martedì 19 gennaio 2010

Solidarietà=f (X) tra X e X+dX

Prendiamo un sistema cartesiano tridimensionale. Una dimensione è data dal tempo che scorre spocchioso ed incurante di quel che accade, accelera o decelera solo in funzione del fastidio che può arrecare.
Un'altra dimensione la chiameremo X perchè con X si identificano sempre tutte le cose che non riusciamo a capire, a prevedere, a stimare...insomma, tutte le cose che ci sfuggono di mano.
Lungo la terza dimensione ho deciso di porre un concetto che per semplicità chiamerò Solidarietà ma che, vedremo in seguito, può assumere diversi termini a seconda del grado di cinismo o fede che l'utente possiede. La Solidarietà varia in funzione del Tempo e della famigerata X. In particolare decresce al crescere del Tempo, sono tra loro inversamente proporzionali SEMPRE pertanto, per semplicità, possiamo ridurre il sistema 3D ad un sistema più semplice di tipo 2D. Vediamo cosa accade alla funzione Solidarietà allo svilupparsi del fattore X. Mettimo, per puro caso eh, che X sia un terremoto. Un bel terremoto devastante, di quelli che ti fanno sentire impotenti, di quelli che ti ricordano che la Terra non ti appartiene, semmai sei tu che apparterrai alla Terra non appena il tuo corpo altamente inquinante si biodegraderà, silicone a parte. Ma ora non divaghiamo. Come vediamo dal grafico in figura, allo scoccare di X nel punto zero, la Solidarietà ha livello massimo mentre va man mano scemando allo scorrere di X. Il processo di ondata che ha la funzione Solidarietà ha un che d'inquetante. Perchè riscontriamo dei livelli nulli prima dell'accadimento X e quindi subito dopo?
Prediamo un esempio a caso: Haiti. Che forse prima dell'evento X non esisteva Haiti? O non se ne conosceva la povertà e la difficile situazione politica? Che forse qualcuno ignora che Haiti non è altro che una colonia moderna dei vecchi schiavi che hanno contribuito allo sviluppo della Signora dei Continenti?
C'è sempre bisogno di un fattore X che inneschi la funzione Solidarietà. Ma dev'essere un fattore X di quelli portentosi perchè un insieme di X di "basso impatto sociale" determinato un fattore di scala inferiore all'unità che si applica alla funzione Solidarietà, si pensi ad esempio ai diversi insiemi di X inerenti la situazione dello sdoganato Medio Oriente o del dimenticato continente a forma di cuore, un cuore nero pece come la maggior parte dei suoi abitanti. Certo, qualcuno di Voi potrebbe obiettare dicendo che è  già di per sé importante che la Solidarietà s'inneschi. E'verissimo! Ma qui finora si è parlato della funzione Solidarietà solo in termini di quantità non di qualità. E anche la qualità vuole la sua parte. A seconda della qualità dell'innesco, la funzione può assumere nomi diversi. E mi ripropongo di non citarli perchè, in fondo in fondo, ma davvero in fondo, voglio credere che l'innesco del punto zero sia dovuto alla solidarietà vera e non ad un mero fattore di moda.

P.S. Lo so, sono cinica come una vecchia becera che passa le giornate al parco insultando chiunque passi. E probabilmente questo sarà il mio futuro.
P.P.S. La matematica è un'opinione e, questa, modestamente, è la mia.

3 commenti:

  1. Ho smesso di attivarmi in funzione della "solidarietà" su grandi temi. Ad esempio quanto di quell'euro mandato con un messaggino arriva veramente a chi ne ha bisogno? E, seppure arriva, quando? Purtroppo non ci credo più!
    Preferisco aiutare di persona coloro che riconosco indigenti, senza alcun tramite.
    Come vedi, oggi sono più cinica di te! Lasciami un po' di spazio al parco, vedrai che ci troveremo insieme!
    MT

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  2. Non partecipo mai a queste raccolte fondi perché non c'è un motivo valido per farlo.
    Faccio un esempio: la comunità europea impone ai vari stati dei limiti per la produzione di frutta e verdura (ricordate le famose quote latte?). Cosa succede alla produzione che supera questi discutibili limiti? Viene mandata al macero, e se non lo fai ti multano pure. Migliaia di tonnellate di viveri distrutti per futili motivi. E' facile immaginare come sarebbe opportuno e doveroso impiegare queste eccedenze.
    Ora immaginate una emergenza: un terremoto, uno tsunami, una carestia.
    Con quale faccia di bronzo i governi e la comunità europea vengono a chiederci di donare soldi per aiutare chi si trova in difficoltà quando sono loro i primi a sprecare?
    Ci prendete in giro?
    Fatevi un esame di coscienza inutili burocrati europei stipendiati alle nostre spalle.

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  3. Entrambi: perfetto, ci scegliamo una bella panchina al parco e ci mettiamo a protestare contro il mondo!!!

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