mercoledì 10 agosto 2011

8 settembre 2012: in attesa della profezia Maya


Quando l’ho conosciuto non lo volevo. Proprio no. Ero persa dietro un Tizio irraggiungibile che,digiamogelo, era irraggiungibile proprio perché non voleva farsi raggiungere ma si sa che il prosciutto sugli occhi appanna decisamente ogni percezione sensoriale. Poi un giorno ho interrotto la dieta, ho preso il prosciutto e l’ho mangiato: ho mollato il Tizio e ho mandato a fan…cuore il genere umano. Quando T.d’oro mi chiese di uscire per l’ennesima volta gli dissi di sì per esasperazione. Avevo una bronchite pazzesca e confidavo di morire di lì a poco. La mia assenza all’appuntamento sarebbe stata più che giustificata. Poi non morii e provai a chiamarlo per dirgli che non sarei più uscita ma appena rispose con un “Pronto?” sconsolato che la diceva lunga non ebbi cuore di dargli buca. Lì mi fregai.
Mentre passeggiavamo non faceva altro che inciampare. Scherzando gli dissi: “vuoi che ti dia la mano così eviti di inciampare ancora?”. Lui non se lo fece ripetere due volte. Io capii di aver fatto una cazzata: quella che doveva essere una battuta, risultò come una proposta romantica. L’ho sempre detto che non sono fatta per queste cose da donna.
Quando provò a baciarmi, andai via urlando gridando: “No no no!!!”. Lui se l’aspettava e non ci restò molto male. Almeno credo. Quando  ci rivedemmo, giorni dopo, seduti su una panchina così gelida da avermi de-sensibilizzato il culo, sferzati da un vento polare, ci baciammo. Da allora non ci siamo più mollati.
Se penso che proprio non lo volevo, deduco facilmente che io non capisco proprio un cazzo. Istintivamente stavo rifiutando l’unica persona che non ha mai smesso di amarmi nemmeno quando da principessa sono diventata la peggior specie di muratore bergamasco con tanto di panza, parolaccia facile, rutto libero e cinismo a fiotti. Non so proprio cosa ci trovi in me. Ogni tanto glielo chiedo e poi mi arrabbio se non mi da una giustificazione plausibile. Così, tanto per confermare che oltre che cessa sono pure un poco stronza.
Quando mi chiese di sposarlo, mi portò nel luogo del nostro primo bacio. Un po’ cambiato direi… C’erano un gruppo di filippini ubriachi che cantava a squarciagola e un nugolo di zingari accampati. Quando tirò fuori l’anello, gli intimai di rimetterselo in tasca prima di rischiare una rapina. Quando mi chiese di sposarlo gli risposi con un “ci penso”.
Sono passati dieci mesi. Ora ci ho pensato. Ti sposo. 

6 commenti:

  1. Tantissimi auguri! Eh, che se deve veni' a sape' dai blogghe delle amiche...

    RispondiElimina
  2. Auguronissimi.

    ImpiegataSclerata

    RispondiElimina
  3. Io credo che sia lui a guadagnarci, sono sicuro che sotto la tua scorza burbera c'è una persona meravigliosa.

    RispondiElimina
  4. Chiara: e tu quando cominci a fare un po' di spetteguless???

    impiegata: grazie per gli auguri, ne avrò bisogno ;-)

    Fagiolone: forse volevi dire "merdavigliosa"?

    RispondiElimina
  5. Si, esatto, è che non parlo un italianese correttese!

    RispondiElimina
  6. Mio Dio ma tu sei la sorella gemella che non ho mai avuto!!!! Ho letto svariati tuoi post e Grande Giove se ci somigliamo! *_*

    RispondiElimina