E’ sera. Fa ancora caldo ma un leggero venticello fredda il
sudore sulla pelle. Sono in piedi in mezzo alla strada, spaesata. Attorno a me
altre persone come me. Interdette, spaesate, inquiete. Più perplesse che
incazzate, diciamocelo. L’incredulità è ancora la componente primaria.
Delle torce sono state accese e buttate in strada per
segnalare la nostra presenza. Gli automezzi si fermano, qualcuno si arrabbia,
qualcuno ci capisce, qualche camionista scende dal tir e si unisce a noi per
chiacchierare.
Un gruppo di vigili sbarra la strada. Non si avvicinano, non
si capisce se per timore o per non disturbare (l’altro lato della solidarietà).
Se mi avessero detto che un giorno mi sarei trovata a
bloccare una strada per protesta non ci avrei mai creduto ma, si sa, la vita
prende strade sempre sorprendenti…
Com’è iniziata?
Una settimana fa si sparge una notizia: vogliono aprire una
discarica a via Ardeatina, km 15,3.
Per chi non sapesse dov’è, vi parlo di questo posto di modo
che ognuno, liberamente, potrà valutare l’opportunità o meno di candidare
questo posto a immondezzaio a cielo aperto.
Il sito si trova nella zona Sud di Roma, in area quasi
intatta della campagna romana, posizionato al centro di zone archeologiche
protette da parchi (Appio-Ardeatino), in prossimità del Santuario del Divino
Amore, un grande e importante centro di culto italiano, senza contare i
numerosi agriturismi, centri di cultura biologica e allevamenti. Quando sono
venuta qui la prima volta, me ne sono innamorata. A sera, di ritorno dal
lavoro, in pochissimi km lascio il caos cittadino per tuffarmi in una versione
terrena del paradiso. Se mi affaccio
dalla finestra vedo campi immensi, qualche gregge di pecore, qualche cavallo al
galoppo. Gli unici rumori che avverto sono il canto degli uccelli e il riso di
qualche bambino che gioca qui attorno.
Per qualcuno, sebbene esista anche il vincolo paesaggistico
Bondi, tutto ciò è irrilevante. Così come sono irrilevanti i problemi di
viabilità o di salute che verrebbero a generarsi.
Io vi chiedo sostegno. Chiunque passi di qui, faccia un
passa parola.
Anche se sei lontano da qui e il problema sembra non
toccarti, aiutaci nella nostra lotta.
Ci serve visibilità. Anche se ti sembra di poter far poco,
ricorda che l’oceano è un insieme di gocce.
Le foto sono scattate da persone che abitano qui.
E com'è andata a finire?
RispondiEliminaTi ho risposto nel post sopra. Grazie per essere passata :-)
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