martedì 20 luglio 2010

Imprecisioni

Quando la mattina inizia con una botta di culo, capisci che per la "legge del contrabbasso", tutto il resto della giornata filerà così storto da sembrare un ricciolo di Gullit.
Andate pigramente alla posta con l'ennesimo plico da spedire. Questa volta l'ha preparato Rolling Stone. E si vede. La cerlacca è impiastricciata un po' ovunque, il nastro adesivo è messo proprio dove non dovrebbe essere e le etichette sono incollate così male da sembrare tenute insieme da uno sputo. Quando me l'ha consegnato, fiera del suo lavoro durato ben 4 ore, non ho battuto ciglio. Come Paganini, odio ripetermi soprattutto quando capisco che è totalmente inutile.
Ma torniamo a noi: dicevo quindi che ero giunta in posta e avevo un trilione di persone prima di a me. Dea fortuna volle che un tale mi regalasse il suo numero, proprio quello che stavano per chiamare. Non è la prima volta che mi accade una cosa del genere e so che fortune di questo tipo si pagano amaramente. Saranno le maledizioni e gli improperi che mi mandano le persone che restano in fila mentre io, appena entrata, sono già allo sportello, pago e me ne vado...chissà!
Uscita dalla posta entro in auto e cerco l'indirizzo per l'appuntamento. Trattavasi di sopralluogo organizzato dalla fidatissima Rolling. Mi aveva detto: "non ti preoccupare, penso a tutto io!" il che ha già un qualcosa di agghiacciante, ma ho pensato: perchè non fidarsi? diamine, si tratta solo di fissare un appuntamento!
Apro il plico che mi ha consegnato: appuntamento alle ore 10 al porto di Sciacqualacqua, via Acquosa. Imposto il navigatore sulla città di destinazione e comincio ad avviarmi. Man mano che procedo mi accorgo che, invece di attraversare un paese di mare, la strada si inerpica sempre più in altro tra fratte e arbusti. Il navigatore mi avvisa che sono giunta a destinazione e un dubbio comincia ad assilarmi: "Si è mai visto un porto perduto tra le fratte? qui invece del mare al più posso trovarci le sabbie mobili..."
Persa in via isolate, sotto il sole concente di un luglio impietoso, comincio a delirare finchè...
all'improvviso vedo un cartello: "Aereoporto di Sciacqualacqua"!
Aeroporto...lei ha scritto porto...no, non può essere...
E invece è!!!!
Pacheggio, faccio il pass e mi confermano l'appuntamento. No, non schiumo di rabbia contro Rolling, sono ancora nella fase di incredulità più spinta. Nel frattempo mi godo la supervisione: la persona che doveva mostrare l'apparato sale in auto e dice a tutti: "io vado in auto, voi seguitemi a piedi" e ci avventuriamo come una massa di pecoroni sotto il sole cocente. Mi sono sentita tanto Fantozzi: arrancavamo sudati come facoceri in calore, aspirando ampie boccate di gas di scarico. Sugli alberi le cicale frinivano a crepapelle vedendo lo spettacolo osceno.
Tornata in ufficio mi sono fatta forza:
"Rolling, tu sai la differenza tra un porto e un aeroporto, vero?"
Lei mi guarda come se la mia pelle fosse diventata all'improvviso a pois.
"Rolling, ascoltami: dov'era il sopralluogo, al porto o all'aeroporto?"
"..."
"Rolling..."
"Ho scritto porto solo per abbreviare!!!"

...'tacci tua.

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