martedì 21 febbraio 2012

L'Oltre e l'Altro

Il 7 Ottobre 2011 scrivevo su un forum:
“Sì, abbiamo perso Steve Jobs, una grande mente a cui dobbiamo molto, ecc. ecc. Abbiamo anche perso un Nobel per la medicina anche se in pochi mostrano segni di costernazione per questo. Eppure, ad essere sincera, mi perdonino i fan di Jobs, preferirei mille volte la mente di un immunologo a qualche applicazione per Iphone & co.
In realtà sono morte altre persone nei giorni scorsi, morti bianche che passano silenziose, una "piccola" privazione a cui cercano di abituarci insinuandoci l'idea che possano esserci morti di seria A e morti di serie B. Esistono anche le morti di serie infima relative alle vittime di quei conflitti che, bah, accadono chissà dove, troppo lontano per poterci interessare.
Mi chiedo perchè l'uomo stia rinunciando al proprio raziocinio per adattarsi ad un sistema di massa in cui viene proposto in continuazione come vestire, come mangiare, come parlare, cosa sentire...
Io mi rifiuto di essere la massa. Preferisco essere un Individuo.”
 
Oggi la morte di Dulbecco è un accenno in tv e un trafiletto di giornale.
Di fronte all’Iphone vs la ricerca genetica, non riesco ad esimermi dal pensare che la pubblica opinione è sempre più spesso sinonimo di impecorimento indotto.
E non mi stupisce che Dulbecco sia morto nella sua casa sita in California e non in Italia.
No, non mi stupisco più. Oramai c’è solo rammarico.

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