lunedì 26 settembre 2011

Processi onirici: rifiuti organici del mio apparato intelligente


Ieri notte ho sognato che abitavo in un villaggio piene di case in legno. Durante la notte gironzolavano gruppi di zombie o qualcosa di simile: avevano un aspetto comune, non erano cenciolosi e deturpati come quelli dei film, anzi indossavano tutti jeans, felpa e all star ai piedi; giravano in gruppo e ti venivano incontro con le braccia protese, sorridenti, come se volessero abbracciare chiunque avessero incontrato sul loro cammino. Ignoro se avessero intenti omicidi perché nel sogno eravamo tutti impegnati a ucciderli senza chiedere troppe spiegazioni. Davamo loro colpi al collo con un coltellaccio mentre loro sorridevano. Non c’era sangue, era come staccare la testa all’omino Playmobil.
Nel sogno non avevo paura né ero preoccupata, ero solo un po’ infastidita che colpendoli al collo con un machete, raramente la testa si staccava di netto: ero costretta a menare sempre due o tre colpi e cominciavo a stancarmi.
Quando abbiamo finito di trucidarli, eravamo tutti contenti che anche per quella sera il lavoro era stato fatto. Parlandone sembrava che avessimo zappato un campo di patate piuttosto che tagliato teste a iosa.
Nel sogno io non potevo vedere il mio aspetto ma gli altri erano tutti fighissimi (anche gli zombie), sembrava il classico film ammmericano.
Se qualche regista fosse interessato, io sono qua.

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