martedì 30 novembre 2010

Bruttifull, puntata 867186463

Riepilogo delle puntate precedenti:

Mentre la vostra eroina (che poi sarei io ndr) continua la lotta contro lo scudo di incomunicabilità che le si è creato attorno a causa dello stadio terminale della sua internet key, il mondo trama alle sue spalle.
L’infida collega Rolling si esercita costantemente nell’imitazione di Mourinho rispondendo a qualsiasi lavoro le venga dato con un  “No è problema mio!” per poi lamentarsi col capo dell’impossibilità che ha di lavorare causa la mancanza di mezzi.
Quali siano questi mezzi lo ignoro.
Il capo, sordo al problema per un’ormai rassegnata consapevolezza, continua a giocare a ping pong coi suoi neuroni. E’ ormai impossibile stargli dietro. Dice una cosa e dieci minuti dopo nega d’averla detta. Il che può sembrare antipatico ma è di per sé disastroso se pensate che fa fare delle modifiche ai lavori rinnegando di averlo mai detto e accusandomi a) di essere bugiarda; b) di essermi rincoglionita. Meno male che spesso ho dei testimoni a favore.
Vi riporto un esempio.
Un mese fa.
Capo: “bisogna ordinare il pavimento”
Io: “..e lo zoccolino!”
Capo: “no, lo zoccolino no!”
Io: “Perché no?”
Capo: “Perché non lo mettiamo”
Io: “…”
Due settimane fa.
Io: “Ho ordinato il pavimento, per lo zoccolino che facciamo?”
Capo: “Non ci va!”
Io: “Perché non ci va? Mi sembra assurdo!”
Capo: “Ho detto di no!!!”
Ieri:
Capo: “Hai visto che bella cazzata? Abbiamo ordinato il pavimento senza zoccolino!”
Io: “….aveva detto che non ci andava!”
Capo: “Ma che dici??? Ti pare che ordiniamo il pavimento senza zoccolino???”
Io: “E’ quello che dicevo anche io! Lei mi ha detto che non lo avremmo messo!”
Capo: “Basta con questa storia che mi scordo le cose! Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non bisogna più commettere certi errori cretini!”

Caro Babbo Natale, vorrei tanto che quest’anno mi portassi una scorta formato famiglia di pazienza e un’ascia ben affilata. Ho un bisogno disperato di accettare chi mi grava attorno. In tutti i sensi.

martedì 23 novembre 2010

Problemi esistenziali


"Ho una malattia incurabile..."

"Oddio! Che hai?"
"Non ho abbastanza tempo per finire tutti i soldi che ho guadagnato in tutta la mia vita!"
"Beh, se il problema è quello ti aiuto io!"
"Va bene ma solo se mi prometti che campi altri 80 anni"
"Ci provo!"
"Eh, no, me lo devi assicurare senno non vale!"
"Io più che provarci non posso fare altro!"
"Allora niente, i soldi me li tengo per me!"

Conversazioni tra un astuto ultraottantenne e una trentenne scema.

venerdì 19 novembre 2010

Peggio d'un tedesco con saldali e calzini

Vestirsi di tutto punto per una importante giornata di lavoro è fondamentale. Aiuta a sentiri pronti e all'altezza della situazione.
Tailleur nero e decollete per un mix tra professionista intransigente e segretaria sexy. Borsa a tracolla piena di progetti, passo spedito.
Arrivare al ministero, salutare con voce affabile e decisa. Stretta di mano vigorosa, non debba mai dirsi che le donne sono deboli.
Posare la borsa a terra, sedersi con grazia e chinarsi per prendere gli incartamenti ed accorgesene finalmente...
...fottuti calzettoni a righe rosse e arancioni!!!!

In questi giorni ho la testa decisamente altrove. Chiunque la trovasse è pregato di restituirmela.

mercoledì 17 novembre 2010

Post insensatamente senza senso

Davvero non so quale maledizione ha colpito la mia connessione. Sicuramente dev'essere stato l'anatema di qualche chattone respinto ad aver abbattuto il segnale della mia penosissima internet key. Non che sia mai stata una connessione eccelsa ma ultimamente fa veramente ...per dirla in un modo gentile, ultimamente fa lo stesso effetto di un confetto Falqui. 
Il confetto Falqui! Chissà da quale cassetto delle rimembranze l'ho tirato fuori! Ricordo il jingle "Falqui...basta la parola!!!" e, fin da bambina, immaginavo la scena:
dal bagno si sentiva il bambino piagnucolare: "Mamma mamma, aiuto! Non riesco a fare la cacca!"
e la mamma pronta: "Basta la parola: Falqui!!!!"
e dalla porta del bagno si sentiva all'improvviso uno spritz-spratz-sprot di liberazione!
...beh, sono sempre stata fantasiosa. Troppo forse. Per questo non avrei mai potuto fare la pubblicitaria ;-)
Ultimamente ho ripreso a sognare molto. Di solito mi accade quando non riesco a sfogare la mia iperimmaginazione. I sogni sono di qualsiasi natura, senza alcun nesso logico. Come ogni cosa che mi riguarda intimamene d'altra parte. Mi rendo conto di essere scissa in due: una parte rigorosa e seriosa che viene fuori in ambito lavorativo, l'altra ludica e spietatamente burlona nella vita privata. Il problema è quando le due parti si mescolano! Affrontare la vita di petto e con un sorriso sul volto non è sempre un vantaggio! Il sorriso è frainteso spesso con la presa in giro, il petto...beh, il tettomane è sempre in agguato! Proprio oggi mi sono accorta di un tale che mi guardava estasiato, sembrava avesse le visioni. 
Per un momento mi sono sentita una portatrice sana di tette.

venerdì 5 novembre 2010

Dove sono quando non ci sono

Quando, di prima mattina, impostando il navigatore ti senti rispondere con un laconico “Il percorso prevede strade non asfaltate, evitarle?” capisci che non sarà una giornata molto facile.
Già di per se la domanda è sciocca. E’ovvio che devi evitare le strade non asfaltate, mica giro col carroarmato!!! E poi dove mi vuoi far passare?  stiamo andando ad Anzio ma non dobbiamo rifare lo sbarco, cribbio!
Quando ho cambiato navigatore (il precedente si era ammutolito all’improvviso), mi sono fidata nell’acquisto di un aggeggio così intelligente da farti evitare le strade più trafficate nelle ore di punta. Infatti ti conduce solo ed unicamente per fratte. Non c’è verso di fargli fare altrimenti.
All’andata mi sono fidata. Ho percorso viuzze dissestate ed alberate, le uniche presenze di vita erano delle allegre signorine e un nugolo di auto infrattate. Sono arrivata ad Anzio sballottolata ma sana e salva.
Lì mi attendevano per un sopralluogo. Ero partita da casa con giacca, maglioncino, camicia e calzettoni. Mancava poco che non mettessi anche la maglia della salute, la sciarpa e i guanti. Ad Anzio la gente girava a maniche corte.
Immaginate. Arrivo tutta sudata ed accaldata. Effettuo il sopralluogo coperta di sudore come un’orca in calore, pian piano abbandono la giacca ma il caldo si fa insopportabile. Cerco di prestare attenzione a quello che vedo e a quello che mi viene detto ma, cazzo, stongo schiattanno.
Finito il sopralluogo sgattaiolo veloce e con passo suino raggiungo l’auto. All’interno, con una meticolosa opera di contorsionismo mi sfilo la camicia da sotto al maglione evitando di mostrar le mie grazie ai passanti che, appunto, passano accanto alla mia auto.
Riprendo il navigatore e ricomincia con la storia delle fratte. Chi l’ha programmato dev’essere stato un qualche vizioso. Invece di segnalarmi gli autovelox mi segnala i sexishop, ‘tacci sua. Faccio finta di non sentire il suo blaterare e faccio di testa mia. Arrivo a Roma con venti minuti di anticipo e passando per strade regolari. A Tom, ma vedi d’annattene a …!

mercoledì 3 novembre 2010

Talenti incompresi

Era il gennaio del 2008, lavoravo per un ente che si occupava di acquedotti, fognature, ecc. Vi trascrivo un mio commento lasciato in un forum. Si noti la grazia e la finesse che mi contraddistingue sempre:

"Aggiorno in volata che oggi è giornataccia! Nella prima mattinata sono stata al gelo nel parco naturale, poi mi sono buttata nel traffico della Salaria e ho raggiunto il sollevamento fognario. Camminavo sopra le grate e sotto di me merda liquida che scorreva come il Po. Cercate di fare meno cacca in questi giorni, o almeno finchè lavoro lì...
Arrivata lì non so se era più la puzza, le zoccole o il rumore... E per zoccole non intendo solo i topi! Perchè lungo la strada c'era un certo via vai di allegre signorine...
Pensate che mentre mi ero ferma in macchina e stavo sistemando degli appunti, un operaio che era appena andato via a comprare del materiale, mi ha visto in auto ed è tornato subito indietro per dirmi "A 'ngegnè, è meglio che te ne vai de qua, che ce stanno li zingari a fa robba!"