martedì 23 marzo 2010

Dolce dormire

La notte, insonne per eccellenza e in preda a vampate di calore neanche fossi in piena menopausa, è fonte d'ispirazione per i miei pensieri. Pensieri che nascono mentre il mio cervello è in dormiveglia e poi sprofondano pian piano, arricchendosi di particolari surreali, nella fase rem. Peccato che al mattino di tanta elucubrazione non resta che uno sbadiglio slogamascelle. 
Durante la notte digerisco gli avvenimenti accaduti in giornata. Probabilmente in un'altra vita sono stata mucca e di quell'esistenza mi è rimasto l'ingerire fatti e misfatti quotidiani che, a notte, nel buio silenzioso della stanza, mi ripropongo e rumino con avidità.
Rifletto, medito, imposto strategie così complesse e precise nemmeno fossi Giulio Cesare. A volte analizzo teorie scientifiche di nuova generazione, mi applico nel concepire nuovi materiali sintetici e rifletto su invenzioni che un anno di questi brevetterò, sempre che...sempre che tanto lume resista al risveglio poco prima dell'alba.
Quando la mia mente insonne non è presa da pensieri scienti-fanta-paragnostici, elabora storie che in confronto Stephen King è un pivello. Ho delle saghe e seghe mentali allucinanti.
Quando stamane al risveglio ho ricostruito qualche frammento della mia attività cerebrale notturna ho ricordato scene di una storia selvaggia e maniacale, sociale e sociopolitica che nasceva da un insolito episodio: giocavo a cartoccette con il Principe Carlo mentre facevamo una gara su due carrozze d'epoca. 
E si che non fumo e non mi drogo.

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