mercoledì 23 marzo 2011

Baciare.

A volte mi capita che qualche parola ben detta, un sorriso, uno sguardo, mi provochino una reazione chimica che mi porta a pensare che la persona con cui sto interagendo possa avere la possibilità/opportunità di entrare nella mia vita. Statisticamente, nel 99% dei casi mi sbaglio.
Se una volta, quando ancora credevo al fatto che i ranocchi fossero principi in attesa di rendermi regina, facevo strage di rospi (stranamente riluttanti a baciarmi), oggi sono decisamente più disincantata. Al mito dei due cuori e una capanna, ho sostituito l’idea del mutuo trentennale e di due stipendi fissi legati indissolubilmente dal sacro vincolo del rateo bancario.
Diciamocelo, con l’età che avanza e con la consapevolezza che il futuro è una matassa di incertezze, stiamo un po’ tutti con i piedi per terra: se a 15 anni sei 3 metri sopra il cielo, a 30 cerchi di evitare di finire 3 metri sotto terra.
Dal punto di vista economico, io sono sempre stata una  strenua sostenitrice della formica mentre la cicala, dipendesse da me, potrebbe mettersi a suonare l’armonica sotto la metropolitana ripetendo indefessa “Salve signore e signorini, io essere cicala venuta da guerra, avere 3 bambini piccoli, no mangiare. Date me anche solo piccola monetina” salvo poi girare in Mercedes.
Dal punto di vista emotivo, attorno a me vedo svilupparsi una serie di relazioni a grappolo, tutte estremamente superficiali e dotate di data di scadenza. Non c’è più la voglia di conoscersi e di capirsi, bensì il bisogno di bruciare le tappe. Il minimo scontro è una buona occasione per vomitare addosso all’altro quanto di peggio imparato negli anni. Si procede per tentativi, una persona dietro l’altra, come in uno speed-date (sia mai che si perda un istante di più con la persona sbagliata): di solito al soggetto/oggetto di turno vengono fatti pagare gli errori commessi da altri in passato. Quindi giudichiamo se è accondiscendente , se paga al ristorante, se porta i fiori, se ha le tette grosse, se chiama per prima, se non fa notare i propri errori, se bacia bene, se la da o no al primo appuntamento, ecc. Al primo errore, si chiude e si passa al prossimo.
Ritenta, sarai più fortunato.
Eppure ci sono gesti vissuti con lentezza e con attenzione, minuziosi nel loro essere accurati che si scolpiscono nel cuore e lì vi rimangono per sempre. Ricordo un freddo pomeriggio di gennaio, il sole negli occhi e tanto imbarazzo. Una passeggiata, mano nella mano e il tentativo di un bacio.
Andato male.
La donzella in questione, e non dirò chi è, scappò con fare inorridito.
Un gesto del genere avrebbe sconfitto anche il più valoroso dei cavalieri. Tutti tranne uno.
Avendo imparato nel tempo pregi e difetti, vizi e virtù, della fanciulla in questione non si ritirò indignato maledicendola, anzi…la invitò nuovamente ad uscire, di nuovo mano nella mano, le carezzò i capelli e infine la baciò.
Ci sono momenti che sono eterni, come eterno è il loro valore.
A.A.A. Cercasi animi ad alta densità emotiva.

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