martedì 6 settembre 2011

Apatia: me pari mi' zia

Tre settimane di ferie sono troppe, diciamoci la verità: si perde l’abitudine alla sveglia forzata, alla colazione lampo, alla vestizione automatica, al bagno occupato, al traffico, ai clacson, ai furbetti, ai rompicoglioni, al telefono perennemente trillante, alle proteste, alla stampante che non stampa e al computer che non computa. Io proporrei una settimana di lavoro e una settimana di riposo. Basta coi ponti e con le ferie lunghe. E’ una settimana che ho ripreso a vegetare a questa scrivania e ancora non riesco a connettere col mondo. Il telefono squilla e io gli ringhio contro “ ebbbasta!”.Il citofono trilla e “chi è???” detto con voce arcigna da far impallidire la strega di Cenerentola. Il capo urla e “Sì, sì, ora lo faccio…ecco, proprio ora…”. La nuova arrivata che chiama in continuazione perché, giustamente, avrebbe bisogno di affiancamento e io, per avere un po’ di pace, la spedisco alla posta o a comprare materiale di cancelleria. Insomma, sono tornata più bbbestia di prima. Bbbestia da leggersi con la B più dura che siete in grado di produrre al fine di identificare al meglio il mio grado di beceritudine.
Chiunque arrivasse qui mi vedrebbe con la palpebra socchiusa stile “non mi sono mai svegliata da tre giorni a questa parte”, vestita tanto per vestirmi, con abbinamenti improbabili degni di qualche stilista cieco, unghie mozzicate dalla noia, smalto scrostato che non conosce estetista, capello arruffato modello “domani mi pettino, fidati”, sandalo stile tristezza, il primo reperito ravanando nella valigia ancora da disfare.
Nemmeno nei periodi di iper-lavoro mi ero mai ridotta così. Mi sento la brutta copia della mia brutta copia: una fotocopia sbiadita, una carta di caramella appallottolata, una cacca di cane pestata.
Signori, sono tornata. 
 
P.S. sconsiderando che anche l'anno scorso scrivevo una roba di questo tipo vuol dire che è proprio fisiologico. Si vede che ad agosto accumulo tutta la beceritudine che poi rilascerò gradualmente durante tutto l'anno. 'namo bene.

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