lunedì 12 ottobre 2009

Un amico


Quando ti ho visto la prima volta sono rimasta folgorata dalla tua bellezza: eri un batuffolone di pelo tutto pepe, non stavi fermo un attimo!
Ero nella mia fase di adorazione della psicanalisi e volevo chiamarti Nietzsche o Freud. Mia madre voleva darti un nome assurdo, non ricordo quale, ma mamma lo sai bene che chiama tutti i cuccioli con nomi assurdi quindi non te ne meraviglierai. Mio fratello, appena decenne, voleva darti il nome di un supereroe del momento. Papà, democratico come sempre, decise di chiamarti Black.
Perchè Black?
Perchè è nero e ho deciso così!
Adoravi mio fratello, lo aspettavi tutte le mattine fuori la porta. Appena lo vedevi ti si illuminavano gli occhi e cominciavi a scodinzolare e per te non esisteva nessun altro che lui!
Eri il re della zona. Eri l'unico cane e spadroneggiavi su tutto. Ti ricordi quante piante hai sradicato? Mamma le piantava e tu le cavavi fuori e le portavi in giro orgoglioso a mo'di trofeo. E quanti palloni hai bucato? alla fine siamo stati costretti a farti giocare con le bottiglie vuote di plastica. Ne hai fatti di pasticci! Ma non dimentico certo che ogni giorno andavi a lavoro con Papà, gli tenevi compagnia tutto il tempo. E non dimentico quella volta che avevo paura di un serpente e tu l'hai preso per la coda e sbatacchiato da una parte all'altra!
Col tempo sei cresciuto e sono arrivati i gatti e altri cani che hai digerito a forza per quieto vivere ma non hai mai ceduto il tuo potere. Ti mettevi vicino le ciotole piene di cibo e si mangiava solo quando dicevi tu. E se non avevi fame ti sdraiavi sul cibo per evitare che gli altri mangiassero senza il tuo permesso. E così, per anni, ogni volta che davamo da mangiare a te e gli altri, uno di noi era costretto a controllare che tu permettessi a tutti di mangiare. Se arrivava un gioco nuovo dovevi essere il primo a provarlo. Se arrivava un estraneo erano gli altri a doverti avvisare. Se proprio ne valeva la pena ti alzavi pesantemente e ti avvicinavi al malcapitato con le fauci aperte: tutta scena, eri un attore nato!
Con l'età sono arrivati gli acciacchi. I pianti per i reumatismi e la paura dei "botti". Quest'ultima ti è stata risparmiata nell'ultimo anno da una sordità quasi totale. Purtroppo non sentivi più nemmeno le nostre voci ma percepivi la nostra presenza dalle carezze che sempre ti arrivavano. Da due anni camminavi a fatica ma ciò nonostante non hai mai deposto il tuo scettro. Hai sempre mantenuto la tua auterovolezza e il dominio del giardino in barba ai cani più giovani.
Negli ultimi giorni hai smesso di mangiare. Ha cominciato a far freddo e sono torntati a farsi sentire i reumatismi. Il veterinario dice che non può più aiutarti...Lo farà mio fratello, il tuo adorato. Ti terrà abbracciato mentre ti aiuterà ad addormentarti. Non avere paura, non farà male.
Ciao cucciolo.

4 commenti:

  1. mi hai strappato un bel po' di lacrime con questo post. mando una carezza arruffosa al tuo amico e a voi che lo accompagnate, come è giusto che sia

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  2. Fa male, Dangerousmind, e non ci sono parole.
    MT

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  3. E mi vergogno un po' a soffrire per Lui mentre dentro e fuori di me roteano disgrazie come su una giostra. E quel che ho scritto qui e altrove non l'ho detto a nessuno a voce (beh, a Uno sì, ma lui trascende gli altri) per paura che qualcuno mi rinfacci l'egoismo di questo dolore...

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  4. Mi hai fatto commuovere, amo tantissimo gli animali e credimi so cosa provi, ma lui sa ed è la cosa più importante, che gli volete tanto bene.
    4P

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