martedì 5 aprile 2011

Figure di M.


Cantiere. Ponteggio. Giornata ventosa.
Problemi alla pompa, bisogna comprare un nuovo galleggiante. Una cosa banale se non fosse che certi giorni sorgono solo per fruttare figure di m.

Parlo con l’idraulico. Io sul ponteggio al 3° piano, lui a terra. Vento e traffico rendono difficile la comunicazione:
“ ‘ngegnè serve il galleggiante sennò non la posso attaccà”
“ fatti un giro e cerca un posto dove comprarlo, prendi i soldi dalla cassa”
Vento, traffico e distanza, devo aver reso la mia risposta una specie di “gnegnegnegne”.
Lo deduco dal fatto che urla: “Ehhhhhhhh? N’ho capito!”
“Trova un negozio per comprare il galleggiante!!!” dico a voce più alta
“ Nun te sento urla più forte!”
“ Vai a prendere il galleggiante!!! Trova un rivenditoreeeeeeeee!” urlo poco compostamente
“ N’ho capitooo!”
“ ‘tacci tua, TROVA UN NEGOZIOOOOOO!” urlo sputando le mie corde vocali
“ Ehhhh? Che devo cercà????!"
“ Aho, CE SERVE QUALCUNO CHE FA LE POMPEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!”
Questo s’è sentito. Decisamente.
L’ho dedotto dal fatto che s’è girata mezza Roma per guardarmi.
Il fatto che gli operai dietro di me si rotolavano a terra ridendo mi ha fatto ipotizzare che in quella mia frase potesse esserci qualcosa di equivoco.
Io, capelli al vento, fredda coma una lucertola, allibita da me stessa.
Da basso: “ ‘ngegnè, è brutto dì ste cose! Vabbè, mo vado a cercà un negozio che vende i galleggianti”.
La prossima volta scendo.
Armata.

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