venerdì 5 novembre 2010

Dove sono quando non ci sono

Quando, di prima mattina, impostando il navigatore ti senti rispondere con un laconico “Il percorso prevede strade non asfaltate, evitarle?” capisci che non sarà una giornata molto facile.
Già di per se la domanda è sciocca. E’ovvio che devi evitare le strade non asfaltate, mica giro col carroarmato!!! E poi dove mi vuoi far passare?  stiamo andando ad Anzio ma non dobbiamo rifare lo sbarco, cribbio!
Quando ho cambiato navigatore (il precedente si era ammutolito all’improvviso), mi sono fidata nell’acquisto di un aggeggio così intelligente da farti evitare le strade più trafficate nelle ore di punta. Infatti ti conduce solo ed unicamente per fratte. Non c’è verso di fargli fare altrimenti.
All’andata mi sono fidata. Ho percorso viuzze dissestate ed alberate, le uniche presenze di vita erano delle allegre signorine e un nugolo di auto infrattate. Sono arrivata ad Anzio sballottolata ma sana e salva.
Lì mi attendevano per un sopralluogo. Ero partita da casa con giacca, maglioncino, camicia e calzettoni. Mancava poco che non mettessi anche la maglia della salute, la sciarpa e i guanti. Ad Anzio la gente girava a maniche corte.
Immaginate. Arrivo tutta sudata ed accaldata. Effettuo il sopralluogo coperta di sudore come un’orca in calore, pian piano abbandono la giacca ma il caldo si fa insopportabile. Cerco di prestare attenzione a quello che vedo e a quello che mi viene detto ma, cazzo, stongo schiattanno.
Finito il sopralluogo sgattaiolo veloce e con passo suino raggiungo l’auto. All’interno, con una meticolosa opera di contorsionismo mi sfilo la camicia da sotto al maglione evitando di mostrar le mie grazie ai passanti che, appunto, passano accanto alla mia auto.
Riprendo il navigatore e ricomincia con la storia delle fratte. Chi l’ha programmato dev’essere stato un qualche vizioso. Invece di segnalarmi gli autovelox mi segnala i sexishop, ‘tacci sua. Faccio finta di non sentire il suo blaterare e faccio di testa mia. Arrivo a Roma con venti minuti di anticipo e passando per strade regolari. A Tom, ma vedi d’annattene a …!

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