venerdì 2 agosto 2013

Casa mia. La lotta.

E’ sera. Fa ancora caldo ma un leggero venticello fredda il sudore sulla pelle. Sono in piedi in mezzo alla strada, spaesata. Attorno a me altre persone come me. Interdette, spaesate, inquiete. Più perplesse che incazzate, diciamocelo. L’incredulità è ancora la componente primaria.
Delle torce sono state accese e buttate in strada per segnalare la nostra presenza. Gli automezzi si fermano, qualcuno si arrabbia, qualcuno ci capisce, qualche camionista scende dal tir e si unisce a noi per chiacchierare.

Un gruppo di vigili sbarra la strada. Non si avvicinano, non si capisce se per timore o per non disturbare (l’altro lato della solidarietà).
Se mi avessero detto che un giorno mi sarei trovata a bloccare una strada per protesta non ci avrei mai creduto ma, si sa, la vita prende strade sempre sorprendenti…
Com’è iniziata?
Una settimana fa si sparge una notizia: vogliono aprire una discarica a via Ardeatina, km 15,3.
Per chi non sapesse dov’è, vi parlo di questo posto di modo che ognuno, liberamente, potrà valutare l’opportunità o meno di candidare questo posto a immondezzaio a cielo aperto.
Il sito si trova nella zona Sud di Roma, in area quasi intatta della campagna romana, posizionato al centro di zone archeologiche protette da parchi (Appio-Ardeatino), in prossimità del Santuario del Divino Amore, un grande e importante centro di culto italiano, senza contare i numerosi agriturismi, centri di cultura biologica e allevamenti. Quando sono venuta qui la prima volta, me ne sono innamorata. A sera, di ritorno dal lavoro, in pochissimi km lascio il caos cittadino per tuffarmi in una versione terrena del paradiso.  Se mi affaccio dalla finestra vedo campi immensi, qualche gregge di pecore, qualche cavallo al galoppo. Gli unici rumori che avverto sono il canto degli uccelli e il riso di qualche bambino che gioca qui attorno.
Per qualcuno, sebbene esista anche il vincolo paesaggistico Bondi, tutto ciò è irrilevante. Così come sono irrilevanti i problemi di viabilità o di salute che verrebbero a generarsi.
Io vi chiedo sostegno. Chiunque passi di qui, faccia un passa parola.
Anche se sei lontano da qui e il problema sembra non toccarti, aiutaci nella nostra lotta.

Ci serve visibilità. Anche se ti sembra di poter far poco, ricorda che l’oceano è un insieme di gocce.



Le foto sono scattate da persone che abitano qui.


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