venerdì 27 novembre 2009

La congettura di Birch e Swinnerton-Dyer

E' tanto che non scrivo. E sì che ogni sera ne avrei di cose da raccontare, qualcuna allegra, qualcuna irrispettosa, qualcuna spiritosa e qualcun'altra che ha il sapore di rabbia. E non ci riesco.
Sono stanca, esausta. Ormai i giorni duri sono diventati settimane e poi mesi e continueranno a protrarsi finché non troverò una soluzione. Accanto ai 7 problemi matematici del millennio, se qualcuno volesse cimentarsi nell'impresa mi offro affinché possa provare a risolverne un ottavo: il mio. La mia vita è un'ingarbugliata equazione a più incognite e non riesco a trovarne soluzione. Quel che è peggio è che invece di impugnare il gessetto e mettermi a pensare, mi sono messa ginocchioni sui ceci dietro la lavagna. E se avessi una bacchetta forse mi picchierei da sola...perchè quando non puoi prendertela con nessuno te la prendi con te stessa, non è vero?

6 commenti:

  1. eh no, i ceci no. butta via i sensi di colpa e quelli di responsabilità, sono sicura che non ne hai proprio colpa. di niente. e non sei responsabile di nessuna schifezza, ci metto la mano sul fuoco!

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  2. D'accordo con Widepeak: niente sensi di colpa. Ma grinta, quella sì. Parla e cerca di spiegare e chiarire. Le cose non si aggiustano da sole, purtroppo! Ti abbraccio, piccola.

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  3. wide: vengo a cena da te e mangiamo mani grigliate? :-P

    anonimo: ora sono nella fase riccio. Il tempo di rielaborare e ritorno più grintosa di prima :-D

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  4. evvai! guarda che l'invito scatta sul serio, eh ;)

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  5. Un problema irrisolvibile, a prima vista. Poi, inaspettato, arriva un genio e lo risolve. Nello stesso modo tu, quando ne avrai la consapevolezza, diventerai il genio di te stessa e tutto sarà più bello.

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  6. wide: io già son pronta!

    Fagiolo: io sono un genio incompreso. Incompreso a tutti e soprattutto a me stessa!

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