte a ciò che dire? Mi ritiro in silenzio, sgomenta.

Staij talment Nguiat ka se vai a Lourdes a Maronn t ver sai k t ric ??
So tant ann ka facc stu mestier Ma Mò veraMent m staj metten In Difficoltà.

mercoledì 15 settembre 2010

Il micino miagola sempre due volte

In questi giorni ho pochissimo tempo per scrivere. Durante il giorno la pausa pranzo è ridotta al lminimo e la sera la mia penosa connessione a petrolio non mi consente di postare tutte le baggianate che mi passano per la testa...e sì che ho più di qualche colpo in canna da proporvi!
Stante la vorticosità delle vicende degli ultimi tempi, complice l'assenza del boss di cui persevero a farne le fec...ehm, le veci, il rietro a casa è dedicato al relax più assoluto. Esaurisco le ultime mie forze mentali per riuscire ad uscire dall'ufficio, mettere in moto l'auto e tornare a casa. Non trovando parcheggio in maniera sana, consumo le ultime forze fisiche per lasciare la macchina su un altura di fronte un villino, accarezzare i cagnolini del suddetto villino che mi aspettano ogni sera per un grattino, attraversare la strada senza essere ridotta a sottiletta da un tir e aprire la porta.
Di lì in poi è tutto un agire per inerzia. Doccia calda e profumata, pappa, poltrona e film o libro, a volte entrambi.
Ieri sera ero arrivata proprio a questa fase quando, nel mentre dell'attacco alieno de "La guerra dei mondi", ho visto un'ombra aggirarsi dietro le tende. Mi sono un po' insospettita finchè non ho sentito un sonoro richiamo: "Miao! Miao!"
Apro la porta e trovo il signorino della foto. Si fa qualche giro per la casa, ruffianissimo fa le fusa e accetta il cibo che gli do. Satollo, trova il primo sgabello libero e si accocola su.
Che stia cercando di adottarmi?

giovedì 9 settembre 2010

L'asilo mariuccia

Ispezione in ufficio. Come ve la immaginate?
Io la immaginerei così: un corri corri per sistemare tutto, un volare di fogli, faldoni ovunque, tutti gli addetti dell’ufficio ben vestiti e servizievoli verso gli ispettori per chiudere al più presto e in maniera brillante il controllo. Già, io lo immaginerei così ma la realtà, si sa, è ben diversa!
Indovinate chi sono i protagonisti della storia? Gli ispettori, certo; io, ovviamente; il capo, manco per niente; la mia collega Sfortunella e la mitica, ineguagliabile, insuperabile Rolling Stone! E daje!!!
L’ispezione è fissata per il pomeriggio quindi, durante la mattinata, Sfortunella  ed io procediamo ad una supervisione dei documenti. “Stranamente” i documenti prodotti da Rolling erano sbagliati. Come si possa sbagliare a compilare un modulo con una serie di domande a cui rispondere sì o no, è mistero. Anche andando a caso, avrebbe dovuto avere un 50% di possibilità di farcela. Vabbè.
Mentre io controllavo la parte tecnica, Sfortunella si buttava a capofitto a ricorreggere i moduli di Rolling prima che arrivassero gli ispettori. Quando sono arrivati lei aveva appena terminato ma non aveva fatto in tempo a rimettere tutto nel raccoglitore, quindi aveva lasciato tutti i moduli ricorretti sulla scrivania di Rolling lasciandole un biglietto in cui le spiegava che aveva fato le correzioni e che, a causa dell’arrivo degli ispettori, le lasciava tutto sulla scrivania di modo che, appena arrivata in ufficio, Rolling avrebbe potuto reinserire tutto nel raccoglitore.
C’è qualcosa di strano? Qualcosa di anormale? Sembra di no, vè? Ma “sembra” è la parola chiave della storia.
Dato che il capo era fuori sede, io e Sfortunella ci siamo dedicate agli ispettori, scartabellando a dritta e manca. Tutto sembrava procedere bene…
Arriva Rolling. Sfortunella la sente entrare e le va incontro per avvisarla che ci sono già gli ispettori ma…
Rolling comincia ad urlare, dicendo che nessuno doveva permettersi di metterle in disordine la scrivania! Sfortunella le spiega che aveva dovuto correggere il suo lavoro e che, come da biglietto, non aveva potuto mettere i documenti nel raccoglitore perché erano arrivati gli ispettori. Rolling comincia ad urlare, dice che non è vero che lei non capisce un cazzo (testuali parole) al chè Sfortunella le ha risposto: “Ma chi ti ha mai detto una cosa del genere!!!”

Io ero nell’altra stanza con gli ispettori…  Rolling urlava così forte che si sentiva tutto. La tonalità della mia pelle era diventata molto prossima al bordeaux. Uno degli ispettori, quello che già conoscevo, ha provato a scherzarci su per smorzare la cosa soprattutto nei confronti dell’altro. Io cercavo di farfugliare qualcosa che fosse un: “ehm, ultimamente ha avuto un po’ di problemi, cerchiamo di capirla”. Era ovvio, mentivo sapendo di mentina.
In sottofondo la discussione tra le due:
Rolling: “Mi hai rotto! Con te non ci si può parlare!!!”
Sfortunella: “Scherzi??? Ma che ti è preso? Adesso dove vai!?!”
Nel mentre Rolling si è chiusa in bagno.
Sfortunella: “Come faccio a parlarti se mentre discutiamo mi volti le spalle e vai a lavarti i denti! Vieni in stanza, ti stanno aspettando tutti!”
Qualche borbottio di risposta che, grazie a Dio, né io né gli altri abbiamo capito. Sfortunella mi ha raggiunto in stanza, si è avvicinata e, pensando non avessimo sentito nulla, mi ha sussurato in un orecchio: “Provaci tu, che figura ci facciamo?”
La mia risposta: “Manco morta”
Rolling, finito di lavarsi i denti, è uscita dal bagno ed è tornata alla sua scrivania. Non è venuta nemmeno a salutare gli ispettori. Credo che se fossi andata a chiamarla non avrei risposto delle mie azioni.
Finita l’ispezione, tre ore dopo, tre ore in cui Rolling non si è fatta vedere, gli ispettori sono andati via. Passando di fronte la sua stanza l’hanno salutata. Lei zitta come un mulo.
Che figura ‘e merd!
Rimaste sole sono stata indecisa tra la richiesta di spiegazioni e l’omicidio oppure l’omicidio e poi la richiesta di spiegazioni. Nel mentre che decidevo è tornato il capo. Rolling gli è andata incontro e gli ha detto che l’ispezione era andata bene (!!!) al chè, appena sentitala, Sfortunella è intervenuta dicendo che l’ispezione era andata bene solo perché nessuno aveva controllato i documenti di Rolling che erano totalmente sbagliati ed incompleti!
Ora, una persona con un intelletto normale, sapendo di aver già fatto una figura di merda nel pomeriggio, per evitare che questo venga fuori, probabilmente avrebbe taciuto o si sarebbe inventata qualcosa. Sapete cos’ha detto?
 “Dange non mi aveva detto di farli tutti!”
In quel momento qualcosa è andata in tilt nel mio cervello, ho pensato: “adesso rompo la dieta e me la mangio!”, ho attraversato il corridoio che mi divideva dalla sua stanza, credo che la mia faccia fosse nera pece, forse avevo anche la bava alla bocca perché quando il capo mi ha visto è impallidito e ha fatto una brutta espressione. Mi sono ricordata che solo il giorno prima mi aveva detto di non innescare polemiche con Rolling in sua presenza… quindi mi sono calmata all’improvviso, mi sono rivolta a Rolling con i canini ben in evidenza e lo sguardo da “shining” e le ho detto:
“Perdonami, cara (sibilato), ma se ti dico che devi compilare un modulo do per scontato che tu lo legga e lo porti a termine. Non era difficile: leggevi la domanda e rispondevi o sì  o no. Non puoi pensare di lavorare solo col copiaincolla” poi si sono intromessi il capo e Sfortunella per evitare che franasse quell’alone di calma apparente che stavo cercando di spiaccicarmi in faccia per non fare una strage verbale…e non!
Qualcosa mi dice che domani mattina dovrò fare un resoconto più approfondito dell’ispezione al capo.
E la giornata non è finita qui. ‘tacci loro! Da quando hanno chiuso i manicomi li incontro tutti io!

mercoledì 8 settembre 2010

I miei secondi 15 anni

Fare trentanni è un po' come saltare un ostacolo. Inizi la vita giocando a stafetta tra un anno e l'altro. Non vedi l'ora di arrivare al traguardo e ti butti a capofitto finchè... ancora preso dalla corsa a rottadicollo dell'adolescenza, corri, salti, strepiti e, quando vedi l'ostacolo all'improvviso, a causa della ricorsa non riesci a frenare, devi saltare per forza! Ricordate la pubblicità dell'Olio Cuore? beh, voi siete un po'meno fighi e un po'meno pimpanti e invece di saltare l'ostacolo capitombolate rovinosamente a terra.
Insomma, è un evento abbastanza traumatico se all'età anagrafica non corrisponde l'età mentale. Di per sè è già orrendo quando, mentre prima ti chiamavano "ragazza", adesso ti apostrofano con un "signora"...e quando sul bus un bimbominkia si alza e ti dice "signora, si sieda lei" capisci che l'orologio biologico è andato più avanti di quanto pensassi.
Per questo, voglio cercare di affrontare l'ostacolo in modo giusto, con tutta la positività del momento!
Cominciamo col dire che oggi compio i miei secondi 15 anni!
Eccomi in piena adolescenza! Ben vengano tutti i messaggini di auguri e la Ola su facebook, tutti i regalini, preziosi e meno preziosi!
A proposito di doni, nei giorni scorsi ho sognato di ricevere in regalo un ferro da stiro. Un ferro a caldaia signori. Ricordo di essermi svegliata con questa idea: è vero che conta il pensiero ma...minchia che pensiero 'e merd'!

martedì 7 settembre 2010

Ci credi se ti dico che mi viene da ridere?

Ci sono degli accadimenti che mi fanno rendere conto di quanto il processo di involuzione umano si sia spinto avanti dopo la famigerata invenzione dei pc, di internet e tutto quanto vien da sé e che viene erroneamente definito “mezzo di comunicazione”. I rapporti umani si sono ridotti ad un dialogare effimero. Pensate mai a che cosa rimugina davvero la persona con cui chattate? Che cosa fa mentre parlate? Proviamo ad immaginate queste scene:
Chatter 1- scrive: “Lo sai che scrivi proprio bene, devi essere molto intelligente e passionale, sai io sono molto perspicace, certe cose le capisco subito” – pensa invece :”Cazzo, quanto te la tiri! Aspetta che ci incontriamo e poi vedi”
Chatter 2 – scrive: “Grazie, effettivamente ho studiato alla Bocconi!” – pensa invece: “non so manco dove sta la bocconi, chissenefrega, tanto questo è peggio di me!”
Oppure:
C1: “In questo momento sto guardando le stelle, una sei tu” nel mentre si alza per girare il sugo.
C2: “Anche io guardo le stelle, che coincidenza” nel frattempo strappa l’ultima striscia di ceretta.
Certo, ci sarebbe da obiettare che nei casi su citati c’è un’evidente menzogna\scarsa verità di fondo. Pensate che sarebbe diverso se gli interlocutori fossero sinceri?
C1: “Scusa mi alzo per girare il sugo”
C2: “Ok. Io continuo la ceretta”
C1: “Vuoi dire che ti sto annoiando???”
C2: “No, non mi annoi, unisco solo l’utile al dilettevole”
C1: “Che fai? Prendi in giro?”
C2: “No!!! Non sto scherzando!”
Tipico fraintendimento dovuto al fatto che una chat non ha voce. Per quanto si possa essere bravi a scrivere, la sottigliezza che da il tono della voce è incomparabile. Se a questo aggiungiamo l’analfabetismo galoppante, il gioco è fatto: nell’era della comunicazione regna l’incomunicabilità.
Mettiamo che oltre l’ignoranza e l’atonia della scrittura subentri un terzo fattore: la sindrome dello psicologo mancato che coglie alcune/troppe persone. La situazione diventa drammatica!
C1: “Oggi sono stanco, ho lavorato molto”
C2: “Mi dispiace tu sia così frustrato”
C1: “Io? Frustrato? Veramente sono solo stanco”
C2. “E’ inutile che cerchi di nascondere le tue emozioni, io capisco la difficoltà di palesarti, dovresti chiedere aiuto”
C1: “Mi sa che anche tu dovresti chiedere aiuto, io ho solo detto di essere stanco!”
C2: “Ecco, vedi? Ti alteri e fai il permaloso, la frustrazione sfocia sempre in questo modo bastardo”
E la cosa finisce in due modi: o C1 si scoccia della pseudopsicanalisi e va via oppure cerca di convincere C2 ad aver detto un mucchio di castronerie. Di solito quando ti trovi di fronte ad uno convinto della propria infallibilità è difficile ottenere giustizia, di solito finisce a schifìu nel peggiore dei modi. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Quando vi trovate di fronte lo psicologo mancato, l’unica è fuggire! Egli infatti partirà, prima ancora di dirvi ciao, da un’analisi psicologica e pregiudizievole del vostro nickname. Per lui è come se fosse una sorta di curriculum vitae! Ti chiami Sventrapapere? Beh, difficilmente sarai uno con cui discutere dei massimi sistemi! Che poi quel nick ve lo siete scelti per gioco da ragazzini e continuate ad usarlo solo per pigrizia, poco importa!
Prendete il mio caso: Dangerousmind. La prima domanda di sempre: “Ah, che paura, e in cosa sei pericolosa?” oppure “Ti piace giocare con la mente degli altri, ve’?”
Questo è uno dei principali motivi per cui chatto rarissimamente secondo imprecisate configurazioni astrali. Ad ogni collegamento, c’è sempre il genio di turno che dice: “E in cosa sarebbe pericolosa la tua mente?” oppure “Danger…significa che sei un birbantella a cui piace divertirsi” (detto con un litro di bava alla bocca). Insomma, ci vorrebbe un po’ più di elasticità mentale!!! Come pensate che qualcuno possa avere piacere a discutere con delle persone per cui il concetto di apertura mentale è simile alla faglia di Sant’Andrea!
Ultimamente mi è capitata una cosa buffa. Un tale, partendo dal mio nickname, si era convinto che quando rispondevo laconica alle sue domande - perché in altre faccende affaccendata - stessi in realtà studiando le sue mosse. Più io cercavo di smentire più lui se ne convinceva. Leggendo il mio blog e le avventure con Rolling, invece di ritenerle un frammento umoristico di una giornata di lavoro, le considerava lo sfogo di una disadattata sottomessa e schiava del suo lavoro. Di fronte alle mie rimostranze, piuttosto che ammettere di aver detto una castroneria, preferiva incolpare chiunque, pensate che in una conversazione è arrivato a dare la colpa della mia presunta sottomissione alla Chiesa, a Berlusconi e a Rolling. Giuro che è vero!!!!
Mai riso tanto in vita mia!!!
Solo che il gioco è bello quando dura poco, sicchè, complice anche il mio disinteresse per la chat, ho cominciato un po’ a stufarmi di certi deliri, quindi ho deciso di troncare la conversazione. Il mio errore è stato provare a spiegarne i motivi: apriti cielo!!! Mi ha fatto un profilo psicologico degno di una gomma ciancicata e azzeccata sotto il sandalo di un tedesco dai piedi puzzolenti! Quel che è assurdo è che sto fiore di virtù che ha cercato di psicanalizzarmi, per paura della mia risposta, mi ha bloccato prima che potessi controbattere! E meno male che diceva che ero io quella vile! (me l’ha detto perché non lo volevo tra gli amici di Facebook né lo volevo incontrare, chissà perché!)
Ci sono persone che sono dicotomie viventi.

lunedì 6 settembre 2010

Pretty woman yeah, yeah, yeah

Anche quest'anno la Rai ci fa vedere Pretty Woman. 
E' da quando mi ricordo che almeno una volta l'anno, su Rai Uno, in prima serata,  c'è questo film. Non c'è scampo. Fino a qualche anno fa, i film che immancabilmente venivano propinati di anno in anno erano proprio Pretty Woman e quel mattone di Ben Hur. Quest'ultimo alla fine l'hanno mollato, si vede che la pellicola era così logora che hanno dovuto rinunciarci. La storia della escort che diventa una signora dell'alta società invece ancora persiste. A pensarci bene, questo film ha un non so che di attuale...
Eppure è un film così vecchio che quando è stato girato Richard Gere aveva ancora i capelli neri mentre Julia Roberts aveva una cofana arrufata in testa, non si depilava le sopracciglia e forse pure qualchecosaltro. Io ero così giovane che capivo metà delle battute sessuali che ci sono nel film...e ho detto tutto!
Di per sè il film è la classica storia romanticissima e strappamutande. Una "Colazione da Tiffany" de noantri. Le prime volte che lo vedi ti fa sognare, poi quando l'hai imparato a memoria perde un po' del suo fascino. A volte la persistenza con cui si propone questo film mi da l'idea del lavaggio del cervello: è come se si volesse normalizzare la situazione della squillo giovanissima che diventa ministr..ehm, signora d'alta società!
Di questo film mi resta la migliore citazione di sempre:
« – Dimmi solo un nome di una a cui è andata bene...
– Quella gran culo di Cenerentola! »

domenica 5 settembre 2010

Little earthquakes

Sono reduce da un weekend campagnolo. 
Di solito l'arrivo nel cortile di casa è tutta un'emozione: mi si para davanti un esercito di cani seguito da un esercito di bambini. Di solito i più piccoli danno l'allarme e quelli più grandi ci mettono la faccia. Questo vale sia per i cani che per i bambini. 
Scendo dall'auto. I primi ad arrivare sono i cani, si arrampicano ovunque, si prendono qualche coccola e poi vanno a pisciarmi sulle ruote dell'auto. Poi è il turno dei bambini: tutti inzaccherati, mi si buttano addosso per darmi bacioni moccolosi mentre la mia candida camicia diventa uno straccetto per spolverarli. 
Apro il cofano per prendere la valigia e mi ritrovo alle spalle una schiera di cani e bambini, i primi lingua a penzoloni, i secondi con sorrisi sdentanti, occhi lucidi entrambi i gruppi, in attesa di chissà quale regalino che ha portato la zia befana di città!
Vado a salutare la nonna che mi offre, con l'insistenza di un fuhrer tedesco, un caffè correttissimo alla sambuca. Una cosa da stendere anche un beone professionista...e mentre sono sotto l'effetto dell'alcool mi interroga sulla mia vita sentimentale sperando che, prima o poi, qualcuno mi colga!
Salutati i genitori e scambiato qualche grugnito col fratello perennemente incazzato, viene il momento del pranzo. Una cosa leggera leggera: melanzane fritte, formaggio, mozzarelle di bufala vera, quella che muggisce dietro casa, pane casareccio, vino dolce dolce, baccalà fritto e aria fritta, sia mai che mi sciupi.
Dopo pranzo svengo, in preda ad uno sforzo digestivo immane, in giardino tra piante e fiore. Mi riprendo al pigolìo di una squadra di pulcini guidati da mamma chioccia a ravanare sotto le piante preferite di mia madre alla ricerca di qualche vermetto. Segue l'urlo di mia madre che cerca di salvare le sue piante seguita dall'assalto del cane da caccia che cerca solo un motivo per fare bordello...e poi dicono che in campagna ci si annoia!
A fine serata, persa nella pace, tra un frinire di grilli e l'abbaiare di un cane dispettoso, mi soffermo a guardare le stelle. In città sarebbe impossibile riuscire a vederle. Mi sdraio a letto, nella luce di una piccola lampada, e mi godo silenzio, pace e lettura. A volte la pace sta a due passi dal cuore.

giovedì 2 settembre 2010

Un giorno di ordinaria follia

Due giorni fa.
“Oh, il certificato è scaduto!”
“Bisogna farlo rinnovare”
“Eh sì…”

Ieri.
“…il cetificato è scaduto…”
“Ho capito, bisogna rinnovarlo.”
“…quindi si rinnova?”
“Sì”
“…”

Oggi
“…il certificato è scaduto…” Che stia cercando di dirmi che dovrei andare io a rinnovare il documento?
“Lo so, me lo hai detto e ti ho risposto che bisogna rinnovarlo”
“Lo so! Bisogna andare all’ente!”
“Lo so. In via preliminare puoi verificare se puoi richiederlo on line, l'importante è che ci sia l'antimafia”
"..."


Venti minuti dopo.
"Lo sai che il certificato si può fare anche on line?" ma dai!chissà chi te l'ha detto!
"Bene, controlla se c'è l'antimafia"
"...ok"
Dopo dieci minuti:
"Non c'è l'antimafia in allegato, c'è solo la visura"
"L'antimafia è una dicitura che è sulla parte finale della visura..."
"Lo so cos'è un'antimafia!" TE PAREVA

dieci minuti dopo:
"Domani vai tu a fare il certificato?"
"io? veramente avrei altro da fare. Tra l'altro, ti ho detto più volte di scadenzarti i certificati in modo da rinnovarli prima che scadano"
"Io l'ho fatto!!! 5 giorni fa mi è arrivato l'avviso che era in scadenza!"
"5 giorni? e perchè non l'hai fatto prima?"
"perchè avevo tanti arretrati che TU mi hai lasciato!"
"A parte il fatto che se io non avessi avuto arretrati, come ti ho già abbondantemente detto, tu non saresti qui! La questione importante è che se hai visto 5 giorni fa che era in scadenza, lo rinnovavi e poi preseguivi col tuo lavoro. Devi dare una priorità alle scadenze!"
"Lo so! L'ho fatto! bla bla bla bla bla bla" TE PAREVAAAA


un'ora dopo:
"domani devo ritirare la polizza digitale"
"...se è digitale fattela inviare per e-mail"
"l'hanno già stampata"
"...? perdonami, se ti serve una polizza con autentica digitale significa che devi avere in file autenticato da un notaio tramite penna elettronica, stampata non ti serve a niente!"
"a me hanno detto così!" e vai con la stizza.
"Non importa quello che ti hanno detto, vai per logica, bla bla bla"
Dopo mezz'ora di convincimento sono riuscita nell'impresa e si attiva.
Si scoprirà che la polizza era sbagliata, che il notaio non sapeva niente e tanti altri ammennicoli che ci avrebbero creato tanti problemi.
Alla fine:
"Ce l'ho fatta, ho risolto tutto!"
"Meno male, vedi che significa controllare tutto? per fortuna me ne sono accorta"
"Infatti! era proprio come dicevo io!" Eh???????
"..."
L'ho guardata come per ucciderla. Un giorno di questi un rollicidio non me lo toglie nessuno.