giovedì 15 luglio 2010

Mettiti supino

Ho ripreso con una certa grinta i sopralluoghi che, come i miei pochi fan sanno, mi conducono per  mari e per monti. La meta di oggi era pesino del frusinate. Appuntamento alle 9.30.
Mi sveglio già sudata e stanca, chi ben incomincia è già a metà dell'opera. Salgo sulla macchina e imposto il navigatore. Strada sconosciuta. Perfetto. Io adoooro viaggiare per paeselli senza meta sotto il sole cocente d'un'estate torrida. Grazie al blackberry dell'ufficio scopro che anche per Googlemap, la mia destinazione è ingnota. Armata di santa pazienza e della consapevolezza dell'ineluttabilità del mio destino, avvio la partenza. Non saprò la strada esatta ma almeno al paese potrei provare ad arrivarci. 
Al casello dell'autostrada sempre il solito problema. O mi fermo troppo distante o le mie braccia sono troppo corte per sfilare il biglietto. Quindi come ogni santa volta mi slaccio la cintura, impreco, mi sbraccio dal finestrino, impreco, apro lo sportello, sbuffo, afferro il biglietto e imprecando ancora vado via sgommando. Non c'è verso, è sempre così.
Arrivo al paese e chiamo il Tale con cui avevo appuntamento per chiedere delle indicazioni sulla strada da raggiungere. Mi da delle indicazioni del tipo "prendi la stradense, gira di qua, gira di la" cose che io dimentico nell'esatto istante in cui finisce di dirle. Non sono nata per queste cose. E' un mio limite, non posso farci nulla, quindi mi affido a santa fortuna, l'unica cosa che ho capito è che devo raggiungere il centro storico. Dovete sapere che il centro storico di questi paesini di solito è così piccolo che sembra costruito per le micromachines. Le strade sono così strette che anche andando a cavallo sarebbero difficoltose ma le vie sono sempre a doppio senso e le curve sempre a tornante. Non c'è scampo.
E così è stato. Fortuna ha voluto inoltre che la via per il centro fosse bloccata e che quindi necessitava fare una deviazione. Apriti cielo. Dove andare?
Ho utilizzato il medoto classico: sono andata sempre avanti. Se tutte le strade portano a Roma, qualcuna per Supino dovrà pur passare no? Mi perdo in un ghirigori di straduzze. Parcheggio di fronte un vecchio portone abbandonato. Fermo una donna e le chiedo dov'è via Innominata. Le mi risponde con un sorrisone: "E'quiii!!!"
Io sono commossa. Ho trovato parcheggio e ho trovato anche la strada. E le due cose coincidono.
Le chiedo dov'è il n. 84. Lei mi guarda di sottecchi e mi dice sospettosa:
"Ma lei chi è???"
"...sono qui solo per un sopralluogo, una casa da ristrutturare..."
"Provi di là"
E mi indica uno spazio indefinito che sfocia in un crocicchio di vie. Provo a camminare lungo la via in cerca di qualcun altro. Se la via è quella, il numero civico dovrebbe essere lì, suvvia un po' di speranza.
Comincio a fare avanti e dietro per la strada. I numeri vanno dal 18 al 60. A me serve l'84. Fermo qualche passante e chiedo indicazioni, nessuno sa niente, tutti indicano un providilà sperduto nel niente.
Fermo una donna anziana. Forse lei sa.
"Scusi signora, cerco via Innomintata 84, sa dirmi dov'è?"
"bfqifrbglbnqdkvnq"
"eh?"
"bfqifrbglbnqdkvnq"
"..." comincio a sudare freddo
"bfqifrbglbnqdkvnq"
"....ho capito...grazie tante..."
Più distante scorgo una coppia di vecchietti. Li sento parlare tra loro e capisco quello che si dicono. E' già un punto a mio vantaggio. Chiedo se conoscono via Inn....
"Sì sì, sappiamo che stai cercando via Innominata 84, un edificio da ristutturare"
Si affaccia una da un balcone: "Sta di là, il numero corretto è 54 che l'hanno cambiato"
Un'altra da una finestra: "E'quella marroncina accanto alla serranda!"
Insomma, per dirla tutta, alla fine, grazie alla collaborazione di mezzo paese sono riuscita ad arrivare a destinazione. E poi c'è chi si lamenta dei vicini troppo curiosi!
Arrivata mi sono trovata di fronte una cosa che forse era una stamberga, forse una caverna, forse nonsobenecosa. Da far diventare un edificio abitabile al minimo costo.
Signori, noi ristrutturiamo, non facciamo miracoli. 
Chiedo, vista la strada di accesso stretta, come si potrebbe allestire il cantiere. Il Tale mi indica una vallata in pendenza piena di fratte: come minimo ci vorrebbe una bonifica ambientale. In una vegetazione così rigogliosa e perigliosa minino ci vivono dentro ancora i disonauri. Forse anche qualche boa con piume di struzzeo. E per boa intendo il rettile e per piume di struzzo l'avanzo del pasto del rettile stesso.
Arrivederci, le faremo sapere.

1 commento:

  1. Per i problemi al casello consiglio il Telepass,per gli altri non so.Ciao

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