mercoledì 29 settembre 2010

Pane amore e burocrazia

No, non sono sparita. Non sono fuggita su di un’isola deserta né sono stata arrestata per Rollicidio (ma ci sto lavorando!). Niente di tutto ciò. Sto solo avendo un periodo intenso a lavoro mentre a casa ho una connessione che mi fa abbrutire.
Nonostante non ne parli qui, continuano le mie avventure in burocrazilandia, soprattutto perché per lavoro sono costretta a fare spesso dei sopralluoghi preliminari ai lavori da eseguire.
In teoria sarebbe una pratica efficiente per poter valutare l’effettiva fattibilità e costo delle lavorazioni, peccato che, in pratica, molto spesso, i sopralluoghi siano una facciata burocratica obbligatoria. Vi faccio un esempio.

Chiamo un famoso ministero e chiedo un appuntamento per verificare i lavori di manutenzione di un noto centro, chiamiamolo Caserma Ufo. Chiedo l’esatta locazione e mi dicono di andare su Via dell’Alieno “non si può sbagliare, sta proprio lì lungo la strada”.

La mattina mi armo di santa pazienza e comincio a vagare con la mia fida dange-mobile. Lungo Via dell’Alieno scorgo un cartello “CASERMA UFO A 200M A SINISTRA”.  Perfetto, sono arrivata e senza caccia al tesoro, peccato che….a 200m c’è una strada interrotta, senza possibilità di accesso. Prima imprecazione! Mi rimetto in auto e comincio a girovagare sperduta. Nel mentre mi accorgo di avere di fronte un’altra auto che, a giudicare dallo zigzagare, era presa dalla mia stessa ricerca del tesoro. Ci affianchiamo, ci scambiamo qualche imprecazione e decidiamo di proseguire la ricerca assieme. Ci ritroviamo, dopo mezz’ora di pellegrinaggio, siti visti e controlli su “location esclusive”, finalmente al luogo designato. Un luogo sperduto, inaccessibile, fuori dalla grazia di dio, altro che “non si può sbagliare, sta proprio lì lungo la strada”. Nel frattempo avevamo raccolto per strada un’altra auto con un altro sperduto come noi.

Parcheggiamo le auto lungo una via su cui sono parcheggiate un altro trilione di auto e ci avviamo verso la Caserma Ufo, al posto di blocco. Mentre siamo in attesa di fare il pass, arriva un furgone che si ferma in mezzo la strada e comincia a dare sportellate a dritta e manca imprecando “non dovete parcheggiare qui!!!”

Di rimando uno risponde: “e dove dovremmo metterle???”

E quello: “Dove vi pare ma non qui!” 
Nel frattempo risale sul furgone lesto visto che uno di quelli in attesa di fare il pass, un omone gigante, gli stava correndo incontro per spiegargli cosa ne pensava del suo gesto di prendere a sportellate le auto parcheggiate.

Attesa per il pass. Non vogliono farcelo perché siamo troppi (?). Ma porcapupazza, ci avete convocato voi tutti e 60 nello stesso luogo e nella stessa ora! 

Dopo un’animata discussione riusciamo ad entrare nel vialetto della Caserma Ufo. Dopo un km a piedi, arriviamo ad un secondo posto di blocco. Qui restiamo circa un’ora perché fanno entrare in gruppetti di 5.

Non vi dico i commenti di chi era in attesa perché sarebbero da censura. Nel mentre che attendevo ho avuto modo di monitorare la fauna che popola i sopralluoghi. Comincio col dire che stranamente questa volta non ero l’unica donna. Insieme a me c’erano una fatalona con una suoneria imbarazzante sul cellulare e un virago dai capelli rossi, fighissima, trucidissima, la classica persona verace con cui starei volentieri in compagnia. Si accompagnava ad una timida ragazzuola che mi ricordava tanto Candy Candy. Il virago in questione ha catalizzato subito la mia attenzione, mi sono scompisciata a sentirla imprecare contro i militari, il sistema, la chiesa e le tasse. Fantastica!

Per ciò che riguarda gli uomini, erano per lo più anzianotti imbolsiti. C’era però un classico esemplare di truzzo dotato di occhialone taglia xxxl, pantalone a vita bassa filo culo, cellulare sempre all’orecchio nemmeno fosse una sua appendice naturale. Di fronte a me c’era un signorotto vestito perfettissimamente. Mi sono soffermata a lungo a valutare la sua fisionomia: culo strettissimo e spalle larghe. Mi è partita in automatico una digressione filosofica inerente il fatto che il mio augusto deretano era esattamente il doppio di quello che avevo di fronte. Di lì a chiedermi perché gli uomini avessero un culo tanto piccolo, ecc. Insomma, non è che stessi facendo chissà che pensieri profondi! Mi sono ripresa dalle mie elucubrazioni che ancora gli stavo guardando il culo. Mi sono girata attorno un po’ imbarazzata, chi mi ha visto avrebbe potuto pensare che la mia insistenza nel guardare potesse essere concupiscenza sfrenata verso un paio di chiappette, invece…!

Finalmente arriva il mio turno. Supero il secondo posto di blocco, percorro un corridoio e: un terzo posto di blocco! Eccheccazz!!!! Lascio l’ennesimo documento: dopo la carta d’identità e la patente, mi restava la tessera sanitaria e la tessera mensa di quando andavo all’università (il motivo per cui la conservo 

ancora è un mistero). Passo il terzo posto di blocco immaginando chissà quale posto segreto avrei visitato!!! Ero emozionantissima quando…una strada. Una scrivania poggiata in mezzo la strada. Due uomini alla scrivania sotto al sole. Armati di timbro. Un timbro sul foglio e “arrivederci”.

“Scusate la domanda, non vorrei essere indiscreta, ma avendo aspettato due ore penso mi sia lecita una risposta.”

“Dica.”

“ ‘Sta scrivania non potevate metterla all’ingresso???”

“…”

“Prima del posto di blocco iniziale!”

“…signora, mi pagano per stare qua”

“…arrivederci.”

“Arrivederci…”

2 commenti:

  1. e pensa che io in un posto molto simile a questo che descrivi ci ho fatto le scuole elementari.
    forse questo spiega alcune cosette, ora che ci penso!

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  2. Nonostante tutto continui ad andare avanti. Sei una bella persona, resta sempre così, non lasciarti contaminare dalla spazzatura dei giorni nostri.

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