martedì 6 aprile 2010

Ovosodo

Sono tornata...sopravvisuta a tre giorni di parentume puro e duro. Non c'è niente di più spossante di qualche giorno passato in famiglia: avrei bisogno delle ferie per riprendermi dalle ferie.
Ferie. Pare vero! Mi hanno concesso venerdì libero perchè a lavoro non voleva venirci nessuno. Però hanno fatto in modo che diventasse un giorno di ferie. La classica magia del tipo: coniglio estratto dal cilindro. Solo che il coniglio sono io e il cilindro somiglia molto ad un tubo di scarico.
Venerdì per rilassarmi e sfruttare al meglio questo "giorno di libertà" mi sono fatta un paio di ore in auto per raggiungere la famiglia. Giunta al paese, ho salutato tutti. E quando dico tutti intendo proprio tutti: parenti, parentini, parentesi, punti e doppi punti, bipedi, quadrupedri e striscianti. Ognuno a modo suo cercava di "farmi onore offrendo qualcosa". 
Di solito è un qualcosa di alcoolico. E di solito è di produzione artigianale.
"Lo vuoi nu neccone di limoncino?"
"no no, grazie"
"e dai, nu neccone...l'ho fatto io!"
"(appunto) no no, grazie, sarà sicuramente buonissimo ma non mi va"
"e dai, nu neccone, sennò il vermuth"
"noneeeee"
E ovviamente si riempe un bicchiere da mezzo litro. Ho il fegato che ogni volta che sa che devo scendere al paese per le feste si prende una settimana di ferie. Lo stomaco si contrae appena entro nel range di un chilometro da casa. L'intestino si attorciglia su se stesso come un riccio. L'unico contento è un brufolo che mi spunta sul mento ad ogni pasto zozzone. E' sempre lui, da anni. Spunta solo nelle ricorrenze cerimoniose ed alcooliche. Appare sempre nello stesso posto, ormai ci diamo del tu. Si chiama Brufolo Bill.
I primi giorni della permanenza famigliare sono formulati come segue: tavole imbandite stile "il re è tornato: festeggiamo". Mangia questo, mangia quello che ste cose in città non le trovi. Prova, assaggia, mangia.
Gli ultimi giorni sono del tipo: eh, però sei ingrassata, non dovresti mangiare troppe zozzerie, devi contenterti di più.
E così all'affaticamento fisico-intestinale, si associa una sofferenza mentale.
L'hanno prossimo regalerò a tutti un poster gigante con su scritto il significato della parola "coerenza", chissà che la cosa non risulti utile a tutti.
In ogni caso: da oggi bieta!

4 commenti:

  1. non posso esimermi: un caldo abbraccio al Brufolo Bill. e a zucchine lesse anche io!

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  2. ....e allora siamo in tre: asparagi sconditi!
    MT

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  3. Entrambe: che la merdura sia con noi!!!

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