mercoledì 28 luglio 2010

Nel momento del bisogno

Oggi è una non-giornata, una di quelle in cui non ti svegli e  ti accadono alcune non-cose che ti fanno sentire non-convinta di quello che non ti accade.
Fin dalle prime ore del mattino ho capito che oggi il mio neurone sarebbe stato in sciopero fino a data da destinarsi. Me ne sono accorta quando ho urtato per la seconda volta lo stipite in bagno. Col mignolino ovviamente. Sarà pure piccolo ma sprigiona un male portentoso e, se lo picchi due volte, ti canta anche lo jodel.

In bagno ho fatto la mia ultima pipì. Ultima in senso lato, sia chiaro. Ieri ero andata a fare un controllo per un doloretto sordo ai reni che mi tiene compagnia da un po'. Non chiedetemi cosa significhi "un po' " perchè vorrei evitare di bissare lo squardo allibido del medico. Prendetela per buona: "un po' " nel senso di più di un giorno, meno di una vita. Avevo messo le mutande antistupro e mi ero lavata bene dietro le orecchie come mamma insegna. Credo di aver assunto la stessa tonalità delle mie mutande quando il medico mi ha chiesto una raccolta di urine di 24 ore.

"ventiquattro ore in che senso?"
"nel senso di un giorno intero."
"...da ora a domani a quest'ora?"
"certo, ogni volta che fa pipì la metterà in un contenitore che ovviamente porterà sempre con se"
"...sempre sempre?"
"beh, di sicuro le occorrerà ogni qualvolta dovrà far pipì"
Io. In cantiere e in ufficio. Con una tanica piena della mia pipì. Tutto il giorno. Siamo su scherzi a parte, vero?
Al di là della schifitudine in se del gesto, perchè mai mentre le mie colleghe girano con le borse di Prada io devo girare con un contenitore di piscio?
Questa domanda è andata ad inserirsi tra il milione di domande senzà risposta che la mia mente produce e cataloga negli scomparti vuoti della mia mente. Sappiatelo, io sono sono complicata, sono questo miriade di domande irrisolte che mi gravitano nella mente e che ogni tanto disturbano il normale processo di comunicazione.
La giornata è proceduta lenta come tutte le agonie. Ho scoperto di avere la vescica timida: dato che doveva palesare il suo sforzo in un contenitore così poco grazioso, ha ritenuto quanto più poteva, concedendomi dolori e fitte quanto mai deliziose. E' stato particolare, prima di uscire dall'ufficio, il ricordarsi di prendere oltre gli incartamenti e la borsa anche la tanica di urina, un cameo in questa vita alquanto monotona!

Stamane quando ho consegnato il contenitore mi sono pure un po' pentita. A guardarla così bella, dal colore aureo, limpida come whisky, la bastardadentro che c'è in me ha pensato: "E se invitassi qualcuno a bere un drink?"

P.S. Lo so, sono una bambina cattiva ma non vi preoccupate perchè, da quando ho raggiunto la maturità e la perseguibilità in termini di legge, ho smesso di far corrispondere necessariamente ad ogni mio pensiero un'azione.

Foto di Silvia Cafarelli : https://flic.kr/p/4Vw3yH

3 commenti:

  1. Tu sei un genio della risata.
    SignoraNessuno

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  2. Eliminare la mia foto o mettere il link o acquistarla grazie Foto di Silvia Cafarelli : https://flic.kr/p/4Vw3yH

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