lunedì 27 dicembre 2010

Cosa fa una Duracell in fase di ricarica

La cosa che amo fare di più nei giorni in cui non lavoro è l’imitazione del bradipo. Cosa che mi riesce sempre magistralmente.
Inizio la giornata rotolando pigramente tra le lenzuola, meditando con cura quale sia il momento più propizio per sfidare la sorte e passare tra gli 80°C del letto e i 4° dell’ambiente circostante. Fattami coraggio mi alzo lesta onde evitare l’azione di risucchio delle coperte e mi avventuro in casa con calzettoni e tuta in pile antistupro così sintetica da creare delle scosse di corrente statica tra me e il mondo circostante.
Dopo la pipì, il primo pensiero è reperire una tanica di caffè da sorseggiare accoccolata accanto al fuoco.
Quando la caffeina comincia a scuotere i miei neuroni a suon di calci nel didietro provo a dedicarmi alla lettura di un libro. Sono alle prese con La Torre Nera di Stephen King. Vorrei finire di leggerla prima di morire. Se dovessi perire prima d’aver compiuto l’opera, vi prego, durante il funerale invece della lettura dei testi sacri preferirei che qualcuno mi leggesse il finale. Grazie, amen.
Quando lo stomaco chiama spremo le meningi per procurarmi il cibo. Di solito il primo pensiero è una cosa del tipo: “Oggi minestrone, adesso basta con i cenoni a tutte l’ore! Oggi bieta!” frase pronunciata tra qualche manciata di olive e una fetta formato famiglia di panettone.
Il pomeriggio è dedicato all’esplorazione del mondo circostante: evitare qualche morso di cane, fare del sano gossip con la nonna malata, di contro sfuggire al pettegolezzo dei parenti, tornare ad evitare i morsi di cane.
Rientrata a casa accendo il camino come se volessi dar fuoco alla casa, mi avvolgo in una coperta, cane accoccolato ai miei piedi, l’immancabile libro e …. Zzz zzz zzzz zzz zzzz
E’ dura essere me.

Rassegna stampa


Undici rapine in 40 giorni: arrestato giovane «seriale» delle farmacie
Giuseppe Arcuni, 19 anni, entrava negli esercizi commerciali a volto scoperto: catturato in via Giafar


E poi dicono che al Sud non si lavora!!!
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L'assegno di previdenza?  Arriverà un anno più tardi

Tutte le novità del 2011: da «quota 96» alle finestre mobili


Se arriverà!
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Cinquantadue maratone in 52 settimane L'Australia celebra il suo «Forrest Gump»

Un dilettante 33enne di Melbourne ha corso in un anno in 42 Paesi per 3350 km. «Volevo vedere il mondo...»


Non potevi prendere l'aereo?!
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Litiga con la moglie e uccide il vicino

Tragedia a Licola (Napoli) nella sera di Santo Stefano
L'assassino ha ventinove anni, la vittima solo ventidue
 



Tra i due litiganti il terzo muore.
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«Voleva fare la kamikaze» 
E il padre la uccide strozzandola


Cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia.
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domenica 26 dicembre 2010

Tette a tette col destino

Natale è passato. Rendiamo grazie a zio. E con Esso spero che passi anche la vagonata di sfighe che ho collezionato negli ultimi tempi.  Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno (prima di scolarlo) diciamo che:
  1. Sto risolvendo il problema della mancanza di connessione nella caverna in cui vivo. Come? Semplice:  al padrone di casa hanno pignorato l’immobile e ho un mese per trovare una nuova sistemazione e sbaraccare. Andando a vivere sotto un ponte, la internet key dovrebbe funzionare bene. Credo.
  2. Quest’anno sono sicura di aver fatto un regalo utile. Dopo aver regalato un misuratore di pressione a mia nonna, ha pensato bene di svenire e sentirsi male. Misura la pressione almeno due volte al giorno. Stavolta ho scelto bene.
  3. Ho risolto il problema delle chiamate inopportune a tutte le ore: il telefono si è incartato su se stesso, riceve chiamate e messaggi ma ha la tastiera fuori uso pertanto non posso rispondere.  Gli auguri ve li lascio qui, abbiate pazienza.
  4. Il telefono di lavoro funziona sempre benissimo: in qualsiasi luogo, a qualsiasi ora, in qualsiasi dimensione.
  5. Non devo fare mille chiamate per cercare una nuova casa: oltre al telefono muto, tutti sono in ferie e non sono interessati a mostrarmi gli appartamenti. Troverò casa con la forza del pensiero.
  6.  Dopo l’appuntamento col dentista quest’anno, tra cene pre e post natalizie, sono riuscita a regolare l’alimentazione. Tanta frutta. Rigorosamente secca.
  7.  Ho scoperto di essere una persona morigerata considerando che la mia auto si “nutre” con un olio da 16€ a litro mentre io ne utilizzo uno che costa meno della metà per alimentarmi.
  8. A casa ho un nuovo cucciolo. Considerando le dimensioni dovrebbe essere un incrocio tra un cane e un dinosauro. Considerando la grazia dei movimenti dovrebbe essere un incrocio tra un bradipo e un elefante. Considerando la fame pantagruelica suppongo che sia mia diretta discendente.
  9. Quest’anno ho scampato tutto il giro di auguri a parenti e serpenti. Peccato che ciò sia dovuto al fatto che ho lavorato fin sotto le festività. E non perché la mia seconda identità sia quella di Babbo Natale.
  10.  Ho avuto modo di vivere lo spirito Natalizio: a pochi giorni dalla festività, in ufficio è scoppiato di tutto: il server si è bloccato, l’archivio dati è diventato inaccessibile e il capo ha sacramentato così tanto da ripassare il calendario ben due volte.  Ho avuto modo di aggiornare il mio archivio personale.

Non sono successe solo cose brutte, pian piano vi racconterò anche quelle belle. Ora vado a fare un trapianto di fegato. Buona digestione a tutti.

lunedì 6 dicembre 2010

Ma che davero???

Al distributore. Mentre cianciavo al telefono con una cara amica apro il finestrino e urlo:
"Il pieno di gasolio!"
"Vabbene signò".
Continua la chiacchierata, termina il rifornimento. Allungo 50€ al benzinaio senza guardare l'importo (più o meno so sempre l'importo del rifornimento) e attendo il resto.
Continuo a cicalare quando mi accorgo che una monetina di 2€ viene depositata sul palmo della mano.
Guardo il benzinaio con occhi che vogliono dire "e il resto?"
Lui mi guarda con occhi che vogliono dire "che voi?????"
I nostri sguardi si incrociano e poi si posano sul display: 48€.
Ma che davero????

mercoledì 1 dicembre 2010

Due cuori e una capanna

Il matrimonio, si sa, è una bella spesa. Certo, è la fiera del superfluo, ma se si pensa (e si spera) che è un evento unico ed irripetibile nella vita si è disposti a qualche sacrificio affinchè risulti indimenticabile (non solo dal punto di vista economico).
Quindi via di vestiti scicchettosissimi da pagare in comode rate per tutta la durata del matrimonio. Bouquet di fiori antichi e rarissimi di un lontanissimo paese che nessuno conosce e apprezza; gioielli degni della regina d'inghilterra o di una madonna in processione. Ai piedi della casta sposa solo calzature di pregio, dai sandali Manolo Blahnik ai diamanti applicati manualmente direttamente sulla cute da bassamanovalanza extracomunitaria. In testa acconciature alla Moira Orfei per cui bisogna presentate la D.I.A. in comune almeno un mese prima. Non dimentichiamo le bomboniere e il pranzo di nozze! Più sono cazzatine inutili, più costano. Più il piatto e piccolo e più costa. 'sta nouvelle cousine ne ha rovinate di tasche!
Come sopravvivere a questo stillicidio? semplice: gli invitati.
O meglio le tasche degli invitati. Quanti e quali invitati? più sono e meglio è. Più sono vecchi e meglio è. Si sa che la nonna o l'avo antico che nemmeno ricordiamo più di avere sono sempre i più generosi!
Oltre ai soldoni, è usanza degli ultimi anni la lista di nozze.
La lista di nozze è un elenco di roba che, se la comprassi all'Ikea, la pagheresti un quinto di quello che i tuoi invitati sono costretti a spendere per regalartela.
Tutti lo sanno ma questo è il gioco e quindi quando si è in ballo non ci si tira indietro. Chi non aiuterebbe una coppia di sposini squattrinati che si sta indebitando per il giorno più bello?
A questo punto la domanda sorge spontanea: e se gli sposini non sono squattrinati?
Mi spiego: pensate che sia possibile che qualche vip o imprenditore metta la lista di nozze on line? impossibile? siete sicuri???
Guardate un po' qua. Cliccate, cliccate...
Gentili Signori, non è che si parla della lista di nozze di Serena la sciampista ed Enrico il muratore!
Io non capisco come si possa fare sfoggio di tanta vanità. 
Volete le flute da 2.700€? Coi ragazzini in giro per casa, ogni bicchiere rotto sono 150€ !
E lo sgabello da 700€! Se andate da Ikea ve li tirano dietro! Con 700€ oltre lo sgabello vi danno pure la cucina e un culo di ricambio per sedervi.
E il viaggio di nozze da 20.000€? Ma dove andate?? Conosco gente che deve faticare due anni per ottenere questa cifra dal proprio lavoro...quando ce l'hanno!
Queste cose, se non si fosse capito, mi mandano in bestia. Non è possibile che per alcuni il superfluo sia necessario e per altri il necessario sia una chimera.
Altro che due cuori e una capanna...

martedì 30 novembre 2010

Bruttifull, puntata 867186463

Riepilogo delle puntate precedenti:

Mentre la vostra eroina (che poi sarei io ndr) continua la lotta contro lo scudo di incomunicabilità che le si è creato attorno a causa dello stadio terminale della sua internet key, il mondo trama alle sue spalle.
L’infida collega Rolling si esercita costantemente nell’imitazione di Mourinho rispondendo a qualsiasi lavoro le venga dato con un  “No è problema mio!” per poi lamentarsi col capo dell’impossibilità che ha di lavorare causa la mancanza di mezzi.
Quali siano questi mezzi lo ignoro.
Il capo, sordo al problema per un’ormai rassegnata consapevolezza, continua a giocare a ping pong coi suoi neuroni. E’ ormai impossibile stargli dietro. Dice una cosa e dieci minuti dopo nega d’averla detta. Il che può sembrare antipatico ma è di per sé disastroso se pensate che fa fare delle modifiche ai lavori rinnegando di averlo mai detto e accusandomi a) di essere bugiarda; b) di essermi rincoglionita. Meno male che spesso ho dei testimoni a favore.
Vi riporto un esempio.
Un mese fa.
Capo: “bisogna ordinare il pavimento”
Io: “..e lo zoccolino!”
Capo: “no, lo zoccolino no!”
Io: “Perché no?”
Capo: “Perché non lo mettiamo”
Io: “…”
Due settimane fa.
Io: “Ho ordinato il pavimento, per lo zoccolino che facciamo?”
Capo: “Non ci va!”
Io: “Perché non ci va? Mi sembra assurdo!”
Capo: “Ho detto di no!!!”
Ieri:
Capo: “Hai visto che bella cazzata? Abbiamo ordinato il pavimento senza zoccolino!”
Io: “….aveva detto che non ci andava!”
Capo: “Ma che dici??? Ti pare che ordiniamo il pavimento senza zoccolino???”
Io: “E’ quello che dicevo anche io! Lei mi ha detto che non lo avremmo messo!”
Capo: “Basta con questa storia che mi scordo le cose! Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non bisogna più commettere certi errori cretini!”

Caro Babbo Natale, vorrei tanto che quest’anno mi portassi una scorta formato famiglia di pazienza e un’ascia ben affilata. Ho un bisogno disperato di accettare chi mi grava attorno. In tutti i sensi.

martedì 23 novembre 2010

Problemi esistenziali


"Ho una malattia incurabile..."

"Oddio! Che hai?"
"Non ho abbastanza tempo per finire tutti i soldi che ho guadagnato in tutta la mia vita!"
"Beh, se il problema è quello ti aiuto io!"
"Va bene ma solo se mi prometti che campi altri 80 anni"
"Ci provo!"
"Eh, no, me lo devi assicurare senno non vale!"
"Io più che provarci non posso fare altro!"
"Allora niente, i soldi me li tengo per me!"

Conversazioni tra un astuto ultraottantenne e una trentenne scema.

venerdì 19 novembre 2010

Peggio d'un tedesco con saldali e calzini

Vestirsi di tutto punto per una importante giornata di lavoro è fondamentale. Aiuta a sentiri pronti e all'altezza della situazione.
Tailleur nero e decollete per un mix tra professionista intransigente e segretaria sexy. Borsa a tracolla piena di progetti, passo spedito.
Arrivare al ministero, salutare con voce affabile e decisa. Stretta di mano vigorosa, non debba mai dirsi che le donne sono deboli.
Posare la borsa a terra, sedersi con grazia e chinarsi per prendere gli incartamenti ed accorgesene finalmente...
...fottuti calzettoni a righe rosse e arancioni!!!!

In questi giorni ho la testa decisamente altrove. Chiunque la trovasse è pregato di restituirmela.

mercoledì 17 novembre 2010

Post insensatamente senza senso

Davvero non so quale maledizione ha colpito la mia connessione. Sicuramente dev'essere stato l'anatema di qualche chattone respinto ad aver abbattuto il segnale della mia penosissima internet key. Non che sia mai stata una connessione eccelsa ma ultimamente fa veramente ...per dirla in un modo gentile, ultimamente fa lo stesso effetto di un confetto Falqui. 
Il confetto Falqui! Chissà da quale cassetto delle rimembranze l'ho tirato fuori! Ricordo il jingle "Falqui...basta la parola!!!" e, fin da bambina, immaginavo la scena:
dal bagno si sentiva il bambino piagnucolare: "Mamma mamma, aiuto! Non riesco a fare la cacca!"
e la mamma pronta: "Basta la parola: Falqui!!!!"
e dalla porta del bagno si sentiva all'improvviso uno spritz-spratz-sprot di liberazione!
...beh, sono sempre stata fantasiosa. Troppo forse. Per questo non avrei mai potuto fare la pubblicitaria ;-)
Ultimamente ho ripreso a sognare molto. Di solito mi accade quando non riesco a sfogare la mia iperimmaginazione. I sogni sono di qualsiasi natura, senza alcun nesso logico. Come ogni cosa che mi riguarda intimamene d'altra parte. Mi rendo conto di essere scissa in due: una parte rigorosa e seriosa che viene fuori in ambito lavorativo, l'altra ludica e spietatamente burlona nella vita privata. Il problema è quando le due parti si mescolano! Affrontare la vita di petto e con un sorriso sul volto non è sempre un vantaggio! Il sorriso è frainteso spesso con la presa in giro, il petto...beh, il tettomane è sempre in agguato! Proprio oggi mi sono accorta di un tale che mi guardava estasiato, sembrava avesse le visioni. 
Per un momento mi sono sentita una portatrice sana di tette.

venerdì 5 novembre 2010

Dove sono quando non ci sono

Quando, di prima mattina, impostando il navigatore ti senti rispondere con un laconico “Il percorso prevede strade non asfaltate, evitarle?” capisci che non sarà una giornata molto facile.
Già di per se la domanda è sciocca. E’ovvio che devi evitare le strade non asfaltate, mica giro col carroarmato!!! E poi dove mi vuoi far passare?  stiamo andando ad Anzio ma non dobbiamo rifare lo sbarco, cribbio!
Quando ho cambiato navigatore (il precedente si era ammutolito all’improvviso), mi sono fidata nell’acquisto di un aggeggio così intelligente da farti evitare le strade più trafficate nelle ore di punta. Infatti ti conduce solo ed unicamente per fratte. Non c’è verso di fargli fare altrimenti.
All’andata mi sono fidata. Ho percorso viuzze dissestate ed alberate, le uniche presenze di vita erano delle allegre signorine e un nugolo di auto infrattate. Sono arrivata ad Anzio sballottolata ma sana e salva.
Lì mi attendevano per un sopralluogo. Ero partita da casa con giacca, maglioncino, camicia e calzettoni. Mancava poco che non mettessi anche la maglia della salute, la sciarpa e i guanti. Ad Anzio la gente girava a maniche corte.
Immaginate. Arrivo tutta sudata ed accaldata. Effettuo il sopralluogo coperta di sudore come un’orca in calore, pian piano abbandono la giacca ma il caldo si fa insopportabile. Cerco di prestare attenzione a quello che vedo e a quello che mi viene detto ma, cazzo, stongo schiattanno.
Finito il sopralluogo sgattaiolo veloce e con passo suino raggiungo l’auto. All’interno, con una meticolosa opera di contorsionismo mi sfilo la camicia da sotto al maglione evitando di mostrar le mie grazie ai passanti che, appunto, passano accanto alla mia auto.
Riprendo il navigatore e ricomincia con la storia delle fratte. Chi l’ha programmato dev’essere stato un qualche vizioso. Invece di segnalarmi gli autovelox mi segnala i sexishop, ‘tacci sua. Faccio finta di non sentire il suo blaterare e faccio di testa mia. Arrivo a Roma con venti minuti di anticipo e passando per strade regolari. A Tom, ma vedi d’annattene a …!

mercoledì 3 novembre 2010

Talenti incompresi

Era il gennaio del 2008, lavoravo per un ente che si occupava di acquedotti, fognature, ecc. Vi trascrivo un mio commento lasciato in un forum. Si noti la grazia e la finesse che mi contraddistingue sempre:

"Aggiorno in volata che oggi è giornataccia! Nella prima mattinata sono stata al gelo nel parco naturale, poi mi sono buttata nel traffico della Salaria e ho raggiunto il sollevamento fognario. Camminavo sopra le grate e sotto di me merda liquida che scorreva come il Po. Cercate di fare meno cacca in questi giorni, o almeno finchè lavoro lì...
Arrivata lì non so se era più la puzza, le zoccole o il rumore... E per zoccole non intendo solo i topi! Perchè lungo la strada c'era un certo via vai di allegre signorine...
Pensate che mentre mi ero ferma in macchina e stavo sistemando degli appunti, un operaio che era appena andato via a comprare del materiale, mi ha visto in auto ed è tornato subito indietro per dirmi "A 'ngegnè, è meglio che te ne vai de qua, che ce stanno li zingari a fa robba!"

lunedì 25 ottobre 2010

Il ladro di merendine

Sono mesi che Rolling dice di essere a dieta. Dice che non può vedere i biscotti nemmeno da lontano, figurarsi le caramelle...
Accanto alla mia scrivania c'è sempre una bustina con della liquirizia. E sono mesi che continua a sparire...
Non sono stata così trucida da collegare immediatamente i due fatti. In fondo la mia stanza è più affollata di una metropolitana e non posso non immaginare che qualcuno mi rubi qualche caramellina ogni tanto. 

Complice il freddo, amo fare uno spuntino con un the caldo e un biscotto con farina di riso. Ne ho comprato un pacco enorme e l' ho messo a disposizione di chiunque ne volesse accanto alla macchinetta del caffè. Tutti hanno gridato di orrore alla vista dei biscotti! Qui sono tutti a dieta, almeno a parole. Ormai li conosco bene. A sentirli parlare sembrano neofiti di qualche pratica di digiuno ascetica, a vederli mangiare sembrano usciti da un film di Bud Spencer. Fatto sta che dopo i primi rimbrotti, i biscotti sono cominciati a sparire. Sfortunella di solito ne mangia al pomeriggio con la scusa "A pranzo non ho mangiato niiiente!"
Il capo in genere li arraffa furtivo "Ma porc...mannaggia ai biscotti, uff...so boni però...!"
Rolling invece "io non posso...no no, niente carboidrati e niente latticini..."
Fatto sta che i biscotti continuavano a sparire anche quando non erano presenti Sfortunella e il Capo. Complice il mio animo da Jessica Fletcher e la voglia di trovare un diversivo nelle giornate di lavoro, mi sono messa ad indagare. E fu così che...
Era un pomeriggio piovoso. L'aria pungente invitava a gozzovogliare con dolciumi e bevande calde. In ufficio vegetavamo solo Rolling ed io. 
Ad un tratto lei si alzò, passò accanto alla mia porta e mi disse:
"vado a farmi un caffè, lo vuoi?"
"Sì, grazie, adesso ti raggiungo"
"No no, stai lì, te lo porto alla scrivania!"
"...ok, grazie..."
la sentii andare di là, nello stanzino della gola. Attizzai l'orecchio e lo udii: dietro al rumoreggiare della macchina del caffè sentii distintamente l'accartocciarsi della busta dei biscotti. Scratatatafasch!
Sfruculiamento nella busta...strtttrtttstr
Riaccartocciamento della busta. Scratatatafasch.
Ritornò da me con un caffè fumante e un sorriso a 452 denti...e un nugolo di bricioline di biscotto sulla camicia. Fossi stata in CSI e avessi potuto analizzarne un campione avrei trovato sicuramente resti di farina di riso.
Non mi freghi donna.
Durante il pomeriggio il via vai verso la stanza dei dolci fu incessante. Una volta per un the, un paio di volte per bere, una volta per il bagno (nel passare di fronte la porta dello stanzino risuonava quatto quatto lo scratatatafasch della busta dei biscotti).
Cominciai a ridere sotto i baffi. Quando ritornò alla sua scrivania, le andai incontro con la busta dei biscotti e le dissi: 
"Ne vuoi?"
impallidì: "No no! Sono a dieta, niente carboidrati e latticini!"
ed io: "E dai, fattelo un biscotto!"
Sul suo broncio perenne si è aprì un sorriso: "Solo uno però!"

giovedì 21 ottobre 2010

Ritorno al futuro!

Venghino Siore e Siori! Venghino!
Sono tornata! Che coulomb, vè?
Sono stati giorni un po' convulsi. Sul lavoro si necessitava della mia mente e della mia faccia di sbronzo. In cuor mio devo confessare che essere un punto di riferimento ringalluzzisce la donnina orgogliona seppellita nel mio cuore di ciccia. 
A casa, pur avendo più tempo per scrivere, non avevo una connessione decente. Solo stasera, dopo due settimane di passione, pare che la internet key abbia deciso di funzionare come dovrebbe.
Sul fronte affetto mi sono "affettata" per dare una fetta di me a chi ne necessitava (cacofonicamente parlando). Pur essendo tanta sono sicura di non essere bastata ma tant'è...! Sul fronte salute ho ripetuto quest'esperienza. In solo due mesi sono riuscita ad ottenere valori diametralmente opposti. Due possono essere i motivi: o si è sbagliato l'analista o i miei reni funzionano in maniera alternata :-S 
Lo so che fremete per notizie di altro tipo...Rolling c'è! 
Ho collezionato una serie di "ultime parole famose", gesti e pensieri di questa gran donna. Siori, ne ho da raccontare!
Armatevi di pazienza, risalgo sul treno e riparto!

mercoledì 13 ottobre 2010

ReCesso

Ricordate questo post qui?
Circa un mese fa l'Individuo a cui facevo riferimento si è riconosciuto nelle mie parole (si vede che la descrizione gli calzava a pennello) e mi ha ricontattato su Libroinfaccia per dirmi che se non la pensavo come lui significava che non capivo niente.
Perfetto. Chissà perchè quando non sei d'accordo con qualcuno finisce irrimediabilmente con un "non capisci un cazzo". Sarà capitato a tutti, di agire o subire una situazione come questa. In fondo ognuno di noi porta in tasca delle verità che ritiene così lapalissiane da non lasciare adito a dubbi: o è così o non ci arrivi. Punto e basta.
Eppure è un sistema così incongruente. Invece di permettere all'Altro la possibilità di avere un'opinione diversa, si cerca d'imporre la propria a a tutti i costi. In ognuno di noi c'è un piccolo dittatore che cerca di plasmare il mondo a propria immagine e somiglianza, peccato che in noi ci sia anche una serie di controsensi che ci rendono dannatamente difficili da sopportare e sopportarci.
Stasera l'Individuo si è rifatto vivo su Messenger. Chissà perchè ritornano sempre.
Con una delle scuse più banali che esistano: "ci sto facendo caso solo ora... mi fa strano che tu non mi abbia bloccato ed eliminato... io fra una cosa e l'altra me ne sono totalmente scordato di farlo anche da qui" - questa cosa un po' mi fa ridere, c'è gente che pensa che eliminarti da una chat è equivalente all'eliminarti dalla faccia della Terra.
Di qui, tutto da solo, comincia tutto un discorso per precisare che era tutta colpa mia perchè non avevo voluto dargli il contentino d'un incontro. Chissà da quant'è che ci rimuginava su! Dopo avergli spiegato il concetto di biunivocità ed esplicitato tutto il mio interesse nel suo scarso tentativo di rimestare la minestra l'ho salutato.

Dangerousmind: io vado a cena, buona sera
Tizio: si vabbe non ti cerchero cmq piu ormai... tanto....
Dangerousmind: amen.

In questo teatrino di vicende umani virtuali è racchiuso, fondamentalmente, il modo ipocrita con cui giornalmente ci rivolgiamo a chi ci è accanto. Ascoltiamo ciò che ci fa comodo, ignoriamo quello che preferiamo, esigiamo che sia tutto esattamente come vogliamo. Nell'era della comunicazione, viviamo ognuno nel nostro piccolo mondo fatto delle nostre piccole certezze. Ogni fattore esterno, prima di essere accolto, deve essere catalogato e scannerizzato. Spesso nelle nostre valutazioni incidono le vicende passate e non è raro che si facciano scontare gli errori commessi da altri. Io non voglio vivere così. Nella mia imperfezione, provo, almeno, a ricercare un punto di equilibrio. Sto cercando di costruire attorno a me una membrana permeabile che custodisca me stessa ma al contempo mi permetta un'interazione con quello che ho attorno. Non ci sono nè re nè regine. Chi vuole entrare sarà ben accolto. Chi non vuole...la porta è in fondo a destra.

Lo so, sono una cattivona cinicona ma non dimenticate: "Mai stuzzicare il can che dorme"

venerdì 8 ottobre 2010

Monnezza

Non mi soffermo sulle vittime. Non lo faccio mai. Odio quando la "collettività" osanna un morto piuttosto che un altro. Un morto è un morto, sia giovane o vecchio, uomo o donna, umano o animale. Questo penso di averlo già ampiamente chiarito qui e qui.
Detesto il sistema dei mass media che porta a pascolare greggi di pensieri sui campi che più gli aggradano. Si pensi al caso di questi giorni: Sara, finchè si pensava che fosse scappata di casa, era descritta come una pseudovelina che voleva lasciare la noia del paese, faceva la chattona e diceva d'avere ventanni. Ora che è morta è un angelo assunto in cielo. Amen. Sara come mille ancora.
Non do giudizio sulla vittima perchè non ho idea di chi sia stata veramente. So che già il suo essere vittima dovrebbe elevarla dal giro delle polemiche rituali.
Per quel che mi riguarda preferisco concentrarmi sul carnefice.
Mentre fino a qualche tempo fa l'omicida aveva almeno il buon senso di farsi i cazzi suoi, adesso preferisce diventare protagonista. Come dimenticare Alessi, il trucidatore del piccolo Tommy, che prima di essere preso esclamava commosso che: "I BAMBINI SONO ANGELI !! " "I BAMBINI NON SI TOCCANO !! " Come ieri anche oggi, Michele Misseri, lo stupratore necrofilo: "...era come una figlia per me!"
Attorno agli assassini si crea una rete di omertà vera o presunta o insita o inconscia o come cazzo piace giustificarla:

‎"Se dovessi escludere una persona io escluderei proprio mio cognato, lui non c'entra niente". 
"Mio padre è sincero, mi dispiace che sia strato lui a trovare il cellulare di Sara, perchè pensiamo alla malignità della gente, mi dispiace perchè fra tutti quelli che lo potevano trovare l'ha trovato proprio lui". Perchè la gente dovrebbe malignare? ...così com'è costruita la frase da l'impressione di qualcuno che cerchi di mettere le mani avanti (agli occhi?)
C'è da dire che oltre al carnefice che agisce effettivamente ce ne sono tanti altri che trucidano gli eventi. I mass media, per fare un esempio: dopo aver smontato la privacy di una ragazzina, averla messa in bocca a chiunque con maliziose supposizioni, si affannano ora a raccogliere lo scoop. 
Sinceramente provo schifo. Schifo per la talpa tra le forze dell'ordine che, invece di comunicare ai familiari la notizia, ha preferito anticipare la notizia in diretta televisiva. Schifo per la conduttrice di "Chi l'ha visto? " di cui non conosco il nome e preferisco continuare ad ignorarlo, che invece di mettersi una mano sulla coscienza si è pettinata tutto quel pelo sullo stomaco facendosi il suo scoop ed elevando il picco d'ascolto - ecco, ora salici sul quel picco e buttati. Schifo per il fratello tanto adorato della vittima che si è complimentato coi giornalisti per essere stati i primi a raccogliere la sua intervista. Bravo bimbominkia chissà che questa vicenda non ti faccia diventare un VIP (vero imbecille patentato). Schifo per tutto e ancora di più quello che gira attorno alle tragedie. Ogni notizia vale solo per l'incidenza che può avere sull'opinione pubblica. Non c'è più nulla di umano in quel che ci circonda, le esistenze si riducono alla ricerca di un attimo di celebrità in HD.
Io non ci sto. 'fanculo.

martedì 5 ottobre 2010

Pagina dopo pagina

Spesso mi chiedo se, nel tempo, le cose sono diventate più veloci o semplicemente sono io che sto rallentando. Ogni giorno mi sembra una corsa a perdifiato senza riuscire a raggiungere tutto quello che ho di fronte.
La mia scrivania è un cumulo di cartacce da smaltire. La mia rubrica telefonica è piena di numeri da chiamare. Ogni giorno è pieno di volti da vedere, voci da ascoltare, labbra da baciare, mani da stringere.
Corro corro ma non riesco mai a raggiungermi.
Me lo sento. Un giorno raggiungerò il climax. Mi sveglierò e comincerò un'altra vita così come si fa con un libro.
Andrò in un posto dove non sono mai stata, dove nessuno conosce il mio volto e il mio nome. Da lì comincerò da zero. Mattoncino dopo mattoncino ricostruirò un'esistenza nuova e starò a vedere cosa ne verrà fuori.
Tranquilli, non sono depressa, anzi! Vedo la mia vita come un gioco di ruolo. Adesso che sono all'apice e ho raggiunto quello che volevo, avrei voglia di ricominciare da zero. Non per rinnegare quello che è stato ma perchè il desiderio di vivere è così tanto che ricomincerei mille e mille volte.

mercoledì 29 settembre 2010

Pane amore e burocrazia

No, non sono sparita. Non sono fuggita su di un’isola deserta né sono stata arrestata per Rollicidio (ma ci sto lavorando!). Niente di tutto ciò. Sto solo avendo un periodo intenso a lavoro mentre a casa ho una connessione che mi fa abbrutire.
Nonostante non ne parli qui, continuano le mie avventure in burocrazilandia, soprattutto perché per lavoro sono costretta a fare spesso dei sopralluoghi preliminari ai lavori da eseguire.
In teoria sarebbe una pratica efficiente per poter valutare l’effettiva fattibilità e costo delle lavorazioni, peccato che, in pratica, molto spesso, i sopralluoghi siano una facciata burocratica obbligatoria. Vi faccio un esempio.

Chiamo un famoso ministero e chiedo un appuntamento per verificare i lavori di manutenzione di un noto centro, chiamiamolo Caserma Ufo. Chiedo l’esatta locazione e mi dicono di andare su Via dell’Alieno “non si può sbagliare, sta proprio lì lungo la strada”.

La mattina mi armo di santa pazienza e comincio a vagare con la mia fida dange-mobile. Lungo Via dell’Alieno scorgo un cartello “CASERMA UFO A 200M A SINISTRA”.  Perfetto, sono arrivata e senza caccia al tesoro, peccato che….a 200m c’è una strada interrotta, senza possibilità di accesso. Prima imprecazione! Mi rimetto in auto e comincio a girovagare sperduta. Nel mentre mi accorgo di avere di fronte un’altra auto che, a giudicare dallo zigzagare, era presa dalla mia stessa ricerca del tesoro. Ci affianchiamo, ci scambiamo qualche imprecazione e decidiamo di proseguire la ricerca assieme. Ci ritroviamo, dopo mezz’ora di pellegrinaggio, siti visti e controlli su “location esclusive”, finalmente al luogo designato. Un luogo sperduto, inaccessibile, fuori dalla grazia di dio, altro che “non si può sbagliare, sta proprio lì lungo la strada”. Nel frattempo avevamo raccolto per strada un’altra auto con un altro sperduto come noi.

Parcheggiamo le auto lungo una via su cui sono parcheggiate un altro trilione di auto e ci avviamo verso la Caserma Ufo, al posto di blocco. Mentre siamo in attesa di fare il pass, arriva un furgone che si ferma in mezzo la strada e comincia a dare sportellate a dritta e manca imprecando “non dovete parcheggiare qui!!!”

Di rimando uno risponde: “e dove dovremmo metterle???”

E quello: “Dove vi pare ma non qui!” 
Nel frattempo risale sul furgone lesto visto che uno di quelli in attesa di fare il pass, un omone gigante, gli stava correndo incontro per spiegargli cosa ne pensava del suo gesto di prendere a sportellate le auto parcheggiate.

Attesa per il pass. Non vogliono farcelo perché siamo troppi (?). Ma porcapupazza, ci avete convocato voi tutti e 60 nello stesso luogo e nella stessa ora! 

Dopo un’animata discussione riusciamo ad entrare nel vialetto della Caserma Ufo. Dopo un km a piedi, arriviamo ad un secondo posto di blocco. Qui restiamo circa un’ora perché fanno entrare in gruppetti di 5.

Non vi dico i commenti di chi era in attesa perché sarebbero da censura. Nel mentre che attendevo ho avuto modo di monitorare la fauna che popola i sopralluoghi. Comincio col dire che stranamente questa volta non ero l’unica donna. Insieme a me c’erano una fatalona con una suoneria imbarazzante sul cellulare e un virago dai capelli rossi, fighissima, trucidissima, la classica persona verace con cui starei volentieri in compagnia. Si accompagnava ad una timida ragazzuola che mi ricordava tanto Candy Candy. Il virago in questione ha catalizzato subito la mia attenzione, mi sono scompisciata a sentirla imprecare contro i militari, il sistema, la chiesa e le tasse. Fantastica!

Per ciò che riguarda gli uomini, erano per lo più anzianotti imbolsiti. C’era però un classico esemplare di truzzo dotato di occhialone taglia xxxl, pantalone a vita bassa filo culo, cellulare sempre all’orecchio nemmeno fosse una sua appendice naturale. Di fronte a me c’era un signorotto vestito perfettissimamente. Mi sono soffermata a lungo a valutare la sua fisionomia: culo strettissimo e spalle larghe. Mi è partita in automatico una digressione filosofica inerente il fatto che il mio augusto deretano era esattamente il doppio di quello che avevo di fronte. Di lì a chiedermi perché gli uomini avessero un culo tanto piccolo, ecc. Insomma, non è che stessi facendo chissà che pensieri profondi! Mi sono ripresa dalle mie elucubrazioni che ancora gli stavo guardando il culo. Mi sono girata attorno un po’ imbarazzata, chi mi ha visto avrebbe potuto pensare che la mia insistenza nel guardare potesse essere concupiscenza sfrenata verso un paio di chiappette, invece…!

Finalmente arriva il mio turno. Supero il secondo posto di blocco, percorro un corridoio e: un terzo posto di blocco! Eccheccazz!!!! Lascio l’ennesimo documento: dopo la carta d’identità e la patente, mi restava la tessera sanitaria e la tessera mensa di quando andavo all’università (il motivo per cui la conservo 

ancora è un mistero). Passo il terzo posto di blocco immaginando chissà quale posto segreto avrei visitato!!! Ero emozionantissima quando…una strada. Una scrivania poggiata in mezzo la strada. Due uomini alla scrivania sotto al sole. Armati di timbro. Un timbro sul foglio e “arrivederci”.

“Scusate la domanda, non vorrei essere indiscreta, ma avendo aspettato due ore penso mi sia lecita una risposta.”

“Dica.”

“ ‘Sta scrivania non potevate metterla all’ingresso???”

“…”

“Prima del posto di blocco iniziale!”

“…signora, mi pagano per stare qua”

“…arrivederci.”

“Arrivederci…”

mercoledì 22 settembre 2010

Datemi un martello


In questi giorni sono stato un ricettacolo di bacilli. Lunedì in particolare sono stata, cosa anomala per me, tutto il giorno a letto in stato comatoso, senza bere né mangiare anche perché qualsiasi cosa avevo l’ardire di ingerire veniva rigettata malamente. Ieri ero già a lavoro a rompere i cogl…le scatole a mezzo modo con voce rauca e sensualissima. Questo fino le 12 circa, poi sono diventata afona e ho cominciato a comunicare a gesti facendo bene attenzione che il mio dito medio non osasse dire più di quello che coscientemente avrei detto a voce. Ecco, questo per dire che sto bene.
Quando ieri sono rientrata in ufficio, LoSqualo, così chiamato non proprio perché eccelle di grazia e comprensione, mi ha accolto con dolcezza infinita e mi ha detto: “Meno male che ci sei, quella (Rolling n.d.r.) non capisce niente!”
Ma dai! E io che cerco di farvelo capire in tutti i modi!!! Riuscisse a capirlo anche il capo saremmo a buon punto!
Considerate quest’episodio, io non riesco a vederci logica. Quando sono rientrata Rolling mi ha detto: “Ho visto che era arrivata una richiesta di autorizzazione urgentissima, sapevo che era per l’indomani, ho anche pensato che avrei dovuta farla io. Stavo per chiamarti per chiederti come fare ma poi ho pensato che poteva anche aspettare”
“Scusami ma se hai capito che era importante perché hai pensato che poteva aspettare?”
“…ehm…, lo vuoi un caffè? Te lo preparo?”
“Almeno hai avvisato che non ci sarebbe stata l’autorizzazione??”
“NO! (offesa)…senza zucchero vero?”
Roarrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!
Come si può evincere ho ripreso il lavoro con grinta, il male è alle spalle, mi resta solo la voce un po’ bassa che al telefono fa un effetto sensualissimo. Me ne sono accorta quando dall’ennesima telefonata, qualcuno mi ha ripetuto più e più volte “Sono tutto tuo!!!”.

domenica 19 settembre 2010

Mamma mia come sdo!

Bonasera, come va? Io sdo dudda addappata. Complice collega raffreddada e la serada raggelande di venerdì passado in pandaloncini e capelli bagnati, sono affetta da:
  • mal di gola ammudolente
  • fraffreddore acudo
  • febbre aliena
  • fischio nelle orecchie degno d'un camionista
  • desda ovaddada 
  • indondimendo generale

Insomma parlo come Malgioglio, cando col naso come Eros Ramazzoddi, bevo come una cammella, sudo come un facocero in calore e dremo come un pinguino col culo scoperdo: ho il dermomedro interno scassado. Quesdo è sdado il mio weekend. Domani è lunedì e si lavora, ovviamende starò benissimo.
Desdino crudele.

giovedì 16 settembre 2010

On - Off

Sempre a proposito del famoso fax. Dopo averlo inviato, ho lasciato un bigliettino sulla scrivania di Rolling con la scritta “fai più attenzione” e l’evidenza dell’errore commesso. Direte voi: e quindi? L’hai aiutata e le hai evidenziato l’errore per evitare di ripeterlo.
Seeee, la fate facile voi!!!
Vede il bigliettino e APRITI CIELO!!!!!!!
Ha iniziato ad urlare: “Che palle!!! Mi avete stufato con sto “fai più attenzione”! Come ti sei permessa di inviare tu il fax! Non sono mica la tua segretaria!”
L’ho guardata come si guarda un quadro di Andy Warhol, un misto tra stupore e schifiu. 
Mi sono caricata come si caricano le macchinette a molla. 
Non ricordo esattamente in che modo l’ho detto -quando mi trasformo in Erinni, perdo memoria di quegli attimi da Mr Hide - di sicuro so di averle spiegato che era impazzita; che non c’era alcun senso logico tra l’essere aiutata e sentirsi trattare come una segretaria, semmai  il contrario; che, a prescindere, lei è stata assunta solo per sbrigare pratiche che a me tolgono tempo prezioso (ergo, sì, sei la mia cazzo di segretaria); che mi aveva chiesto lei di aiutarla; che la prossima volta piuttosto mi do fuoco prima di rifarlo; che non mi chiedesse più nulla, anzi che evitasse proprio di rivolgermi la parola.
Questo è quello che pare io le abbia detto. Me l’ha riferito la mia collega con cui ero al telefono in vivavoce mentre Rolling si faceva prendere dallo sturbo. Ora non mi è dato di sapere se ho usato un tono così diplomatico. La mia collega non vuole dirmelo. Dice che certe cose è meglio non saperle.

Io nonsono cattiva, è che mi disegnano così

Ieri sera. Il boss non c’era e io facevo le sue veci in riunione. Ogni tanto vedevo Rolling fare capolino dalla porta e guardarmi con aria angosciata. Appena ho potuto mi sono assentata e l’ho raggiunta:
“Che hai?”
“Non riesco a mandare un fax! Devo mandare la copia di un documento ad un ente, ma non funziona!”
“Sono certa che funziona, ho trasmesso io un fax prima di iniziare la riunione”
“Non va! Non funziona niente! Forse non hanno il fax diretto, bisognerà inviarlo domani mattina! Non funziona niente qua dentro, bla bla bla bla bla”
Sono tornata in riunione ed è finita lì.
Stamani arrivo in ufficio e il fax in-inviato giaceva morto sulla scrivania di Rolling. In un primo momento, lo confesso, ho pensato di fregarmene, sarebbe il caso che la signora in questione cominciasse ad assumersi le sue responsabilità.
Poi lo spirito del lavoro si è impossessato di me e ho deciso di mandare questo benedetto fax. Vado per digitare il numero e mi accorgo che era quello di un centralino, una roba tipo 061234. La cosa mi lascia un po’ perplessa. Vado a cercare tra la documentazione relativa al fax e trovo la seguente dicitura:
“…trasmettere il documento al numero 06-1234-5678…”
Ecco perché il fax non andava: mancavano 4 cifre. Perché mancavano? Perché non le ha messe?
No, non può essere quello che penso…
E invece era. Era convinta che sul foglio fossero riportati 2 numeri di fax: 061234 e 065678. Invece di un mea culpa si è scagliata contro l’ignoranza di chi ha scritto il numero in “modo così ambiguo” per trarre “appositamente in inganno”.
Di fronte a ciò che dire? Mi ritiro in silenzio, sgomenta.

Staij talment Nguiat ka se vai a Lourdes a Maronn t ver sai k t ric ??
So tant ann ka facc stu mestier Ma Mò veraMent m staj metten In Difficoltà.