lunedì 4 gennaio 2010

Carri armati e calessini


Stasera sono stata ad un passo dalla morte. Avevo aperto il cancello per entrare nell'area abitata del posto in cui vivo, il tempo di varcarlo e un suv ad alta velocità mi si precipita addosso in retromarcia. Non so come sono riuscita a sgusciargli da dietro e a spiattellarmi contro un muretto. Ho sentito l'auto strisciarmi contro, l'ho sentito prima di capire che ero riuscita a venirne fuori.
Un attimo me lo vedo addosso, un attimo dopo mi sento con le spalle al muro. La mia reazione? urla, grida, insulti? niente di tutto ciò. Un solo pensiero in testa: "E' un cretino, potevano esserci dei bambini", poi una scrollata di spalle, un "imbecille" detto a voce alta più a me stessa che al guidatore e via verso casa. Mi chiedo com'è possibile che non ci sia nulla che mi schiodi dalla mia impassibilità. Non c'è nulla che mi turba. O almeno non c'è nulla per cui riesco a turbarmi, per cui riesco a far venire fuori quello che ho dentro. Vado avanti come un panzer, incurante di me stessa. C'è di che pensare...

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