giovedì 28 gennaio 2010

Il giorno dopo


Oggi è il giorno della Non-Memoria. Il giorno in cui il mio pensiero va all'olocausto di milioni di persone morte in maniera troppo anonima per essere ricordate dal Restodelmondocivile. La storia e il futuro prossimo dell'uomo sono contornati di stragi, genocidi ed ecatombi a tal punto che mi sembra insolito ricordarne uno e dimenticare gli altri. Per questo e per mille altre ragioni, in primis la mia vena polemica, il 28 Gennaio per me è da sempre il giorno della Non Memoria. Il mio pensiero va ai Lager nazisti ma anche a quelli sorti sotto i vari regimi comunisti, ai dispersi nelle Foibe senza fondo e ai Desparecidos Argentini, agli Hutu e Tutsi africani e a tutti i caduti in tutti i regimi e in tutte le guerre del mondo, dalle più piccole alle più grandi. Più in generale il mio pensiero va alle vittime di tutte le diversità: religiose, politiche, razziali, sessuali e chi più ne ha ne metta. Alle innumerevoli donne arse sui roghi con l'accusa di stregoneria, agli omosessuali, ai negri prima ammazzati nei campi come schiavi e poi, col progredire della civiltà, uccisi per mere questioni di pelle, agli indiani scacciati dalle proprie terre e poi rinchiusi in riserve come animali in via d'estinzione, agli handicappati e alla legge che li definisce "diversamente abili" quando invece sarebbe meglio continuare a chiamarli handicappati ed eliminare piuttosto le barriere architettoniche onnipresenti. Da ricordare sempre le vittime sul lavoro che non conoscono colore di pelle, politica di appartenenza o religione, si muore tutti uguali per poter avere di che vivere, un controsenso mortale. Un pensiero ancora alle vittime di pregiudizio in base ai costumi sessuali, alle ideologie politiche, al modo di vestire, al modo di fare sesso, al modo di mangiare, alla taglia di pantaloni, alla tinta di capelli, ai denti storti. Un pensiero va a quest'elenco che potrebbe non finire mai, che affonda le radici in un passato lontanissimo destinato a ricorrere anno dopo anno, giorno dopo giorno, ora dopo ora.

1 commento: