
Durante la notte digerisco gli avvenimenti accaduti in giornata. Probabilmente in un'altra vita sono stata mucca e di quell'esistenza mi è rimasto l'ingerire fatti e misfatti quotidiani che, a notte, nel buio silenzioso della stanza, mi ripropongo e rumino con avidità.
Rifletto, medito, imposto strategie così complesse e precise nemmeno fossi Giulio Cesare. A volte analizzo teorie scientifiche di nuova generazione, mi applico nel concepire nuovi materiali sintetici e rifletto su invenzioni che un anno di questi brevetterò, sempre che...sempre che tanto lume resista al risveglio poco prima dell'alba.
Quando la mia mente insonne non è presa da pensieri scienti-fanta-paragnostici, elabora storie che in confronto Stephen King è un pivello. Ho delle saghe e seghe mentali allucinanti.
Quando stamane al risveglio ho ricostruito qualche frammento della mia attività cerebrale notturna ho ricordato scene di una storia selvaggia e maniacale, sociale e sociopolitica che nasceva da un insolito episodio: giocavo a cartoccette con il Principe Carlo mentre facevamo una gara su due carrozze d'epoca.
E si che non fumo e non mi drogo.
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