martedì 6 luglio 2010

Considerazione post prandiale

In questi giorni mi sento un po' così e un po'cosà. Credo che la cosa trapeli anche dalle mie parole e dalla mia  scarsa frequenza in questo posto. Mi rendo conto che gli ultimi mesi sono stati delle montagne russe umorali. Sono passata dall'euforia per non so bene cosa all'apatia per non bene che. Come volevasi dimostrare, la chiarezza regna sovrana dentro di me. 
Qualcuno penserà che sono una sciroccata. E questo qualcuno probabilmente avrà ragione.
Ho delle grosse difficoltà a gestirmi perchè il mio umore è indomabile. Fossi triste, basterebbe pensare a qualcosa che mi possa rendere felice. Ma se mi trovassi ad essere felicemente triste o tristemente felice, come la mettiamo?
L'umore, il nostro io, la nostra anima o come volete chiamare quella cosa che vi friccica dentro, in termini geometrici, non sarebbe una superficie ordinaria. Mi spiego meglio. Al 99% le superfici che ci circondano hanno sempre due facce. Una ben distinta dall'altra. Grazie a questa proprietà, spesso nell'imbarazzo della scelta lanciamo una monetina sapendo che può offrirci solo due risposte, una per ogni faccia. Affidiamo il nostro destino ad un mix di geometria e calcolo delle probabilità. E se la moneta avesse un solo lato che si intreccia su se stesso? la situazione sarebbe molto confusa, vero?
Ipotizziamo per assurdo di affidare le nostre scelte al nastro di Moebius: scorrendo con un dito la superficie ci accorgiamo che possiamo passare da quello che possiamo considerare un "davanti" a quello che possiamo considerare un "dietro, senza attraversare il nastro o saltandone i bordi. Questo perchè esiste una sola superficie annodata su stessa. Questo è quel friccicorìo che sentiamo dentro: da qualsiasi senso lo si provi è sempre lo stesso pout pourri che si mescola su se stesso emanando fragranze, essenze e miscele varie.
E forse questo il misteso della ricerca della felicità che sembra sempre troppo lontana?
E che forse le persone ammalate di una melanconia profonda non hanno un'anima di Moebius troppo annodata su stessa e il lento percorrere quell'unica superficie li fa sentire perennemente il bilico su un otto volante precario?
E che forse il mio unico neurone è andato in spiaggia lasciando il vuoto dentro di me?

1 commento:

  1. Lo vedi che succede ad essere troppo intelligenti? Ti fai troppe domande cavillose e senza risposta! Mia sorella, più giovane di me di nove anni, e romana de Roma, direbbe: te stai a fa' le p.ppe mentali!
    A quando le ferie?
    Un abbraccio a te e al Trucidone.
    MT

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